tag:blogger.com,1999:blog-47762110336147709022024-03-13T20:17:04.707+01:00SpigoblogQui si rimbalza sugli spigoli e si rischia di farsi maleAmaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.comBlogger1663125tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-48099339501323727362024-03-13T20:16:00.000+01:002024-03-13T20:16:03.665+01:00Della negligenza <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMBu9FoXJXTXSWr7A3QnYdF71Mc2-DL-kq_RC6g3BDqc5FHAqh8paj8TWoMie0EPljD3whwVTd6yKwQfSlMTL_uqbDBmjml4E-XRsMB0-ngAXYMhe7gXKOy3fnU2eFcuew817fhFEHe5qDBL8ePGPPkHeO5K_OebHDk6264orM_FGPythPH0k3cS5AI5vY/s257/Sono-il-tuo-cervello-stasera-esco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="257" data-original-width="206" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMBu9FoXJXTXSWr7A3QnYdF71Mc2-DL-kq_RC6g3BDqc5FHAqh8paj8TWoMie0EPljD3whwVTd6yKwQfSlMTL_uqbDBmjml4E-XRsMB0-ngAXYMhe7gXKOy3fnU2eFcuew817fhFEHe5qDBL8ePGPPkHeO5K_OebHDk6264orM_FGPythPH0k3cS5AI5vY/s1600/Sono-il-tuo-cervello-stasera-esco.jpg" width="206" /></a></div><div>A volte un battito d'ali di un negligente (per non usare altri appellativi) in cortile causa un tornado nello stesso cortile e dintorni. Senza stare ad andare dall'altra parte del mondo.</div><div><div>In città, si sa, si parcheggio difficilmente. Proprio per questo, esistono i garage, cari come alloggi interi in altre località. Uno si compra un garage in città, aprendo il mutuo che a Bombonina un altro apre per una casa di 100 mq. </div><div>Fortunatamente, però, elimina i tempi di parcheggio.</div><div><br /></div><div>Si dà il caso che la persona ecologica eviti di usare troppo l'automobile, lasciandola come un pupazzo di pezza di quando era piccola a giacere in quel carissimo garage, e spostandosi sempre in bici o a piedi.</div><div><br /></div><div>Arriva però il giorno in cui ha la bronchite, deve andare a 15 km da casa, ha un appuntamento importante e improrogabile, si è slogato anche una caviglia. Tutto insieme. Si tratta di ipotesi irreali, esempi tratti da un mondo inventato, un mondo tipo Alice nel Paese delle merdaviglie. </div><div><br /></div><div>Ecco, in quel giorno, uno scende in garage con l'anticipo doveroso per gli appuntamenti importanti (un'ora per un tragitto da mezz'ora, quindi un'ora e mezza prima) e trova a un metro e mezzo dalla porta un furgone gigantesco. Parcheggiato. Forse c'era già da tempo, ma piedi e bici non necessitano di attenzione per particolari remoti e insignificanti. </div><div>Ovviamente, sul furgone, nessun segno di minima civiltà, nemmeno un bigliettino con un numero di telefono.</div><div>Il malcapitato, zoppicando e scatarrando, cerca con mille manovre di estrarre il mezzo, ma, come dice il nome stesso, esce solo per metà dal garage prima di incappare nella fiancata del furgone. Capito che non c'è possibilità, si mette suonare il clacson, poi a girare, sempre zoppicando, per tutti i 145 appartamenti del supercondominio a cui afferisce il cortile. </div><div>Dopo 50 minuti, trova l'operaio in questione in un alloggio dell'ottavo piano dell'ultimo immobile. Perso leggermente l'<i>aplomb</i>, l'ecologista è sempre meno dedito all'equilibrio dell'Universo perché si sta squilibrando qualcosa in lui, soprattutto mentre l'operaio, serafico, ribatte: "Beh, se non c'è parcheggio per strada, io metto il furgone in cortile. Siete voi che avete un cortile mal fatto, senza parcheggi per gli operai, e pieno di box. Tutti mi sgridano, quindi non lascio certo il mio numero di telefono perché se no la gente non mi lascia lavorare e mi fa spostare il furgone di continuo". La logica dell'operaio non fa una grinza nella sua testa: è difficile che 2 neuroni possano aggrumarsi. </div><div>Estratta l'automobile dal garage dopo un'ora e quindici, uno si accorge che mancano ormai 15 minuti all'appuntamento a 15 km di attraversamento di tutta la città di distanza. </div><div>Parte dimentico dei limiti di velocità, comunque dettati dal traffico cittadino delle 10 del mattino. Cosa ci farà, poi, tutta sta gente in macchina alle 10 del mattino, non è dato sapere. </div><div>Dopo 20 minuti, il traffico si dirada e il guidatore, diventato seminevrotico, ancora ben lungi dalla meta ma già in ritardo, decide di fare una performance da need for speed in un sottopasso. Ecco, all'uscita del sottopasso proprio non ci riesce, a sorridere all'obiettivo della macchina fotografica impugnata dal vigile con tanto di giubbottino giallo. </div><div>Controlla il tachimetro: intorno ai100 all'ora. Il limite è di 50.</div><div>Arriva ovviamente in ritardo all'appuntamento. </div><div><br /></div><div>Passano i giorni, e l'operaio continua a parcheggiare. </div><div>La persona civica gli propone uno scambio di numeri di telefono, per potersi conciliare in modo da usare entrambi il cortile. "No, poi mi rompe le balle come gli altri". I due neuroni continuano a elaborare delicate strategie di convivenza civile. </div><div><br /></div><div>Arriva la notifica giudiziaria, in 4 esemplari, da ritirare in 4 luoghi remoti della città. Quando il proprietario del garage scopre di aver preso 2.700 € di multa e di non avere più la patente per i prossimi tre mesi, si apposta in cortile aspettando l'avvento dell'operaio. Il serafico omino, ascoltato il racconto, ribatte: "E va beh, è successo anche a me: paga 1.000 € in più e la patente non gliela tolgono". </div><div><br /></div><div>Ecco, ora vi confesso che questa è una storia poco verosimile, ma vera.</div><div><br /></div><div>Perchè il Paese delle merdaviglie esiste davvero: si chiama Italia. </div></div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-41529378821487767382024-03-02T18:34:00.003+01:002024-03-02T18:34:16.020+01:00Buon non-compleanno<p>Oggi il mio blog non compie gli anni, perché li aveva già compiuti martedì 27 febbraio, ed erano 17, e infatti sto numero portasfiga, nell'anno bisesto anno funesto, si è dato da fare.</p><p>Poi festeggiare il compleanno è demodé, soprattutto quando di anno in anno si diventa sempre meno prestanti, più anziani, più acciaccati (non lui, chi ci scrive).</p><p>Aspettiamo il prossimo anno, l'anno della matura età, anche se non della maturità, almeno per il blog (per me probabilmente sì, come quasi tutti). </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGjFOCRaoSdKkccvYl6UZRRp4Uu8NJ5Rgi5urSdi0hlDc0BvvZuDE0J6R5zCRyVQldGE67KsGZRhLbyDrkbvXHG5Nw8-86qjVFDotc0IdSm8C0n0v9nrfGueuf3iAgNAab9bx3bVCAMX1vKFFCDEPmi6R56IcIOa_rykZDhZ1v65STxUnhP049nZrgPuCE/s843/tumblr_static_13715_10151228589100954_837829072_n-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="403" data-original-width="843" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGjFOCRaoSdKkccvYl6UZRRp4Uu8NJ5Rgi5urSdi0hlDc0BvvZuDE0J6R5zCRyVQldGE67KsGZRhLbyDrkbvXHG5Nw8-86qjVFDotc0IdSm8C0n0v9nrfGueuf3iAgNAab9bx3bVCAMX1vKFFCDEPmi6R56IcIOa_rykZDhZ1v65STxUnhP049nZrgPuCE/w400-h191/tumblr_static_13715_10151228589100954_837829072_n-1.jpg" width="400" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-62146430540955463082023-12-28T19:44:00.004+01:002023-12-28T19:46:37.583+01:00Self-wish man<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZsnfkGDIr9FUTQQQQGA8__O6nW9kJYob7Uynocudv9Za9BHezlzzqlVFjC7cLyE8DqHqZ1utCeid-3BU_HauIt4AAcQTs7Vl3VYHPJrTJLCVOn-0Gci56psfMmYKXp3Bfg-4Fw03N0nj9O4kjCU2xZJ4aOeK_pIamYESsqhAbIthroIhpzL47Dpu2bX8W/s1440/03A-A-WEB.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1440" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZsnfkGDIr9FUTQQQQGA8__O6nW9kJYob7Uynocudv9Za9BHezlzzqlVFjC7cLyE8DqHqZ1utCeid-3BU_HauIt4AAcQTs7Vl3VYHPJrTJLCVOn-0Gci56psfMmYKXp3Bfg-4Fw03N0nj9O4kjCU2xZJ4aOeK_pIamYESsqhAbIthroIhpzL47Dpu2bX8W/w400-h200/03A-A-WEB.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: left;">E niente, siamo sotto periodo di Feste, c'è gente con il cappello da Babbo Natale ovunque, addobbi dappertutto, balconi pieni di luci che manco Bollywood, renne, strenne in ogni dove, la gente ha panettoni che le escono da ogni orifizio, nell'aere si diffondono canzoni natalizie, ci sono film e cartoni di Natale dappertutto, che non si sa più dove trovare un film decente in un cinema, traffico da Feste micidiale che anche in bici ti incagli nei tubi di scappamento, insomma, una serie di festose meraviglie.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Vado in tabaccheria a comprare non so più cosa, ma ovviamente non lo trovo, ed è già tanto se trovo la tabaccheria, perché i tre quarti dei negozi sono chiusi. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Il tabaccaio mi dice: "Mi spiace, non lo abbiamo, è un periodo così. Abbiamo poco". In effetti sembra che lo abbiano saccheggiato, a momenti non ci sono più nemmeno le sigarette.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Mentre esco aggiunge: "Tanti auguri di buone Feste eh! Anche a te! Ciao!"</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Self-wish man.</div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-30382263683774112582023-12-15T19:35:00.003+01:002023-12-15T19:41:28.454+01:00Taboo procreativo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrnK74z4vw-kbzNa0kdRtPU-6E8FG5l84y_svjt4ZHwkC2y8Vufgl69l3m0WvWISh91TWoTVlirX1IgUKjtIrt8Fe59rh6v1Ty7o7PCLqf_OtUpsc6SKzd_P5sliLJXuv3DGoBhF0A68OGKFqeGH6FLIgyBBfrjWddp-eqPx1N7Go5nALTWREn8LkOLCQC/s934/Immagine.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="934" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrnK74z4vw-kbzNa0kdRtPU-6E8FG5l84y_svjt4ZHwkC2y8Vufgl69l3m0WvWISh91TWoTVlirX1IgUKjtIrt8Fe59rh6v1Ty7o7PCLqf_OtUpsc6SKzd_P5sliLJXuv3DGoBhF0A68OGKFqeGH6FLIgyBBfrjWddp-eqPx1N7Go5nALTWREn8LkOLCQC/w400-h214/Immagine.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: left;">Oggi ho deciso di fare un post su qualcosa di impopolare, ma così impopolare che forse sarebbe meno impopolare scrivere contenuti altamente e deviatamente pornografici. Del resto, anche la pornografia conduce a un atto finalizzato all'esatto opposto di ciò di cui voglio parlare: le persone che non vogliono avere figli. </div><div style="text-align: left;">Non quelle che non possono: quelle che non vogliono. </div><div style="text-align: left;">Se vogliamo essere più impopolari, diciamolo: le donne che non vogliono avere figli.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Le donne, negli ultimi anni si sono, almeno apparentemente, liberate da molti fardelli legati al patriarcato, termine che ultimamente riempie le bocche di tutti, quindi lo metto anche io in questo post, così divento mainstream, magari qualcuno finisce qui per caso, e i miei lettori si potrebbero contare sulle dita di più di una mano. </div><div style="text-align: left;">A parte la sottile scaltrezza sociale di far passare il messaggio che essere libere voglia dire lavorare, in modo che adesso in una famiglia con due adulti si lavori in due percependo meno dello stipendio di quando si lavorava in uno, la donna è sicuramente più emancipata di prima. Ma continua a essere ritenuta per la maggior parte dell'umanità come colei che ha il potere di portare in grembo un bambino, e poi <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2011/01/ecco-perche-anche-se-il-mondo-e-tondo.html" target="_blank">spararlo nel mondo</a> già bell'e che fatto, un po' piccolo ma generalmente accessoriato di tutto e pronto a crescere. </div><div style="text-align: left;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=n_yhQGL8Egw&t=9s" target="_blank">Chi più ne spara al mondo</a>, più appare altruista. Chi sacrifica la propria vita per i figli è eroico, uomo o donna che sia. Un uomo che non vuole figli è egoista, una donna che non ne vuole è quasi inconcepibile. