LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 29 novembre 2010

Non ti scordar...


Quando uno si compra una chitarra e deve imparare, ha sto ideale (forse, perlomeno io ce l'ho, anzi avevo, perchè i miei processi sono rapidi) dell'essere in grado di accordare la sua chitarra da solo. Magari ha anche quella sottile speranza di avere l'orecchio assoluto.

Dopo un po' di tempo passato a cercare invano di accordare la chitarra, uno si accorge non solo che non ha l'orecchio assoluto, ma che non è nemmeno in grado di accordarla con il la, e nemmeno con gli accordatori on line che gli danno tutte le note.

E' tremendo, è la caduta di un ideale iperuranico, è un dispiacere, ma, arrivati a un certo punto, ci si regola, ci si adatta alla nuova situazione.

E' come nella vita,

MEGLIO UN ACCORDATORE OGGI CHE UNA SCORDATURA IERI.

venerdì 26 novembre 2010

Addio lettura


Da piccola mi sono letta tutta la biblioteca dei piccoli di Cuneo.
Non è un'iperbole, è la verità.
All'epoca non era grande come adesso, ma era abbastanza grande, e per me andare lì era una goduria pazzesca, più goduriosa che mangiarmi un gelato al cioccolato.
Andavo lì due volte a settimana, recuperavo 4 libri per volta, poi andavo a casa e me li leggevo tutti. Alla fine della quinta elementare avevo una montagna tale di schede della biblioteca, piene di fittissime trascrizioni di titoli di libri e codici che avrei potuto giocarci a domino.

Adesso se leggo tre libri da settembre a giugno è un miracolo.
E non è vero che ho da fare.
Insomma, sì, ho da fare, ma meno della media della gente.
Ho un bel po' di tempo da dedicare a me e solo a me.
Ma in quel tempo non leggo.
Perchè?
Per colpa di questo.
Per colpa del pc e di queste linee internet a alto debito flat.
Insomma, la verità è che la colpa è mia, ma è una colpa derivata dall'esistenza di questa diavoleria catturante.
Certo, potrei ridurmi in eremitaggio senza pc e senza connessione.
Rimarrebbe la concorrenza della cinematografia, ma non si possono vedere film di continuo.

Ma un pc connesso al mondo è qualcosa di troppo invitante.
Hai un potere inimmaginabile.
Per esempio, io, con questo blog, sto smuovendo le masse.
Me ne rendo ben conto, non dubitatene.
Sto creando un gradino nella storia.
Scheggiato.
Alto 0,000000000000000000000000000000000000000000000000001 mm.

Ad un certo punto mi sono detta: eccoci qui, sono un'internet-dipendente, ora posso mettermi in mutua, prendermi i permessi dal lavoro come gli alcolisti finchè sono alcolisti, e invece no.
L'internet-dipendente ha caratteristiche che io non ho.
Peccato.

Ciò vuol solo dire che sono un'italiana media, che legge pochissimo e prima o poi rientrerà tra i (purtroppo) numerosi analfabeti di ritorno italiani.
E, come quasi tutti gli italiani, scrive tantissimo.
Male.
E con supponenza.

mercoledì 24 novembre 2010

RelativEtà


Quando uno ha 6 anni e va a scuola vede uno di 10 anni e gli sembra un vecchio che più vecchio non si può.
Poi quando uno ha 11 anni e fa prima media se non è già stato bocciato, vede quelli di 13 e anche quelli sembrano dei matusa indicibili.
Non commentiamo il gerontostato dei maturandi quando si fa prima, seconda, terza ma anche quarta superiore.
Quando fai l'Università i trentenni per te hanno un piede nella fossa. Insomma, ormai se fai l'Università probabilmente sei un trentenne, però, se vivessimo in uno Stato normale con dentro gente normale avresti intorno ai 20-22 anni e troveresti obsolescenti i trentenni.

Ciò che diverte è il processo inverso, per cui quando hai 10 anni uno di 6 anni ti sembra un bebè, ed è quasi vero.
Quando ne hai 13 ti sembrano bebè quelli di 11. E va ancora bene.
Quando ne hai 18 e quelli di 15, 16, 17 anni ti sembrano bebè la cosa è strana, a parte il fatto che ormai tra i 15, 16, 17enni e i bebè c'è in comune il fatto di aver spesso le chiappe all'aria. Per motivi diversi.
Quando ne hai 30 e consideri bebè gli universitari e tutti coloro che li precedono diventi ridicolo.
Infatti non sono loro ad essere bebè, sei tu che inizi ad essere un po' stagionato.

L'altro giorno mia nonna di 87 anni mi ha detto:
"E' morto un ragazzo, che dispiacere..."
E io: "Quanti anni aveva?"
"Era giovane, aveva solo 87 anni".

lunedì 22 novembre 2010

Sbotte musical-oniriche


In questo momento sono a metà, anzi all'inizio di due attività altamente culturali.
1) visione del film "La musica nel cuore";
2) apprendimento della chitarra.
Sì, lo so, trattasi di due attività che richiedono tempi piuttosto eterogenei tra loro, ma vedere i primi pezzi del film mi sta dando moltissimo incoraggiamento per la mia attività di apprendimento musicale autodidatta.
Infatti, dopo tre giorni di vani tentativi di far emergere qualche nota intonata da quel carcassone ligneo e plastico che è la mia chitarra da 50 €, dopo che i miei polpastrelli si sono trasformati invano in masse rossastre attraversate da striature bluastre, dopo che per accordare una chitarra ci ho messo mezz'ora e poi era così stonata che perfino io me ne accorgevo, è stato bello vedere che il protagonista del film diventava un virtuoso della chitarra in circa un minuto da autodidatta.

Sì, sì, lo so che sono film, sì, sì, lo so che sono cose inventate, sì, sì, lo so che i tempi scenici sono diversi, che un film è la vita senza le parti noiose, ma vedere una scena così mentre si cerca di imparare a suonare la chitarra è un po' come vedere Berlusconi dire qualcosa di intelligente in tv mentre si cerca di essere cittadini italiani.

venerdì 19 novembre 2010

Risvegli


C'è poco da fare, il mattino ha l'oro in bocca, e un bel risveglio all'alba è quello che ci vuole per tonificare il corpo e lo spirito, senza contare che permette di approfittare appieno delle giornate.
Ma se noi siamo programmati per dormire un tot, variabile da persona a persona, allora, se ci svegliamo alle 6 del mattino, che come alba dall'oro in bocca mi pare abbastanza adeguata, anche se, più che altro, potrebbe essere l'alba dall'oro nero in bocca, visto il periodo, dobbiamo andare a dormire un tot prima. Mettiamo che il tot siano le canoniche 8 ore, ciò vuol dire che dobbiamo andare a dormire alle 22 della sera prima. Il che implica che si approfitti sì delle mattinate, ma non delle serate, il che riconduce al riconoscere che, a parità di ore di sonno, sia una c+**##°§ta dire che svegliarsi presto permetta di approfittare appieno delle giornate.
Infatti la giornata è composta dalle 24 ore, e che uno ne dorma 8 dalle 22 alle 6 o 8 da mezzanotte alle 8, non cambia molto del numero di ore rimasto a disposizione.

Il dubbio che sorge in me è un altro.
Mi chiedo perchè
quando mi sveglio alle 7 sono in coma
quando mi sveglio alle 8 sono in coma
quando mi sveglio alle 9 sono in coma
quando mi sveglio alle 10 sono in coma
eccetera
sia che vada a dormire alle 23
sia che avada a dormire a mezzanotte
sia che vada a dormire all'una
sia che vada a dormire alle 2
eccetera,
qualsiasi sia la combinazione tra l'ora dell'andare a dormire e quella dello svegliarsi.

Secondo me ci stanno narcotizzando a nostra insaputa.
E' un complotto statale.