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">E' vero, può essere egoista aver voglia di dedicarsi a se stessi, di non passare almeno 5-6 anni della propria vita dietro a mini-umani contenenti parti del proprio DNA che possono essere simpatici, ok, ma sono poco autosufficienti e che, ultimamente, la società stessa costringe a crescere nel culto della paura, come se fossero deficienti completi. In più i piccoli umani sono vulnerabili alle malattie, spesso puzzolenti, da piccolissimi non dormono, non parlano, piangono e strepitano, insomma sono quasi sempre una fatica atroce. Ma, lo dicono tutti, "ti ripagano", "sono una gioia immensa", "sono la cosa più bella della vita". </div><div style="text-align: left;">E infatti la popolazione mondiale cresce così tanto che tra un po' non ci staremo più tutti. Siamo circa 8 miliardi nel mondo, nel 2023: se i bambini sono così meravigliosi, perché dovrebbe essere egoista non farne? Si lascia un po' più di spazio agli altri che già ci sono, e mi pare non se la passino tutti così bene, a spartirsi questa Terra.</div><div style="text-align: left;"> </div><div style="text-align: left;">Se si evita scientemente di dare vita a un altro individuo che possa decidere liberamente del suo destino nel migliore dei casi, che rischi di essere considerato una proprietà dei procreatori stessi nel peggiore, non si è dei mostri.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Qualcuno inizia a parlarne, tipo <a href="https://www.hollywoodreporter.it/film/festival-e-premi/ne-donna-ne-scrittrice-solo-madre-birth-e-la-gravidanza-che-non-risolve-tutto-e-distrugge-ogni-cosa/70963/" target="_blank">qui</a> e, l'anno scorso proprio in questo periodo, <a href="https://www.mondadori.it/libri/i-figli-che-non-voglio-simonetta-sciandivasci/" target="_blank">qui</a>. </div><div style="text-align: left;">Non un film presente nelle multisala, non un libro campione di incassi i cui autori diventeranno ricchi.</div><div style="text-align: left;">Ma da qualche parte si deve pur partire.</div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-19800768760325205032023-11-21T18:52:00.002+01:002023-11-21T18:52:29.452+01:00La temibile paura<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq3i8NYsPnDg3jC7lMuDM4HLrS6PDARQcF98xrdbrrcYobBZ-0SyU7q7EHI-QOy4kl-pSJsPoG7VavWY_qRMJ4yIJHqAIPZUW7566HlzDbydkpLRA4YNk90p6PPTDEyjdieDvcCycmUvYnDwp4R3Dcd7QC8aK2qYtjkocCPF9ZsSY94U8XTiBgJJaBFQ47/s800/jsjf.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="349" data-original-width="800" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq3i8NYsPnDg3jC7lMuDM4HLrS6PDARQcF98xrdbrrcYobBZ-0SyU7q7EHI-QOy4kl-pSJsPoG7VavWY_qRMJ4yIJHqAIPZUW7566HlzDbydkpLRA4YNk90p6PPTDEyjdieDvcCycmUvYnDwp4R3Dcd7QC8aK2qYtjkocCPF9ZsSY94U8XTiBgJJaBFQ47/w400-h175/jsjf.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: left;">C'è una cosa più spaventosa dei femminicidi, dei delitti, delle aggressioni, delle violenze: è la paura. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Ogni volta che accade qualcosa di brutto, e anche bruttissimo, <a href="https://www.ilgazzettino.it/schede/giulia_cecchettin_omicidio_morta_aggressione_ultime_ore_vita_cena_nave_de_vero_cosa_e_successo_ordinanza_gip-7769584.html" target="_blank">come in questi giorni</a>, se ne dà risonanza apocalittica: <a href="https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/11/21/nelle-scuole-minuto-di-silenzio-per-giulia-e-vittime-violenze_688b00c8-2515-4154-bac2-f5ae2c8f3a01.html" target="_blank">minuti di silenzio, minuti di rumore</a>, ed è giusto, per carità, sono successe cose tremende, innocenti ci hanno rimesso la pelle, persone squilibrate hanno commesso delitti atroci. </div><div style="text-align: left;">Non succede altrettanto quando non accade niente di niente, quando tutto va liscio, sai che noia, sai che scarsa audience. Anche quando qualcosa va particolarmente bene, darne notizia non sviluppa quel viscerale senso di autodistruzione insito in ogni essere umano che tanto gonfia le notizie negative.</div><div style="text-align: left;">Sempre di più si dà risonanza al fatto che, visti la congiuntura sociale, economica, gli anni del covid e dei lockdown, il welfare che va a banane, la gente inizi a dare i numeri, a fare cose strane, ad avere reazioni di rabbia. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">E poi, si sa, meno la gente si sente libera, più è vincolata da lacci di ogni tipo, più reprime sentimenti che, tutti insieme, diventano come la pressione in una pentola a pressione, come un vaso di pandora che ad un certo punto esplode, con una pericolosità tanto più devastante quanta più repressione c'è stata. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">La paura, che, appunto, è più spaventosa dei delitti, è una delle più grandi autolimitazioni che possa imporsi la gente.</div><div style="text-align: left;">Quasi tutto quello che non si fa, non lo si fa per paura di ciò che potrebbe succedere se lo si facesse. </div><div style="text-align: left;">Le persone che non si frequentano, spesso non si frequentano per paura di quello che potrebbero farci.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Ma più uno ha paura, più si limita; più si limita, meno è libero. Meno è libero, più è represso. Più è represso, più rischia di campare i dadi e diventare pericoloso.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Vivere in una società dove fin da piccoli viene insegnato che anche andare a scuola da soli, non accompagnati da genitori stressatissimi su SUV imparcheggiabili, e uscirne da soli, ad esempio alle elementari, è pericolosissimo, crea paura. </div><div style="text-align: left;">Sentirsi dire, fin da piccoli, che si vive in un mondo dove criminali, pazzi, malviventi e pedofili violentatori sono appostati ad ogni angolo di strada, crea paura. </div><div style="text-align: left;">E' ovvio che si cresca osannando la religione della paura, e sacrificando sul suo altare le più elementari libertà, come poter sperimentare un percorso di massimo 500 metri da soli, a piedi, per andare e tornare da scuola. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">E' abbastanza evidente che un popolo di paurosi professionisti, in cui le famiglie, la società, i media insegnano che tutto è pericoloso, sia facile da governare e manovrare. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">E' certo vero che vivere è pericoloso.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Ma non vivere, o vivere con il freno a mano tirato, governati dalla paura, lo è molto di più.</div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-44603539798290070962023-11-10T15:19:00.004+01:002023-11-10T15:19:50.423+01:00Assurdità legalizzate<div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBiNcqDcgDyXjhZrC5DiU6ImFg5tNyg5IWPZAuD23wFErtXMeLVdijLJhyphenhyphenEKsQs3LNcQouU5VGa-N0pK2OdNkqBqjAOrxzn-zbXYIo4o-rLhOYdBSZT57YG7Z6rn6-TCkdj1P4QPj6-rj6zp0VMo3AOvqXDIvxARLoBP0G7idDgmntYZn7QkU-PTX2GXZ5/s1000/ciclabile%20corso%20Bramante%20-%20foto%20GCavallo-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="563" data-original-width="1000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBiNcqDcgDyXjhZrC5DiU6ImFg5tNyg5IWPZAuD23wFErtXMeLVdijLJhyphenhyphenEKsQs3LNcQouU5VGa-N0pK2OdNkqBqjAOrxzn-zbXYIo4o-rLhOYdBSZT57YG7Z6rn6-TCkdj1P4QPj6-rj6zp0VMo3AOvqXDIvxARLoBP0G7idDgmntYZn7QkU-PTX2GXZ5/s320/ciclabile%20corso%20Bramante%20-%20foto%20GCavallo-2.jpg" width="320" /></a></div><br /></div><div style="text-align: left;">Le piste ciclabili sono una bella cosa, in città. Uno pedala tranquillo in un percorso protetto dalle automobili, si sente sicuro, eccetera.</div><div style="text-align: left;">Il problema è che tutti i verbi all'indicativo dovrebbero essere trasformati in condizionali, in ragione di una serie molto lunga di variabili distorte che rendono i percorsi ciclistici urbani una gimcana infernale. </div><div style="text-align: left;">Affrontiamone uno solo: la convivenza con i pedoni.</div><div style="text-align: left;">Ho <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2011/10/pedoni.html" target="_blank">scritto</a> <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2011/10/pedoni-2-la-vendetta-da-osservati.html" target="_blank">post</a> che <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2020/10/piste-ciclabili-nuove-fiammanti-rosse.html" target="_blank">parlano</a> <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2019/11/di-chi-e-la-citta.html" target="_blank">di</a> quei pedoni che, in presenza di marciapiedi immensi, camminano nella sottile striscia rossa destinata ai ciclisti, forse perché allegri amanti del colore, che tra l'altro coincide con quello del sangue, che verseranno separatamente o congiuntamente al ciclista con cui cozzeranno prima o poi.</div><div style="text-align: left;">Mentre, nel suddetto caso, è chiaro che si tratti di un comportamento ai margini dell'umana ragionevolezza, spesso la convivenza è resa ancora più complessa dalla lungimiranza degli urbanisti che decidono dove e come mettere marciapiedi e piste ciclabili. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">A Torino ci sono alcuni capolavori che fanno pensare che i disegni siano stati tracciati dai bambini del Regina Margherita in età prescolare, dopo un'operazione, in preda ai postumi dell'anestesia. Infatti la meraviglia si trova non distante dal suddetto ospedale. </div><div style="text-align: left;">Cavalcavia di corso Bramante: un marciapiedi, a caso, è stato adibito a pista ciclabile a doppio senso, l'altro è rimasto un marciapiedi. Il problema è che per transitare da una parte all'altra del corso, bisogna attraversare non 3 strade con semaforo, ma ben 5 perché c'è anche un simpatico controviale. Chi arriva dal lato sfavorevole, quindi, per sistemarsi sul lato giusto, pedone o ciclista che sia, deve attraversare all'inizio del cavalcavia e tornare al lato precedente alla fine del cavalcavia: 10 attraversamenti semaforici, di mezzo minuto l'uno. Attesa totale: 5 minuti. Se si fa avanti e indietro più volte, i 5 minuti si accumulano. </div><div style="text-align: left;">E' pressoché naturale, ovvio e non contestabile se non si è autistici ad alto funzionamento, che sia i pedoni, sia i ciclisti, si distribuiscano in modo uniforme su entrambi i lati. </div><div style="text-align: left;">Personalmente, colta da attacco di precisione, ho anche segnalato via mail la criticità al Comune. Come immaginabile, ho ricevuto rapida risposta. In sogno. </div><div style="text-align: left;">Ora, appurato che i cittadini dovrebbero seguire una diligenza minima, personalmente ho deciso di non rispettare la viabilità di corso Bramante. Ho concluso, in modo autonomo e incredibilmente sovversivo, che se vado a piedi dal lato ciclabile e vedo un ciclista in arrivo mi faccio da parte, se sono in bici sul lato pedonale rallento e mi fermo quando necessario, in modo da non ostacolare in nessuno modo i pedoni. </div><div style="text-align: left;">Ecco, questo mio comportamento causa nervosismo supremo in una serie di individui che ritengono gravissima la mia condotta, e vogliono allietarmi la giornata sottolineando che sto contravvenendo alle regole e dovrei passare dal lato che mi è stato destinato. Essendo io sempre in bici, mi ritrovo vecchiette che, di fronte a me, ferma, allargano le borse a braccia aperte, manco giocassero a sparviero, gridando: "la ciclabile è dall'altra!" Ora, spesso lascio perdere, immaginando che siano state falciate in passato da qualche monopattino lanciato ai 30 all'ora sulla zona pedonale e siano in preda a sindrome post traumatica da stress, ma a volte, se ho tempo, mi fermo ad argomentare i perché e i percome della mia scelta, facendo notare loro che nella zona destinata alle biciclette, giustamente, c'è una bolgia di pedoni, che spesso, ingiustamente, insulta i ciclisti che passano troppo veloce. Concludo anche con un invito alla convivenza tollerante. </div><div style="text-align: left;">Non ci crederete, ma in questi casi, nonostante la notevole prova di PNL, vengo mandata a quel paese e il personaggio in questione rimane fermamente sulle proprie posizioni, asserendo che io sia una serie di sostantivi che qui non cito per buona creanza.</div><div style="text-align: left;">E' chiaro che questo farsi giustizia da soli e inventare regole intermedie da rispettare ognuno per i fatti propri sia una peculiarità squisitamente italiana. Qualunque cosa faccia di diverso dalla regola, uno si sente sempre un po' strano, fuori posto. Ma se segue la regola si sente un completo idiota, e fare manovre del tutto assurde per adeguarsi beceramente al dictat fa sentire strani e fuori posto lo stesso. </div><div style="text-align: left;">Il succo finale è questo:</div><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/u2B1IrYxjfA" width="320" youtube-src-id="u2B1IrYxjfA"></iframe></div></div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-88734638558995561862023-10-18T09:25:00.005+02:002023-10-18T09:29:04.470+02:00L'eterno dilemma dei voti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI_SY70SyDAFIlllx8T2SmWJytOzk7RKKd5gsgsr018Y246dQFRsCulDS-C6RGC9jHrIj2Ab76PH1ggUpY13ytQCAtPJevVB7O1vpTDMHrUY-13xnTLgnJBS25y_B4qvHF8eo3Mnwq7d28A3BiOUDmoH-GrFYIV87Lw9CAVO2PH7TcGGT2_N1KM21A5Q1A/s640/abolire-voti-a-scuola.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="640" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI_SY70SyDAFIlllx8T2SmWJytOzk7RKKd5gsgsr018Y246dQFRsCulDS-C6RGC9jHrIj2Ab76PH1ggUpY13ytQCAtPJevVB7O1vpTDMHrUY-13xnTLgnJBS25y_B4qvHF8eo3Mnwq7d28A3BiOUDmoH-GrFYIV87Lw9CAVO2PH7TcGGT2_N1KM21A5Q1A/s320/abolire-voti-a-scuola.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: left;">L'altro giorno leggevo <a href="https://www.lastampa.it/editoriali/lettere-e-idee/2023/10/08/news/ma_in_classe_i_voti_sono_importanti-13727388/" target="_blank">un articolo della Mastrocola sui voti</a>. </div><div style="text-align: left;">I voti sono importanti o no? Definiscono quello che si è o bollano come lettere scarlatte?</div><div style="text-align: left;">Mastrocola sostiene che siano importanti, per una serie di motivi che non ho voglia di riassumere e potete leggervi nell'articolo. </div><div style="text-align: left;">Il punto cruciale è che, a meno che non cambi qualcosa (e forse cambierà), per ora i voti esistono e ce li dobbiamo tenere tutti, prof e alunni. Anche quelli dello scientifico Bottoni di Milano, prima o poi li avranno, se non nel primo, almeno nel secondo quadrimestre. Voto rinviato, ma non eliminato. </div><div style="text-align: left;">Se si devono dare, sti voti, tanto vale darli nel modo più pedagogico possibile. E qual è il modo più pedagogico? Secondo me risiede nella diffusione. Come gli alberghi diffusi di Matera: sono così sparsi in tutti i Sassi che non sembrano nemmeno più alberghi, ma lo sono. Così ho pensato di fare con i voti: dici una cosa intelligente in classe? 8. Dici una stronzata durante le lezioni? Nessun voto. Ti faccio fare un esercizio alla lavagna per 5 minuti? Un voto. Lo fai bene? Un bel voto. Lo fai male? 4, non meno, ché se no poi ti afflosci, ti senti un fallito, inizi a odiare la materia. Con 4, recuperi con un 8. Ce la puoi fare. Tanto basta che trovi un esercizio che sai fare bene e ti proponga, e magari ce la farai. Te ne scrivo due o tre a matita, poi faccio la media, così quello che scrivo a matita non è un marchio scarlatto: se oggi hai mal di pancia e prendi 4, nessuno dice che tu non possa prendere 9 dopodomani, quando sarai in forma. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Non ero molto sicura di questo metodo, ma ho notato che:</div><div style="text-align: left;"><ol style="text-align: left;"><li>gli studenti sono invogliati a partecipare, facendo osservazioni in classe. Per quanto spesso sia altamente probabile che dicano stronzate, almeno ci provano, e non hanno così paura di dirle perché non saranno valutati negativamente. Se riescono a tirare fuori qualcosa di buono, però, avranno un voto positivo che a loro appare "regalato", ma in realtà è guadagnato con l'impegno nel dire qualcosa di furbo, prima o poi;</li><li>si instaura una gara a chi sa rispondere alle domande o fare esercizi alla lavagna. Di solito nessuno vuole essere interrogato, ma con i voti diffusi capita che ci sia una competizione su chi va alla lavagna per primo, anche perché, si sa, all'inizio è più facile che dopo un po'. E intanto, i ragazzi si abituano ad alzarsi dalla sedia, mettersi in gioco ed essere propositivi. Non parlo di Licei, insegno praticamente solo nei professionali, e sì, il parapiglia per andare alla lavagna accade nei professionali, dove maranza con look improbabili e cappellini in testa fanno a gara per andare alla lavagna a risolvere esercizi sulle proporzioni. </li></ol><div>Cosa dite? Il cappellino in testa in classe non va bene? Ovvio che non va bene. Glielo si dice. Ma se prendi di punta un maranza, con grandissima probabilità il maranza, e non solo lui, ti prenderà di punta. Meglio fare qualche battutina, fargli capire che magari la prossima volta se non lo mette è meglio, ma per lui, non per te.</div><div>In ogni caso, meglio un maranza con il cappellino che prende 9 alla lavagna, piuttosto che un maranza scappellinato incazzatissimo al banco che dorme o disturba. </div><div><br /></div><div>Il voto diffuso è faticoso per il prof? Sì, ma a tutto ci si abitua. </div><div>L'importante è custodire accuratamente l'agenda con i voti a matita, possibilmente in una tasca impermeabile ricavata nella propria pancia a mo' di marsupiale. Ché se lo perdi, lì, veramente, son problemi. </div></div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-51804693536532475462023-09-23T09:31:00.001+02:002023-09-23T09:31:20.999+02:00Pigrizia rimordente digitale Uno sta guardando un bel film sdraiazzato sul divano ed ecco che gli viene voglia di implementare l'esperienza goduriosa con un bel gelato, ma il bel gelato non c'è e lui non ha nessuna intenzione di sollevare il deretano dai morbidi cuscini su cui giace. <div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdbtuF5YmfHsylVNCCwtjXnIjPd6GWXWn-rCp8C1Zjb7_-EIbcuXnk8pKDQvXZWB0-F53NMRelbfs7VNp53ASeZiQ88zsfFhWc1UCB4VuXU_h94QG7aPRdY6iVDfIHZ1Ofr37yEiXTRDf4THnA-SpZx6W6lTAxCMfSyaPZ6JlTVuRIGM4xKcCD4HiUCTTg/s591/Vaschetta_EssenzaGelato_Cosaporto.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="591" data-original-width="590" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdbtuF5YmfHsylVNCCwtjXnIjPd6GWXWn-rCp8C1Zjb7_-EIbcuXnk8pKDQvXZWB0-F53NMRelbfs7VNp53ASeZiQ88zsfFhWc1UCB4VuXU_h94QG7aPRdY6iVDfIHZ1Ofr37yEiXTRDf4THnA-SpZx6W6lTAxCMfSyaPZ6JlTVuRIGM4xKcCD4HiUCTTg/s320/Vaschetta_EssenzaGelato_Cosaporto.png" width="319" /></a></div>Nasce subito l'idea di attaccarsi a qualche app di gig economy del food delivery, ad esempio Glovo. Ma poi uno pensa agli amici che dicono che loro, un glover, non lo chiamerebbero mai, per rispetto dell'umana persona, per etica, perché è pericolosi girare in bici in città, perché a Madrid, <a href="https://www.la7.it/intanto/video/il-fattorino-mangia-un-pezzo-di-pizza-prima-di-consegnarla-e-poi-la-ricompone-il-video-e-virale-03-07-2023-493141" target="_blank">una volta</a>, uno di loro è stato beccato a mangiare una fetta di pizza e a ricostituire il cerchio in un modo che fa un baffo a Giotto, perché quelle borse sono piene di cibi mischiati, perché, perché, perché.</div><div>Il film continua, <a href="https://www.humanitas-care.it/news/lintestino-e-il-nostro-secondo-cervello/" target="_blank">il cervello che c'è nella pancia</a> brontola, uno inizia a a pensare che comunque non tutti i glover si mangiano le pizze, che il gelato non è una pizza, che se arrivasse scavato, magari con le mani o con la lingua, forse pieno di pericolosissimo covid, e poi riappianato, un po' se ne accorgerebbe, e in ogni caso occhio non vede cuore non duole, che se uno vuole lavorare in modo elastico ha un'opportunità in più di farlo grazie a Glovo & co, che in fondo anche andare a prendere un gelato in bici interrompendo il film potrebbe essere un'attività ad altissimo rischio come quella del glover, ma non pagata (di merda).</div><div>Alla fine uno apre l'app (che nonostante gli amici ha installato insieme a 12 altre sempre di food delivery), cerca un gelato vicino, buono, godurioso come il film, seleziona i gusti con cupidigia e fa per ordinare. Vede la faccia del fattorino in un pallino sul monitor: una faccia che è pur sempre solo una faccia presa in foto, dalle foto non si capisce l'anima, e vicino ci sono le caselle da sbaffare per la mancia. Mancia zero sarebbe proprio da sfruttatore. Poi c'è 7%, 10%, 20% ecc ecc. Ad essere etici, bisognerebbe dare una manciona, un indennizzo per il pericolo, la frustrazione, la maleducazione altrui, ma il tizio ha una faccia antipatica, poi magari è un mangiatore di gelato seriale. Insomma, uno decide di guardarlo in 3D e poi di dare la mancia in base all'impatto live. </div><div>Dopo una manciata di minuti uno sente suonare. Interrompe di malavoglia il bel film, si alza, il glover chiede in inglese maccheronico se può scendere i 5 piani che lo separano dal gelato. Ok, uno scende in pigiama sperando di non incontrare nessuno, arriva alla portina e il glover è lì, con la vaschetta in mano apparentemente incartata con cura, una faccia <a href="https://www.corriere.it/video-articoli/2019/09/18/caporalato-digitale-rider-account-italiani-venduti-migranti-irregolari-dammi-20percento-ti-cedo-account/1b4db12c-d9db-11e9-a5d9-ff444289a2e0.shtml" target="_blank">completamente diversa da quella della foto</a>, un sorriso che sembra davvero sincero, e così uno sale le scale attanagliato dal dubbio. Arriva in casa e apre l'app per dare una mancia a questo individuo che alle dieci di sera sorride radioso davanti a una portina grigia porgendo un gelato superfluo e forse anche dannoso. Niente, non c'è modo di dare la mancia al glover. Tutti i tasti digitabili portano a lamentele. Non ce n'è uno che dice: "voglio dare la mancia, voglio pagare di più, il glover è stato così carino e gentile". No, solo lamentele. Si decide prima quanto dare, a scatolino chiuso. Dopo, è tardi. Uno passa due ore a cercare il modo di dare qualcosa al fattorino, spulcia tutte le faq, va nell'assistenza clienti. Niente. Gli viene il dubbio che comunque, dando la mancia tramite l'app, i soldi finiscano a quello antipatico della foto, quello che ha magari subappaltato l'account al poveraccio sorridente a cui toccherà una cifra irrisoria.