mercoledì 17 novembre 2010

Vasche sabbiose


Quando uno deve fare il salto in lungo, si ritrova davanti una lunga piattaforma di quel materiale gommoso per auitare l'ammortizzazione e, al fondo di questa, una piscinetta piena di sabbia, deputata ad accogliere il saltatore e a decretare la lunghezza del salto.
E c'è poco da fare, per riuscire a ottenere un buon risultato, bisogna allenarsi.
Allora bisogna mettersi lì e dirsi che è importante fare un buon salto, che fare un buon salto è il proprio obiettivo, bisogna motivarsi, ché senza motivazione mica si regge il ritmo degli allenamenti necessari.
Ché poi, quando si è motivati, ci si allena come dei muli, anzi più dei muli, perchè i muli mica sono tanto motivati, sono solo muli.
Quando si è veramente stramotivatissimi, ci si straallena, e fare un buon salto diventa la propria ossessione.
L'impegno totale per il buon salto diventa la propria ragione di vita.
E infatti, allenati tu che mi alleno anche io ma meno di te, tu diventi un asso del salto in lungo.
Fai dei salti sempre più lunghi, e batti tutti quelli che saltano insieme a te.
Quelli finiscono sempre nella sabbietta dietro di te, e tu atterri sempre più avanti nella sabbietta.
Un giorno, poi, a furia di allenarti, succede che salti tutta la vasca, e atterri nell'asfalto che c'è dopo la vasca.
Ti spacchi tutte e due le gambe, e ti ritrovi su una bella sedia a rotelle, mentre tutti gli altri continuano a saltare allegramente.

Morale della favola: occhio a non fare il passo più lungo della vasca.

lunedì 15 novembre 2010

e-Asini

In giro ci sono dei programmi chiamati peer to peer, che non significano il granuloso frutto moltiplicato per se stesso, bensì la possibilità di condividere dei file con altre persone.
Uno di questo è il famosissimo eMule. Con questo programma, si condividono i propri file con quelli di qualcun altro.
Il principio è che più uno condivide con gli altri, e più gli altri scaricano i suoi file, più velocemente riesce a scaricare il materiale altrui sul proprio pc.
Ora, alla luce di questi fatti, mi chiedo perchè uno che realizza un filmatino hard amatoriale e vuole condividerlo con gli altri mulati debba scrivere che si tratta di un film che ha girato sulle foche monache, rinominandolo "Le foche monache e il loro habitat".
Capirei ancora l'attività contraria, cioè far passare "Le foche monache e il loro habitat" per il proprio filmino amatoriale "Eiaculazione da Tiffany", ma il contrario mi è pressochè inintellegibile, in quanto immagino che non possa aumentare la propria velocità di scaricamento.
Eppure, spessissimo, quando cerco i filmati sulle foche monache di cui sono appassionata fruitrice, ecco che mi si para davanti la triste sorpresa.
A parte il fatto che forse chi rinomina questi file è vittima di una sindrome autolesionistica da volontà di scaricamento lento, o forse è il protagonista del filmato e vuole farsi conoscere come surrogato della foca monaca, e magari farsi anche licenziare se impiegato pubblico, mi è sorto il dubbio che ci sia gente che gode degli scherzetti fatti a illustri sconosciuti di cui non saprà mai nulla.
Non capisco proprio che gusto ci sia a fare scherzi privi di feed-back.
Al massimo questi burloni potrebbero darsi agli scherzi telefonici: se non altro avrebbero un qualche ritorno.
Anzi, adesso che si è nell'era dell'informatica, potrebbero fare scherzi Skypefonici.

venerdì 12 novembre 2010

Un popolo di...polli


In Italia esistono i co. co. co. e co. co. de.
Il che già fa intuire onomatopeicamente fino a che punto siamo un popolo di polli.

mercoledì 10 novembre 2010

Un popolo di...divertiti


Siamo In un Paese dove la disoccupazione è più dell'8% "ufficiale", e supera l'11% con gli scoraggiati e i cassintegrati.
Siamo in un Paese dove il Primo Ministro fa questo, questo e anche questo, ma soprattutto NON questo.
Siamo in un Paese dove, nonostante tutto ciò, dalle ultime ricerche ISTAT risulta questo.
Forse perchè la gente, in Italia, passa il tempo a riempirsi la testa di questo, questo e anche questo.
Pascal aveva capito tutto.

lunedì 8 novembre 2010

Diventare adulti 2


Quando sei piccolo, quando sei lì che cresci,
i cannocchiali sulla passeggiata sono cannoni con cui sparare agli amici,
gli animali di pezza sono vivi e ti parlano e ti consigliano e fanno cose tra di loro anche quando tu non ci sei,
i portici con le piastrelle di colori diversi diventano burroni e percorsi rocciosi su cui fare l'equilibrista,
i sogni sono fatti per diventare realtà.