</div><div>Inutile pensare di girovagare nella notte alla ricerca di chi ha fatto la consegna: sarà già dall'altra parte della città, mimetizzato in mezzo a un popolo di pedalatori notturni scatoluti, a portare qualche cibo a qualcuno che magari non gli darà nessuna mancia, uno stronzetto che non ha voglia di smuovere il deretano dal divano mentre guarda un film. </div><div>Intanto si fa l'ora di andare a dormire, </div><div>il film è ancora interrotto a metà, </div><div>il gelato fuso, l</div><div>a fame sfamata. </div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-55494416711282777252023-08-18T17:05:00.003+02:002023-09-16T17:14:21.301+02:00Greenwashing in lavatrice<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiweS8zv6QnOXE0rI4bAGWeE7pi9xGHp2tBmSsqQDquZl6Wh0hzYNYy8urrWiSWWD4bQpbbJdIsyze1HtM7onMiOfkpeCuxATkuz1O7MPgAaeIrsnQZ6CJKpsHdbMSA51LsegPeszaMbBDCQMDgYS553cbAAGXhQPHA4WhWAEm9vVjcpBNsocY9MQPeX_4M/s640/greenwashing.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="640" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiweS8zv6QnOXE0rI4bAGWeE7pi9xGHp2tBmSsqQDquZl6Wh0hzYNYy8urrWiSWWD4bQpbbJdIsyze1HtM7onMiOfkpeCuxATkuz1O7MPgAaeIrsnQZ6CJKpsHdbMSA51LsegPeszaMbBDCQMDgYS553cbAAGXhQPHA4WhWAEm9vVjcpBNsocY9MQPeX_4M/w400-h250/greenwashing.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: left;">La società ci spinge al green.</div><div style="text-align: left;"> </div><div style="text-align: left;">Usare poca acqua.</div><div style="text-align: left;">Usare poca elettricità.</div><div style="text-align: left;">Scaldarsi poco.</div><div style="text-align: left;">Condizionarsi poco.</div><div style="text-align: left;">Spostarsi a piedi o in bici. Se non si può, mezzi pubblici. Se non si può, scooter o monopattini elettrici. Ché poi, chiedete a un'agenzia pubblicitaria di usare la parola GREEN in uno slogan per qualche mezzo elettrico: non si può, è <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Greenwashing" target="_blank">greenwashing</a>! E già qui, l'esitazione dei pubblicitari la dice lunga sulla verdezza dei mezzi elettrici. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Ipotizziamo pure che, comunque, si sia tutti dotati di forte spirito ecologico e si VOGLIA fortemente essere eco-sostenibili.</div><div style="text-align: left;">Ecco: si va in giro in bici o a piedi, si compra nelle botteghe locali cibo bio, non si acquista nulla dalle multinazionali. </div><div style="text-align: left;">Si indossano solo abiti ottenuti con PET riciclato, con il risultato di puzzare come mufloni appena ci si muove, emanando un sudore allo stato gassoso che potrebbe far sospettare una responsabilità legata alle <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Pioggia_acida" target="_blank">piogge acide</a> (di cui non parla più nessuno, perché sono passate di moda).</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Poi, si deve comprare una lampada nuova. Si va in qualsiasi negozio e ci sono solo quelle led che, una volta esaurite, vanno buttate e ricomprate. E' in voga un nuovo detto: "Buttare la lampadina a led con tutta la sua lampada". Ora, è possibile che invece che cambiare la lampadina io debba buttare tutta la lampada? E questo non lo decido io, lo decidono i produttori!</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Vi si rompe una piccola parte di un elettrodomestico? Tipo di una lavatrice? </div><div style="text-align: left;">Di solito succede appena uscita di garanzia: è un caso? No, si chiama <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Obsolescenza_programmata" target="_blank">obsolescenza programmata</a>.</div><div style="text-align: left;">Provate a chiedere a un tecnico quanto prende per intervento e pezzi di ricambio, fate due conti e vedrete che vi converrà comprare una lavatrice nuova. Quando andrete al negozio, per piccolo che sia, sentendovi assai poco eco, dopo lunga meditazione sulla sicura catena di guasti che potrebbe accadere tenendo l'elettrodomestico vecchio, vi verrà detto che la speranza di vita è dai 3 ai 7 anni, se si usa poco. E infatti la garanzia scade tra due anni. </div><div style="text-align: left;">Ma è possibile che con la tecnologia che c'è la vita media di un elettrodomestico sia diventata di 3 anni mentre una volta ne durava 30? </div><div style="text-align: left;">L'eco-aspirante si sente preso per i fondelli, immaginando la montagna di rifiuti da smaltire che garantisce una politica di produzione del genere, e pensando alla fatica che fa da anni a differenziare, sperando nel riutilizzo, ogni minimo rifiuto che produce: l'umido di qua, ché dopo un giorno corrode ogni borsa biodegradabile, trasformando la propria cucina in un'area di compost a cielo chiuso, la plastica, lavata, ma con poca acqua, di là, il coperchietto della plastica ancora in un altro posto, tenendo d'occhio il calendario dei ritiri del pattume. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Insomma, c'è qualcosa che decisamente non quadra nelle politiche ecologiche.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Del resto, c'è tempo:</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/VjuEI4RdC-Y" width="320" youtube-src-id="VjuEI4RdC-Y"></iframe></div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-50638383885015084622023-07-08T19:38:00.004+02:002023-07-08T19:38:33.348+02:00Maturità canaglia<p><span style="font-family: inherit;"><span class="TextRun SCXW240880024 BCX0" data-contrast="auto" lang="IT-IT" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; color: windowtext; font-variant-ligatures: none !important; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text; white-space-collapse: preserve;" xml:lang="IT-IT"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVZOC5FNVl7xQa_il_ytT_Z7tugbpQ5ovg1HNK7AWI78G6w7-UoRZnvX13fmvnbn-rOfirQ-qhLx4H_yQ5X3DWKEaFYXm_WzkunkHkjBuEw2Qq7fn2rBQMS8_ivKzVBnru_-orbnkvrfwmjihDxDITaaDOSLJakRxIp2FxkDgTacsbCxJy6tzZ-QN7SSH1/s620/c6fbd9bbf9efdf0a84f9cafff15c4539.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="438" data-original-width="620" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVZOC5FNVl7xQa_il_ytT_Z7tugbpQ5ovg1HNK7AWI78G6w7-UoRZnvX13fmvnbn-rOfirQ-qhLx4H_yQ5X3DWKEaFYXm_WzkunkHkjBuEw2Qq7fn2rBQMS8_ivKzVBnru_-orbnkvrfwmjihDxDITaaDOSLJakRxIp2FxkDgTacsbCxJy6tzZ-QN7SSH1/w400-h283/c6fbd9bbf9efdf0a84f9cafff15c4539.jpg" width="400" /></a></span></div><span class="TextRun SCXW240880024 BCX0" data-contrast="auto" lang="IT-IT" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; color: windowtext; font-family: inherit; font-variant-ligatures: none !important; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text; white-space-collapse: preserve;" xml:lang="IT-IT"><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">Come tutte le Maturità, anche quella del 2023 </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">è deputata a segnare il passaggio dall’età acerba a quella, come dice il nome stesso, matura. Viene discussa davanti a una commissione di docenti che hanno raggiunto la Maturità, nella maggior parte dei casi, anni e anni prima. Si fronteggiano </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">du</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">e falangi di persone di cui la prima è matura da così tanto tempo da far sorgere il dubbio di esser</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">lo quasi troppo, la seconda </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">potrebbe essere ancora acerba. </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">Tutte e due sono bombardate</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">:</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> le prime da verbali, PTOF, PDP, PFI, PEI, relazioni del 15 maggio</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> e burocrazia varia</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">, le seconde da ogni tipo di stimolo passi attraverso il monitor di uno smartphone. </span></span><span class="EOP SCXW240880024 BCX0" data-ccp-props="{"201341983":0,"335559739":0,"335559740":259}" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; color: windowtext; font-family: inherit; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text; white-space-collapse: preserve;"> </span><p></p><div class="OutlineElement Ltr SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: white; clear: both; cursor: text; direction: ltr; margin: 0px; overflow: visible; padding: 0px; position: relative; user-select: text;"><p class="Paragraph SCXW240880024 BCX0" paraeid="{b88572c5-de8e-44a2-9d73-0752e741a8ef}{196}" paraid="1766117107" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: transparent; color: windowtext; font-kerning: none; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; user-select: text; vertical-align: baseline; white-space-collapse: preserve;"><span style="font-family: inherit;"><span class="TextRun SCXW240880024 BCX0" data-contrast="auto" lang="IT-IT" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; font-variant-ligatures: none !important; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;" xml:lang="IT-IT"><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">I ragazzi arrivano alla prova visibilmente emozionati, il che vuol dire che la fama dell’Esame è un baluardo rimasto miracolosamente in piedi dopo il bombardamento</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> che ha subito la scuola </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">a cura dei</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> vari Ministeri</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">.</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">S</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">udorazione eccesiva anche per i 30 gradi, gambe che frullano l’aria, visi chiazzati, piedi inquieti parlano </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">da soli</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">. Il look? L’abito fa il monaco, ma è </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">anche </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">importante comunicare il proprio stile, e così molti oscillano tra la tenuta da cerimonia e quella rischiosamente improntata al </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">Cobainiano</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> “come </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">as</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">you</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> are”. </span></span><span class="EOP SCXW240880024 BCX0" data-ccp-props="{"201341983":0,"335559739":0,"335559740":259}" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> </span></span></p><p class="Paragraph SCXW240880024 BCX0" paraeid="{b88572c5-de8e-44a2-9d73-0752e741a8ef}{196}" paraid="1766117107" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: transparent; color: windowtext; font-kerning: none; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; user-select: text; vertical-align: baseline; white-space-collapse: preserve;"><span style="font-family: inherit;"><span class="EOP SCXW240880024 BCX0" data-ccp-props="{"201341983":0,"335559739":0,"335559740":259}" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"><br /></span></span></p></div><div class="OutlineElement Ltr SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: white; clear: both; cursor: text; direction: ltr; margin: 0px; overflow: visible; padding: 0px; position: relative; user-select: text;"><p class="Paragraph SCXW240880024 BCX0" paraeid="{b88572c5-de8e-44a2-9d73-0752e741a8ef}{236}" paraid="223587348" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: transparent; color: windowtext; font-kerning: none; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; user-select: text; vertical-align: baseline; white-space-collapse: preserve;"><span style="font-family: inherit;"><span class="TextRun SCXW240880024 BCX0" data-contrast="auto" lang="IT-IT" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; font-variant-ligatures: none !important; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;" xml:lang="IT-IT"><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">I docenti hanno la via rischiarata da griglie di valutazione che li guidano minuziosamente</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">- </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">e vanamente</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">. </span></span><span class="EOP SCXW240880024 BCX0" data-ccp-props="{"201341983":0,"335559739":0,"335559740":259}" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> </span></span></p></div><div class="OutlineElement Ltr SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: white; clear: both; cursor: text; direction: ltr; margin: 0px; overflow: visible; padding: 0px; position: relative; user-select: text;"><p class="Paragraph SCXW240880024 BCX0" paraeid="{b88572c5-de8e-44a2-9d73-0752e741a8ef}{250}" paraid="1460209994" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: transparent; color: windowtext; font-kerning: none; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; user-select: text; vertical-align: baseline; white-space-collapse: preserve;"><span style="font-family: inherit;"><span class="TextRun SCXW240880024 BCX0" data-contrast="auto" lang="IT-IT" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; font-variant-ligatures: none !important; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;" xml:lang="IT-IT"><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">Che fare se un</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> candidato</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> si presenta con i jeans strappati e gli orecchini? Gli si decurtano dei punti o lo si premia per il coraggio di essere s</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">é</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> stesso? E D’Annunzio estetista, non lo merita qualche punto ilarità? Ché poi, era talmente fashion </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">victim</span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">, che un po’ estetista lo era. Confondere i nomi delle sue amanti è un merito o un demerito? Non è forse un modo per entrare in empatia con il vate, dato che è commettere il suo stesso errore? Senz’altro è un lapsus dannunziano dire che una delle frodi alimentari è l’adulterio. </span><span class="NormalTextRun SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;">In ogni caso non c’è alcun dubbio, il voto della maturità è una roulotte russa. </span></span><span class="EOP SCXW240880024 BCX0" data-ccp-props="{"201341983":0,"335559739":0,"335559740":259}" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> </span></span></p></div><div class="OutlineElement Ltr SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: white; clear: both; cursor: text; direction: ltr; margin: 0px; overflow: visible; padding: 0px; position: relative; user-select: text;"><p class="Paragraph SCXW240880024 BCX0" paraeid="{7fec6bf7-caad-4d29-a1b3-f47d87c1352d}{15}" paraid="1388994296" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: transparent; color: windowtext; font-kerning: none; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; user-select: text; vertical-align: baseline; white-space-collapse: preserve;"><span style="font-family: inherit;"><span class="TextRun SCXW240880024 BCX0" data-contrast="auto" lang="IT-IT" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; font-variant-ligatures: none !important; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;" xml:lang="IT-IT">Pesa di più il senso di colpa dell’aver promosso qualcuno che non lo meritava o quello dell’averlo bocciato? La bilancia pende quasi sempre dalla parte della mole burocratica aggiuntiva in caso di non superamento: lo dicono i dati. </span><span class="EOP SCXW240880024 BCX0" data-ccp-props="{"201341983":0,"335559739":0,"335559740":259}" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> </span></span></p><p class="Paragraph SCXW240880024 BCX0" paraeid="{7fec6bf7-caad-4d29-a1b3-f47d87c1352d}{15}" paraid="1388994296" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: transparent; color: windowtext; font-kerning: none; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; user-select: text; vertical-align: baseline; white-space-collapse: preserve;"><span style="font-family: inherit;"><span class="EOP SCXW240880024 BCX0" data-ccp-props="{"201341983":0,"335559739":0,"335559740":259}" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"><br /></span></span></p></div><div class="OutlineElement Ltr SCXW240880024 BCX0" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: white; clear: both; cursor: text; direction: ltr; margin: 0px; overflow: visible; padding: 0px; position: relative; user-select: text;"><p class="Paragraph SCXW240880024 BCX0" paraeid="{7fec6bf7-caad-4d29-a1b3-f47d87c1352d}{21}" paraid="2084905891" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; background-color: transparent; color: windowtext; font-kerning: none; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; user-select: text; vertical-align: baseline; white-space-collapse: preserve;"><span class="TextRun SCXW240880024 BCX0" data-contrast="auto" lang="IT-IT" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; font-variant-ligatures: none !important; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;" xml:lang="IT-IT"><span style="font-family: inherit;">C’è ingiustizia implicita nell’esame di maturità? Certo, come ovunque, e in questo prepara al mondo crudele che c’è fuori dalla scuola (come se quest’ultima non lo fosse). Basti pensare che i docenti, con il passare dei giorni, sono sempre più stanchi, annoiati e distratti, mentre ogni alunno vive ciascun istante dell’Esame per la prima e ultima volta, nel 99,9% dei casi. </span></span><span class="EOP SCXW240880024 BCX0" data-ccp-props="{"201341983":0,"335559739":0,"335559740":259}" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-user-drag: none; font-family: Calibri, Calibri_EmbeddedFont, Calibri_MSFontService, sans-serif; line-height: 19.425px; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text;"> </span></p></div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-47195939088978697082023-06-27T19:44:00.006+02:002023-06-27T19:45:05.581+02:00Cambio secolo, cambio visuale<p> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6VAPwJySkXGQM28jO6TFvnKIdXHsTrTpM5fnJ44i-SQoIMgcro2vznNCkhKb4yrxXMyMoH-CnJDnN9VCPC1ahZXOq6ZIZJ4YjyMLL6r8HAPiC5ApOG4pyo8VmH4JEnsZpWbuxASpNBdPP79oDvnowasxMlLuZI1zk90IZUVlYfDtEiCr-bXac9PeT2mW5/s2048/WhatsApp%20Image%202023-06-27%20at%2019.12.22.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1537" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6VAPwJySkXGQM28jO6TFvnKIdXHsTrTpM5fnJ44i-SQoIMgcro2vznNCkhKb4yrxXMyMoH-CnJDnN9VCPC1ahZXOq6ZIZJ4YjyMLL6r8HAPiC5ApOG4pyo8VmH4JEnsZpWbuxASpNBdPP79oDvnowasxMlLuZI1zk90IZUVlYfDtEiCr-bXac9PeT2mW5/w300-h400/WhatsApp%20Image%202023-06-27%20at%2019.12.22.jpeg" width="300" /></a></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://s201752.wordpress.com/2014/06/04/la-pubblicita/" target="_blank">Negli anni '70</a> del 1900 le affissioni pubblicitarie erano tutte in alto. Certo, lo sguardo di alcuni "pareva scorrere sulle sabbie del deserto", ma la maggior parte delle persone procedeva guardando in su e lontano. I pubblicitari lo sapevano, e quindi munivano le città di cartelloni grandi, leggibili da da metri di distanza.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Adesso, negli anni '20 del 2000, le affissioni sono per terra. E nemmeno su un "per terra" da gente che focalizza dove sta andando. Perfino in mountain bike, appena impari, ti dicono: "guarda sempre 5 metri avanti, che se guardi poco oltre le ruote ti schianti". Se uno guarda la pubblicità nell'immagine qui sopra da 5 metri non legge nulla. I pubblicitari lo sanno, che la visuale delle persone si è rimpicciolita fino a un campo d'azione che anche un maestro di MTB considererebbe </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">propedeutico allo schianto. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">E così, le affissioni le sprayano per terra, in piccolo, per quelli che, ingobbiti dalla piccolezza dei loro orizzonti, guardano poco oltre i loro piedi, notando una macchia di colore <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2016/03/peripatetici.html" target="_blank">oltre lo schermo del cellulare</a>. </div><p></p>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-74537985629164247712023-06-14T13:18:00.002+02:002023-06-14T13:21:06.412+02:00Essere pro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxU4KQM1xa4Toz1bRI9J7ISwjGMdXbTM_mu6mKuxqDuXCGOKTsvpBgdNaMzfIpYyBW81doWAGldaSPFkv1LMc6pzQmsb9nNwJOVo8dl2FvLuKdRdfkqDD5kv_8cWTlGHhsXn2sfK5h3vcqWafScVRRptLHEE4qYivCYbUvgV-_hioP95ha9a0K0tblLw/s541/pedalare-sicurezza.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="362" data-original-width="541" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxU4KQM1xa4Toz1bRI9J7ISwjGMdXbTM_mu6mKuxqDuXCGOKTsvpBgdNaMzfIpYyBW81doWAGldaSPFkv1LMc6pzQmsb9nNwJOVo8dl2FvLuKdRdfkqDD5kv_8cWTlGHhsXn2sfK5h3vcqWafScVRRptLHEE4qYivCYbUvgV-_hioP95ha9a0K0tblLw/s320/pedalare-sicurezza.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: left;">L'altro giorno è successa una cosa che mi ha fatto pensare: "Sono diventata una ciclista da città pro".</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Poi ho capito che era una cazzata. </div><div style="text-align: left;">Non si è mai ciclisti da città pro. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Dato che non state più nella pelle, ve la racconto. Pedalavo su <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2019/11/di-chi-e-la-citta.html" target="_blank">questa pista ciclabile</a>, di notte, protetta dalla fila di automobili parcheggiate da cui difficilmente sarebbero scese persone all'improvviso, vista l'ora. In strada una Opel grigia procedeva più o meno alla mia velocità, a volte un po' più avanti, a volte un po' più indietro. C'erano anche altre macchine in strada, ma quella ha attirato tutta la mia attenzione. Avevo un brutto presentimento. Dopo due km, in un punto in cui non c'era il filare di auto parcheggiate, ha messo la freccia a sinistra. Io ero a destra, ma l'ho controllata scrupolosamente, non so nemmeno perché. Non avevo visto bene chi ci fosse dentro, ma erano due individui. Di colpo, l'auto ha allargato a destra e mi è venuta addosso. Sono saltata sul marciapiede solo perché era da circa dieci minuti che osservavo le mosse di quello che si è rivelato essere un uomo anziano con la consorte seduta vicina. Ho fatto qualche gesto nella loro direzione, hanno continuato a non vedermi. Tremante, mi sono allontanata con un mix di adrenalina e senso di essere, appunto, una pro dall'intuito fenomenale. </div><div style="text-align: left;">Certo, dopo anni che giro in bici in mezzo al traffico, il mio corpo e la mia mente hanno imparato a reagire a stimoli apparentemente insignificanti in modo istintivo, ma, appunto, sono serviti anni e anni, ed è stato necessario anche buttarmi nel traffico quando non avevo questa esperienza, correndo rischi maggiori rispetto a oggi. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Senza correre il rischio, si rimane al punto di partenza, paralizzati dalla paura. </div><div style="text-align: left;">Al tempo stesso, con l'esperienza, gli anni e tutta l'acqua che per forza deve passare sotto i ponti, non si è mai davvero al riparo dai rischi, non si è mai davvero pro. </div><div style="text-align: left;">C'è sempre qualcosa che sfugge al nostro controllo, nonostante si possano avere ottimi istinto e reattività. </div><div style="text-align: left;">Essere decentemente in grado di pedalare nel traffico cittadino è un mix di autotutela massima e accoglimento del rischio ineliminabile: sapere che la vita è appesa ad un filo, accettare questa condizione umana e fare tutto lo stesso con un ossimorico cocktail di coscienza e incoscienza.</div><div style="text-align: left;"> </div><div style="text-align: left;">Perché <a href="https://www.libriantichionline.com/divagazioni/szymborska_nulla_due_volte_accade" target="_blank">si nasce (e vive) senza esperienza, si muore senza assuefazione</a>. </div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-61649753236236534512023-05-21T18:41:00.007+02:002023-05-21T18:44:10.833+02:00La libertà è un asintoto<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhh0zReC98Z4EWsIskz0Effc6PMheb_XlPR4Z9C1lmiQROYIa9GTSFtuIZ5oJemSDCjiwa-0U1tJXmt_8tskJDgnf56_2KssLXvdfCgQeqgQ-pe-SJp6F4GP0jPcH_QAien-GNhJhqvHHWn4U9hiLRlQp8yY7hx82774tyLbRmGR0fb2KJbVo7_gKL_w/s450/ben-vautier-8211-la-libert%C3%A0-non-esiste.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="386" data-original-width="450" height="274" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhh0zReC98Z4EWsIskz0Effc6PMheb_XlPR4Z9C1lmiQROYIa9GTSFtuIZ5oJemSDCjiwa-0U1tJXmt_8tskJDgnf56_2KssLXvdfCgQeqgQ-pe-SJp6F4GP0jPcH_QAien-GNhJhqvHHWn4U9hiLRlQp8yY7hx82774tyLbRmGR0fb2KJbVo7_gKL_w/s320/ben-vautier-8211-la-libert%C3%A0-non-esiste.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Ok, l'ho <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2014/03/la-liberta-non-esiste-e-se-esiste-ha-un.html" target="_blank">già</a> <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2016/02/tempo-stronzo-come-lo-conosciamo-noi.html">detto</a> e <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2016/06/dove-riporre-la-fedelta-e-quanto-valore.html" target="_blank">spiegato</a>, <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2019/06/scegliere-di-non-avere-scelta.html" target="_blank">la libertà</a> <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2020/11/perche-la-dieta-spesso-non-funziona.html" target="_blank">non esiste</a>. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Ma anche l'asintoto non esiste. Eppure si studia. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Senza asintoti, peraltro inesistenti, la funzione non tende a nulla. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">E' bello tendere all'inesistente, avvicinarvisi sempre di più, senza mai toccarlo, senza mai intersecarlo, senza mai diventarne paralleli. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Cosa dite?</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Non sapete cosa siano?</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Non è grave, non esistono.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Però, tendetevi lo stesso.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Vi auguro di avere vite piene di asintoti.</div><p></p>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-56855245744229567512023-04-26T18:54:00.003+02:002023-05-03T22:11:07.137+02:00Il concorso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5kfrMFOl5In_O16ge1DEYUnQcmUTMh3YUUfaujhpSn2teG6oMBoT2t4Xn7cVAgg5D3xGVz-llKppibMgYVo8szZELi_hZaLqAE3qNIp1zJdxyP9W2qV9vwiRAWjgXz3ppUTK3mi5rWIPux2MLltjlHYXf2SFTEwlll62YzjHU4AFsXpm5Ltl5OYyUDw/s1891/concorsi111.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1038" data-original-width="1891" height="176" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5kfrMFOl5In_O16ge1DEYUnQcmUTMh3YUUfaujhpSn2teG6oMBoT2t4Xn7cVAgg5D3xGVz-llKppibMgYVo8szZELi_hZaLqAE3qNIp1zJdxyP9W2qV9vwiRAWjgXz3ppUTK3mi5rWIPux2MLltjlHYXf2SFTEwlll62YzjHU4AFsXpm5Ltl5OYyUDw/s320/concorsi111.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: left;">È uscito.</div><div style="text-align: left;">Ti precipiti a comprare i libri.<br />Ti tuffi tra le pagine.<br />Studi come un pazzo,<br />ché, poi, studiare come un pazzo<br />raramente è garanzia di successo.<br />Arriva il giorno della prova.<br />Sgomiti tra le gente.<br />Senti i discorsi degli altri.<br />deduci di essere preparato<br />in modo assai poco sillogistico.</div><div style="text-align: left;">Ti siedi.<br />Arriva la prova.<br />La sostieni.<br />Ti senti preparato.</div><div style="text-align: left;">Fai il sostenuto.<br />Vai a casa.<br />Attendi.<br />Pensi di avercela fatta.<br />Studi per l'orale.<br />Mesi di studio<br />forsennato e speranzoso.<br />L'attesa finisce,<br />perché tutto finisce,<br />prima o poi.<br />Con il cuore sospeso<br />controlli.<br />Non compare il tuo nome<br />tra i vincitori.<br />Esci e vaghi<br />senza sapere<br />senza sapere come<br />senza sapere dove,<br />il cervello bombardato.<br />Di quello che credevi di sapere<br />non è rimasto<br />che qualche<br />brandello di concetto.<br />Della tua preparazione<br />non è rimasto<br />neppure tanto.<br />Vaghi tra le macerie<br />del tuo presente straziato.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">(Riavvolgere e ripetere per ogni concorso non vinto)</div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-84366514331628834022023-03-17T17:32:00.003+01:002023-03-17T17:32:30.509+01:00Homo pinnatus<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisyKNRztxJpfaDOryr_gCV_d4gaDF48MPNTbILKoAKss7_3HG68Ko3AisxrNiX_L1ty3h9YmadBPgOuHqu_mLjrUD-DWKiFf4rgxWW2msQL3NIlOtttQkkiCpjhUP0y6UDIf7X-Ddl374UeXLwrx9G-RGlMbFDh1ARQJ7f9xivQGcJpyf3PnFBnrWrmA/s1500/homo%20pinnatus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1350" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisyKNRztxJpfaDOryr_gCV_d4gaDF48MPNTbILKoAKss7_3HG68Ko3AisxrNiX_L1ty3h9YmadBPgOuHqu_mLjrUD-DWKiFf4rgxWW2msQL3NIlOtttQkkiCpjhUP0y6UDIf7X-Ddl374UeXLwrx9G-RGlMbFDh1ARQJ7f9xivQGcJpyf3PnFBnrWrmA/s320/homo%20pinnatus.jpg" width="288" /></a></div><div style="text-align: left;">L'homo pinnatus è un individuo che si materializza nelle piscine seminando il terrore negli altri nuotatori. Solitamente, ma non sempre, di età post pensionistica, infila quelle taglienti e contundenti estremità artificiali e si infila in una corsia, che all'improvviso si svuota, pena il piastrellamento di tutte le altre con uno strato di pelle tale da impedire la visione del fondale a sua volta piastrellato. </div><div style="text-align: left;">Se un malcapitato, a causa della saturazione totale delle altre corsie, si ritrova a dover condividere la nuotata con lui, ad ogni incrocio o sorpasso temerà per la propria sopravvivenza. Se il suddetto è anche educato, si stupirà di come, dopo 5 o 6 vasche, non sarà ancora costellato di lividi oblunghi. </div><div style="text-align: left;">C'è però da insistere sul punto che se qualcuno si reca in piscina con le pinne, è probabile che di base non sia dotato di particolare empatia. E' altresì probabile anche che non abbia grandissime abilità natatorie, e che si diletti in attività tipo la rana pinnata. Spesso la pinna è corredata anche da maschera con tanto di tubo e dei famigerati guantini palmati, che, non si sa perché, spesso sono fatti di un materiale simile al tessuto uncinato su cui si attacca il velcro. Il compagno di corsia può contare su un servizio di massaggio thai plasticizzato di quelli super-mega-troppo energici alternato a scrub profondo (fino alla carne). </div><div style="text-align: left;">Magari gli verrà in mente di interagire con il super accessoriato ponendogli quesiti tipo:</div><div style="text-align: left;"><ul style="text-align: left;"><li>ma lo sa che la rana fa già male alle ginocchia di per sé? Intende distruggersele completamente mettendo pure le pinne? (evitando di aggiungere: come fa a permettersi ancora di fare simili stupidaggini alla sua età? Non ha già le ginocchia corrose dagli anni?)</li><li>ma chi glielo fa fare di lavare in doccia (manifestando un'altra volta scarsa empatia con gli altri) questo arsenale di attrezzature ogni volta? E poi come lo asciuga? Con i pochi phon messi a disposizione degli avventori?</li></ul><div>Ma in realtà, l'homo pinnatus, questi quesiti non se li pone nemmeno. </div><div>E non sa nemmeno di avere un compagno di corsia che vorrebbe porglieli, ha la maschera troppo appannata. </div></div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-25435397552006467032023-02-27T00:01:00.001+01:002023-02-27T00:01:00.188+01:00E 16...<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNE3FQo5oqc3Uq5dpUvYbOpG5SiVIzKqo2zkE2cnyPpExZ7tMEyYZmHckIIqmnNoGRhfK4jkaAJj7imeWyTSfLjtQTzW_Mf7_MJEGZGLwUj1PKsoeGAlt344kbDzTcZaOICn8MhvbWv9eIeo9IrIt6WJUhzzMCmuK62hSmBPflJJPbqHiXOXrEOA6cAA/s500/223449436_9c9be36c24.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="373" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNE3FQo5oqc3Uq5dpUvYbOpG5SiVIzKqo2zkE2cnyPpExZ7tMEyYZmHckIIqmnNoGRhfK4jkaAJj7imeWyTSfLjtQTzW_Mf7_MJEGZGLwUj1PKsoeGAlt344kbDzTcZaOICn8MhvbWv9eIeo9IrIt6WJUhzzMCmuK62hSmBPflJJPbqHiXOXrEOA6cAA/s320/223449436_9c9be36c24.jpg" width="239" /></a></div><br /><p></p>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-2437009860394842582023-02-17T08:00:00.002+01:002023-02-17T08:00:00.188+01:00La rosa calpestata<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv_SG5c3qRCqQGG-0j2BJdC2A1cBClPDmjbXNYpi-KRm4XdUAEHY35sovRflraxFpYTSppDhIwFD-Q6GhbXvZr3wjlpxYJIy41wfjPy6cQpdXAhczGNc6bXv-WLKmhRBpcU8PmXKySYnKaucOUUlDoosrctKTh_BVoAxCNKpcp6qf4OeYsfeWj5lDLeQ/s500/fiore-rosa-rossa-calpestata-light.