Poi, quando hai finito di crescere,
i cannocchiali sulla passeggiata sono cannocchiali sulla passeggiata,
gli animali di pezza sono morti, anzi sono inanimati perchè non sono mai stati vivi, e se ti parlano e ti consigliano e fanno cose tra di loro vai da uno psicologo o anche da uno psichiatra,
i portici con le piastrelle di colori diversi diventano burroni solo quando sei triste e depresso, e pure in questo caso vai da uno psicologo o anche da uno psichiatra,
i sogni sono sogni e rimangono sogni,
e tu ti dici che sei diventato adulto,
invece stai solo lentamente morendo.

venerdì 5 novembre 2010

Del tenere le portiere aperte mentre ci si sposta in macchina


Io ho sempre pensato che le persone che in macchina rotolano giù da un pendio e rimangono incastrate tipo sorpresina Kinder dentro l'involucro accartocciato del mezzo siano persone che non hanno riflettuto sull'importanza di buttarsi giù dall'auto in corsa aprendo la porta non appena si vede che quest'ultima sta precipitando giù da un burrone.
Non che io ci abbia mai provato, perchè secondo me serve l'urgenza, e se provo a buttarmi già dalla mia macchina in corsa senza l'urgenza, non solo non è una realistica simulazione, ma rischio che ci vada veramente, giù da un burrone o anche contro un muro mentre avanza senza nessuno alla guida dopo il lancio.
Io non ci ho mai provato, dunque, ma ci ho riflettuto.
Ci ho riflettuto e penso che, quando la mia auto andrà giù da un burrone, anzi sostituiamo un se al quando, cercherò di buttarmi.
L'unica è che bisogna allenare la propria prontezza di riflessi.
Si potrebbe giocare 3 ore al giorno alla play station.
Oppure prendere degli autobus, incastrare la porta, quindi buttarsi giù dal mezzo in movimento.
Anche se in questo caso manca l'azione dell'aprire la portiera e lasciare il volante.
In ogni caso è importante tenere sempre le portiere aperte (cioè senza il blocco, non aperte nel vero senso della parola) mentre si è in movimento.
E' vero, si corre di più il rischio dei vols-à-la-portière, ma si possono applicare i miei saggi consigli per evitarli, e comunque ne va della nostra vita in caso di burrone.

mercoledì 3 novembre 2010

La vie d'après


Ieri guardavo il tg2, e, in occasione della ricorrenza mortuaria, c'era il corrispondente da Parigi che parlava di un sito chiamato www.laviedapres.com, che serve a creare un testamento in internet, inserendo tutte le proprie password criptate, in modo che, una volta morti, i nostri cari possano chiuderci tutte le iscrizioni ai siti tipo Facebook, leggere i nostri messaggini per loro, vedere le nostre foto, eccetera eccetera.

Certo, l'idea che una moglie/marito possa scoprire che il marito/moglie la tradiva beccando altre/i donne/uomini su siti vari e possa chiudere il suo account è molto carina. Ci hanno fatto anche su un film, ma in quel caso non era una cosa volontaria.
Tutto sommato, però, potrebbe trattarsi di un atto di sadismo postumo, indirizzato a liberarsi la coscienza anche da morti, senza conseguenze perchè tanto si è ormai humus. E fin qui un comportamento simile, seppur di dubbia moralità, può essere capito. Del resto, è giusto che un'eventuale dubbia moralità da vivi sia prolungata anche dopo la morte, in un'ottica di estrema congruenza.

La cosa che mi preoccupa di più è che, invece di far ottenere a un qualche caro a me sopravvissuto le mie password APRES MA VIE, se le peschi un bell'hacker PENDANT MA VIE.

Forse conviene correre il rischio di continuare a vivere in Facebook e company anche da morti.
Del resto, l'humus non è uno che se la prende per certe cose.

lunedì 1 novembre 2010

Attenzione alle acutezze


Ho appena guardato il meteo su Rai News.
Diceva: molte scariche elettriche in tutta Italia.
Mi raccomando, evitate di uscire con oggetti aguzzi.
Mi raccomando, non pensate, ché ad avere una mente acuta, di sti tempi, in Italia, ci si rimette.