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="328" data-original-width="500" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv_SG5c3qRCqQGG-0j2BJdC2A1cBClPDmjbXNYpi-KRm4XdUAEHY35sovRflraxFpYTSppDhIwFD-Q6GhbXvZr3wjlpxYJIy41wfjPy6cQpdXAhczGNc6bXv-WLKmhRBpcU8PmXKySYnKaucOUUlDoosrctKTh_BVoAxCNKpcp6qf4OeYsfeWj5lDLeQ/s320/fiore-rosa-rossa-calpestata-light.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: left;">Sono al semaforo in bici, e c'è un venditore di etnia non chiara, seduto esausto sul marciapiede, con una transenna tra le scapole, un mazzo di rose incartate una a una in grembo. Lo fisso, sì, perché sono una brutta persona di quelle che fissano ciò che attira la loro attenzione, e noto che ha un'espressione stanca, di quella stanchezza senza speranza, o così mi sembra. Sembra materializzarsi il suo pensiero: "speriamo che non diventi mai più rosso per le macchine", ma invece il semaforo, con puntualità bovina, diventa rosso, e lui si deve alzare, e si tira su un po' come si tirano su alcuni alunni quando li chiamo a venire alla lavagna, e, con la stessa pesantezza con cui maneggiano il pennarello, maneggia il mazzo di rose, tanto che una finisce per terra e lui, travolto dalla pesantezza ineluttabile dei movimenti periodici, la calpesta, e io, lì, in bici, gli dico: "E' caduta una rosa!" Non uso il "tu", ché Mattia Feltri in un suo "Buongiorno" su "La Stampa" qualche giorno fa diceva che è da razzisti dare del tu agli immigrati (in realtà questo personaggio, può essere di qualunque posto, anche di San Mauro torinese). Per Feltri, la dignità, gliela si attribuisce dando del "lei", ma io del "lei" non glielo do, perché, non so bene in base a cosa, mi sembra che non gli darei nessuna dignità nemmeno così. E così non gli do del nulla, mi tengo sul vago, ma, evidentemente, l'avevo intuito che con lui non ci sarebbe stato né "tu" né "lei" che valessero: mi guarda con gli occhi sbarrati del capriolo braccato dal leone, e sussurra un "Chiedo perdono". </div><div style="text-align: left;">Ma non c'è nessun perdono da chiedere.</div><div style="text-align: left;">C'è solo da chinarsi, prendere la rosa, provare a venderla insieme alle altre ai guidatori spazientiti chiusi nelle loro scatolette fumose. </div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-534838927095707322023-02-15T22:18:00.002+01:002023-02-15T22:18:29.618+01:00Duro vs Zelensky<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG3Nj-OwKZrIZe0ozJCahtmRvbU9C6HlyhIZSNI6OXQ5f2xK4M-ukaz-6IGGBBQVk-JiFa3X5x4dJshTrld39zXk-mWL-29s_XIaasRHASbUeXqgwlaEXsYnTIwa4h0V86oBn1zvAKRoBzw5GlI87rg9G6Ig6POilP5CUOBm5elUmWIUXS5P8ZazzoDQ/s1371/Volodymyr_Zelensky_(51941720577)_(cropped).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1371" data-original-width="990" height="219" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG3Nj-OwKZrIZe0ozJCahtmRvbU9C6HlyhIZSNI6OXQ5f2xK4M-ukaz-6IGGBBQVk-JiFa3X5x4dJshTrld39zXk-mWL-29s_XIaasRHASbUeXqgwlaEXsYnTIwa4h0V86oBn1zvAKRoBzw5GlI87rg9G6Ig6POilP5CUOBm5elUmWIUXS5P8ZazzoDQ/w158-h219/Volodymyr_Zelensky_(51941720577)_(cropped).jpg" width="158" /></a></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQSJ8WFb_jIqi24qXAwXJuqhwEQkf45uru9gdxEMpAJeesWtl8TXv7kKGXA7Ng7Y1xdcIM8Zex37_h6RLa_PCD0ym26Mwwe7pU3aU-dUjXHNMlk3kdLX1hPvMF1ZL6D1Oi6CgzQdVrDwfu6K1aD3XkNeClsxJpIG0UuTDqXQ0nZI8uFZFNCRXqxzcusA/s1129/angelo_duro_1.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="759" data-original-width="1129" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQSJ8WFb_jIqi24qXAwXJuqhwEQkf45uru9gdxEMpAJeesWtl8TXv7kKGXA7Ng7Y1xdcIM8Zex37_h6RLa_PCD0ym26Mwwe7pU3aU-dUjXHNMlk3kdLX1hPvMF1ZL6D1Oi6CgzQdVrDwfu6K1aD3XkNeClsxJpIG0UuTDqXQ0nZI8uFZFNCRXqxzcusA/w233-h157/angelo_duro_1.jpeg" width="233" /></a><br /></div><p>Ok che è passata quasi una settimana ed è tardi, ma ci tengo a dire che al festival di Sanremo c'era il mio comico preferito che è Angelo Duro, che, qualsiasi cosa dica, a me fa ridere. Ecco, <a href="https://www.youtube.com/@AngeloDuroOfficial">vado su Yotube</a>, guardo un suo video qualunque e rido. Ora, mi chiedo perché, invece, a Sanremo, non facesse ridere. Secondo me era una strategia. Perché non è possibile che uno che fa ridere (me) sempre, poi, al festival non faccia ridere (me e nemmeno la gente seduta là, a giudicare dalle facce). In ogni caso, ci tengo a precisare che lui non avrà fatto ridere, ma è andato in onda dieci minuti prima dell'una, mentre Zelensky, sarà che non fa proprio per nulla ma per nulla ridere, nemmeno nelle aspettative, è andato in onda ben più tardi. </p>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-68987655494710999062023-01-24T18:47:00.001+01:002023-01-25T17:44:28.479+01:00Essere in un racconto di Dino Buzzati<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuKQ5hohjJU5IrgYSYR6hOfGziLcuXjxs_4fej9ONYIIRrGD7okaoh21O1vRZYQfKxB9H-u9CEcyz1BDKkbnep4SKKkKH9_sJrt3P6YNBvPffrkVvcr14OJlmTRM0N0MIHAyBIqFzHD0fC2miCrGy1U3Kyg2y2IAv8Kmxpf12kaNoM1GBIKCSA_1mbGQ/s225/download.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="225" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuKQ5hohjJU5IrgYSYR6hOfGziLcuXjxs_4fej9ONYIIRrGD7okaoh21O1vRZYQfKxB9H-u9CEcyz1BDKkbnep4SKKkKH9_sJrt3P6YNBvPffrkVvcr14OJlmTRM0N0MIHAyBIqFzHD0fC2miCrGy1U3Kyg2y2IAv8Kmxpf12kaNoM1GBIKCSA_1mbGQ/s1600/download.png" width="225" /></a></div><div style="text-align: left;">Come voi, miei numerosissimi affezionatissimi lettori saprete, sono una corritrice: corro da una vita e vi ho rallegrati con <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2016/04/corsa-psicosomatica.html?m=1" target="_blank">post</a> <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2017/02/jogging-dubbiosi.html" target="_blank">correnti</a> <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2008/02/jogging-in-city.html">vari</a> ed <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2009/01/avvicinamenti-progressivi.html" target="_blank">eventuali</a>. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">In seguito a una caterva di distorsioni, si sono rarefatti sia i post sia la relativa corsa. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Ormai convinta di essere destinata alla sedia a rotelle, mi reco dal luminare di chirurgia del piede della clinica privata famigeratissima, pensando che non sono mai andata al <a href="http://Combal.zero">Combal.zero</a> per non spendere la quantità di soldi che dispenserò oggi in mezz'ora scarsa. </div><div style="text-align: left;">Armata fino ai denti di ecografie, risonanze e commenti apocalittici di tecnici vari sullo stato delle mie scheletriche e incurvate estremità, inclusa una bella artrosi, mi siedo davanti al luminare. Ha un aspetto da luminare, appunto: capelli bianchi, occhiali, camice rassicurante, scarpe eccentricamente colorate che sbucano dalla tenuta chirurgica. </div><div style="text-align: left;">Mi chiede di raccontargli tutto, un po' come in "<a href="https://www.youtube.com/watch?v=e5hTG3WmdHg" target="_blank">Dal medico</a>" di Buzzati. Mi aspetto chiaramente che il suo verdetto sia: "Lei, signorina, è morta". </div><div style="text-align: left;">Mentre mi fa tutti i controlli del caso, mi racconta ogni sua rilevazione, e parla un linguaggio a me totalmente sconosciuto, ma, per un <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_di_Babele" target="_blank">effetto Babele</a>, lo capisco. Un po' come ne "<a href="https://www.ivanceci.it/2014/10/il-disco-si-poso-un-racconto-di-dino-buzzati/" target="_blank">Il disco si posò</a>" di Buzzati. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Alla fine della visita non mi dice che sono morta. Mi dice che sono viva. Che ho le caviglie. Che ok, <a href="https://www.utoughi.com/" target="_blank">Uto Ughi</a> suona uno Stradivari, il violino più figo che esista al mondo, ma anche lui, il violinista più figo che esista al mondo, si mettesse a suonare un violino da quattro soldi trovato al <a href="https://www.balon.it/" target="_blank">Balon</a> o nella monnezza, ecco, suonerebbe di merda facendo stecche. Merda e figo non li dice, ma, nella traduzione istantanea dal suo linguaggio al mio, emergono con prepotenza questi due vocaboli poco acconci a contanta luminaria. </div><div style="text-align: left;">Ecco, io sono nata con due violini da quattro soldi del Balon al posto dei piedi.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Non è decisamente una bella notizia. </div><div style="text-align: left;">Però, diciamocelo, risale a 43 anni fa. Mica è un'ultim'ora. </div><div style="text-align: left;">E poi ci sono persone che, qualunque cosa ti dicano, in qualunque linguaggio, ti ben dispongono. Sono sempre più rare, in questa società che credevamo post-apocalittica ma potrebbe anche essere, a ben vedere, semplicemente pre-apocalittica. Il luminare è una di quelle rare persone: è degno di un racconto di Buzzati; anzi, quando sei con lui, sei IN un racconto di Buzzati.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">E in questo racconto, quando giunge il momento del congedo, il luminare non scrive al PC come qualsiasi medico. Il luminare chiama la segretaria, che si avvicina con pachiermica andatura, per affossarsi davanti alla tastiera. Il luminare, girovagando in tondo per lo studio, detta nel suo linguaggio, e la segretaria, mentre lo sforzo del digitare svela parzialmente un enorme tatuaggio sul tricipite pendulo e depilato, traduce per iscritto. La voce si dipana ipnotica nell'aria. Mi lascio affabulare dalle lettere che compaiono sul monitor. La specificità di ciò che si materializza con stenografica velocità non maschera ai miei occhi alcuni errori di battitura e meravigliose contorsioni lessicali, esse stesse fonte di quella magica e semplice ilarità che il luminare sprigiona inconsapevolmente. </div><div style="text-align: left;">Alla fine della battitura, si passa al rito della rilettura critica. Cullata dalla fiaba del momento, non riesco a non far notare che "mancanza di assenza di stabilità della caviglia" mi fa abbastanza ridere. Lui, riconoscendo che non suona bene, ridetta: "mancanza di deficit nella stabilità della caviglia". Rido sotto la mascherina: il termine "presenza" è evidentemente "<a href="https://balenando.wordpress.com/2014/05/08/la-parola-proibita-dino-buzzati/" target="_blank">La parola proibita</a>" della Città dei Luminari. </div><div style="text-align: left;">E io l'ho beccata.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Pago la segretaria.</div><div style="text-align: left;">Pago tanto.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Esco, inconsapevolmente felice.</div><div style="text-align: left;">Pedalo per la città con il sorriso che allevia la gravità delle mie caviglie: del resto, per la fantasia e i pedali, non servono caviglie stradivari. </div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-68494197733202161272023-01-13T19:39:00.003+01:002023-01-13T19:39:17.636+01:00Il sapone sapone<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_lbswPOZsujJUWsLMCfZUy9rtngKxLJ5E-qiyioAk3mVQSD9fz-SRNihtxHmln4qaQ_V9Wf3FEaeAgahdmHOIYAo9VGFklXn14gnyr0c74QqC1RB9UAKlMWQdhRF6DgrBbkhORq2P-N0L-gKbw_olQ9Oad1ohG8-aaAQNcEKYtPP5tPJSu9ESiUlumA/s700/gel-antibatterico-mani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="465" data-original-width="700" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_lbswPOZsujJUWsLMCfZUy9rtngKxLJ5E-qiyioAk3mVQSD9fz-SRNihtxHmln4qaQ_V9Wf3FEaeAgahdmHOIYAo9VGFklXn14gnyr0c74QqC1RB9UAKlMWQdhRF6DgrBbkhORq2P-N0L-gKbw_olQ9Oad1ohG8-aaAQNcEKYtPP5tPJSu9ESiUlumA/s320/gel-antibatterico-mani.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: left;">In questi anni di virus continui è accaduto qualcosa di inaspettato e contrario alla logica: il sapone non faceva più figo. Ha iniziato a combattere contro la concorrenza dei gel igienizzanti, che con il loro nome rassicurante hanno sbaragliato la cara vecchia saponetta, inquietantemente accarezzata da una promiscuità di mani, e anche il tradizionale sapone liquido, quello su cui c'era scritto, appunto, solo sapone liquido. Pur avendo apparentemente un'identità più igienica della saponetta, mancava l'aggettivo salvifico.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Ma a questo punto nasce spontanea una domanda: qual era l'antica funzione del sapone, inclusa la sua versione solida, se non igienizzare? Il fatto che qualsiasi saponetta, anche quella lercia, rigata di nero, incollata a una portasaponetta di plastica ingiallita dal tempo, che si trova nei peggiori bagni delle più malfamate piole elimini la quasi totalità dei virus, se strofinata su tutta la superficie delle mani per 20 secondi almeno, non interessa al pubblico. </div><div style="text-align: left;">Il pubblico è sensibile alla parola. </div><div style="text-align: left;">E la parola è</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: center;"> IGIENIZZANTE. </div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: left;">Sulla saponetta si potrebbe incidere, ma durerebbe poco. </div><div style="text-align: left;">Sul sapone liquido, invece si può scrivere, con tanto di croce rossa o verde che accende gli istinti crocerossini, che fanno sempre audience.</div><div style="text-align: left;">E così, anche se tutte le saponette e tutti i saponi liquidi sono per loro ruolo igienizzanti, perché rendono le mani e qualsiasi altra parte del corpo strofinino con la sufficiente energia libere dalla maggior parte dei virus, se non c'è scritto l'aggettivo magico non piacciono. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Forse è per questo che il Ministero della semplificazione ha avuto vita breve, <a href="https://www.funzionepubblica.gov.it/semplificazione" target="_blank">declassato ad agenda</a> di cui non parla più anima viva: alla gente piace complicarsi la vita, aggiungere aggettivi altisonanti, sinonimi di quelle semplici parole che già di per sé significano tutto il necessario. </div><div style="text-align: left;">E così la pandemia di covid ha lasciato uno strascico di saponi igienizzanti, anche perché chiamarli saponi saponi sarebbe stato palesemente e non subdolamente pleonastico. </div><div style="text-align: left;">Il pubblico vuole il pleonasmo complicato, quello che non capisce, gli piace fregarsi da solo e compiacersi da solo della propria subdola fregatura. </div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-3912865618976452122022-12-13T17:18:00.001+01:002022-12-13T17:18:05.974+01:00SoSN: il malfare all'italana<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj8Qp5XzVtAVJ1p6dZFfXJ75Dj19ArUgZ7xaI3npiDoRKghAjt6hKMp1S3mZVcAdGVmDr-B_gWrU7ZlVG2faJvDMk-diO7svQNfL09SK7Lpfr_WpybRfmx6InZMpOm8JmirJNxv-iSGCnOsaK7KxB9Vzf0nyQCZf_Px1U4tpC7W9OloKaEyKkYpTnmew/s701/05_tagli_MOB.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="394" data-original-width="701" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj8Qp5XzVtAVJ1p6dZFfXJ75Dj19ArUgZ7xaI3npiDoRKghAjt6hKMp1S3mZVcAdGVmDr-B_gWrU7ZlVG2faJvDMk-diO7svQNfL09SK7Lpfr_WpybRfmx6InZMpOm8JmirJNxv-iSGCnOsaK7KxB9Vzf0nyQCZf_Px1U4tpC7W9OloKaEyKkYpTnmew/w400-h225/05_tagli_MOB.png" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><div style="text-align: left;">Lo schemino qui sopra, l'ho preso da un Data room della Gabanelli, <a href="https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/covid-19-tagli-servizio-sanitario-nazionale-chi-li-ha-fatti-perche/b18749f6-736d-11ea-bc49-338bb9c7b205-va.shtml" target="_blank">questo</a>. </div><div style="text-align: left;">Si evince chiaramente che si spende sempre meno per la sanità in Italia, e comunque in modo non sufficiente a coprire le esigenze di tutti. E fin qui nulla di nuovo.</div><div style="text-align: left;">Aggiungiamo che negli ultimi anni l'attenzione si è per forza di cose concentrata sul COVID, a ragione, vista la situazione notevolmente emergenziale che emerge da questa immagine:</div><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhS9OMPoGTKrhi4bJz1-UXf-R-SP_-NgbeTNjOHt9Fhy9dHtxdFpFXwa3jf-Ez3tXnaihVYsSFvxM01HsYlQJCdHKfoxYPxC3C21qnMZZTtgezP_88_A7RMjenuHaeFNMKJOus0TeBmeiH5b8Os2yPiObdZpP0NE1ZhJJzZf8aU0ihr4vaaprXGLm8apg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="467" data-original-width="951" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhS9OMPoGTKrhi4bJz1-UXf-R-SP_-NgbeTNjOHt9Fhy9dHtxdFpFXwa3jf-Ez3tXnaihVYsSFvxM01HsYlQJCdHKfoxYPxC3C21qnMZZTtgezP_88_A7RMjenuHaeFNMKJOus0TeBmeiH5b8Os2yPiObdZpP0NE1ZhJJzZf8aU0ihr4vaaprXGLm8apg=w400-h196" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Se si fanno due conti grossolani, si può dedurre quello che si constata con mano solo se si decide di prenotare una visita qualunque con il SSN. Tutti i soldi, già scarsi, sono stati spesi per il COVID, e adesso, tra tagli e spese, la situazione è tangibilmente simile a quella di qualcuno di quei Paesi che, se ci vai, ti consigliano tutti di farti una bella assicurazione sanitaria. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Ti fai fare la ricetta dal tuo medico di base, burocrate che se sei fortunato se ti risponde al telefono o, se proprio sei fortunatissimo, alla mail. Nel caso in cui si tratti di dottore non informaticizzato, ti addentri in una serie concatenata di meandri pieni di code di gente malata che se avevi bisogno di una visita al loro inizio, alla fine te ne servono dieci. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Torni a casa e ti connetti a <a href="https://servizi.regione.piemonte.it/" target="_blank">Sistemapiemonte</a> o chiami il <a href="https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/prenotazione-visite-esami" target="_blank">CUP</a> al telefono, memore delle vergognose attese di un mese o due dei tempi precovid. Superi i vari livelli stile videogioco, e, se non incorri nel game over, che ti fa ricominciare il percorso da capo, ti trovi di fronte alla panoramica dei posti disponibili per la prenotazione. In una grande maggioranza di casi, anche con ricetta urgente, la prenotazione è disponibile: MAI. In caso di grande fortuna, si può trovare un posto in un comune diverso, ad orari assurdi, con un'attesa dai 6 mesi a oltre un anno. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Ora, sorge spontanea la domanda: a che serve? Tra sei mesi-un anno sarò morto, malato cronicizzato o guarito. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Che fare quindi? </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Evitiamo di pensare che si debba fare un'assicurazione sanitaria privata - pagare centinaia di € privatamente - emigrare negli USA che tanto qui ormai è uguale ma facciamo finta di avere un welfare.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Continuiamo a far finta di crederci, poco ma almeno un po', nel welfare: se si decide per questa opzione, la cosa migliore è prenotare visite a specialisti a caso per i propri punti deboli quando non si sta ancora male, in modo che, con un po' di fortuna, servano proprio nel momento giusto.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">E' come un terno al lotto.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">La differenza è che non si vince niente.</div></div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-86996337203211728492022-11-20T08:56:00.001+01:002022-11-20T08:59:11.026+01:00Bitta blue e il francese<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCQFu4NkkAfvZ4-JSvBkMMhNrCllmqtDgbq_Z6wsIN7sxAG8WT0MSSTWNRzWrH2j1nJvS2q7mP2rBxlKeVOv3XGezIbm12O5HbyP6kAh55CghFMcidfg6O-sow6w9F_eWc3IPoFTOlnAiD6M3BQ8l3f2m0EBj7MI2vKuRNpqni8AjjpOwpJBm5VUcZGg/s1001/logo_bitta_blue.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="496" data-original-width="1001" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCQFu4NkkAfvZ4-JSvBkMMhNrCllmqtDgbq_Z6wsIN7sxAG8WT0MSSTWNRzWrH2j1nJvS2q7mP2rBxlKeVOv3XGezIbm12O5HbyP6kAh55CghFMcidfg6O-sow6w9F_eWc3IPoFTOlnAiD6M3BQ8l3f2m0EBj7MI2vKuRNpqni8AjjpOwpJBm5VUcZGg/w400-h199/logo_bitta_blue.png" width="400" /></a></div><br /><div style="text-align: left;">C'è <a href="https://bitta.blue/" target="_blank">un sito</a> che sfida la creatività di chi scrive con una serie di sfide-gioco.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Ora, i suoi creatori hanno ideato una metafora poetica, pensando a una barca, magari a vela, che parte, snodando la corda che la lega a una bitta blu. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Cos'è una bitta? </div><div style="text-align: left;">Eccola qua:</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC_EWZr7BQ4LJTOC4t4X5p7Un2GYJGWsIyLIOJ7-0hK_P77omWGXJa44v2Vq_srpK5RfIfyZCslheauxVLAVQOj-EH_iEf0FHqHiDzeBiKZtc4DjhyfK8-sL_Ajptu0QKVuoQlcAZkXWCqSq1D7Fs3A1Vgpx8auD0AGBNSZTu9k2rcpxUjlBkcCM662g/s399/68611-12451394.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="399" data-original-width="399" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC_EWZr7BQ4LJTOC4t4X5p7Un2GYJGWsIyLIOJ7-0hK_P77omWGXJa44v2Vq_srpK5RfIfyZCslheauxVLAVQOj-EH_iEf0FHqHiDzeBiKZtc4DjhyfK8-sL_Ajptu0QKVuoQlcAZkXWCqSq1D7Fs3A1Vgpx8auD0AGBNSZTu9k2rcpxUjlBkcCM662g/s320/68611-12451394.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Il concetto è che una barca non possa stare sempre ormeggiata, seppur sicura, perché è fatta per andare in mare. E in mare incontra vincoli ed ostacoli, che sono rappresentati da temi, parole, limiti di tempo: 72 ore per scrivere un racconto con un tema, un argomento, tre parole da utilizzare che sono metaforicamente le boe.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Un esercizio creativo ed interessante.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">A Cuneo si svolge oggi l'ultimo giorno di <a href="http://www.scrittorincitta.it/">Scrittorincittà</a>. Ai creatori del sito è venuto in mente di creare non <a href="https://bitta.blue/story/aria/" target="_blank">uno </a>ma <a href="https://bitta.blue/story/incontri/" target="_blank">due</a> giochi a tema "Scrittorincittà". Non mi è dato di sapere se si tratti di cuneesi o di persone provenienti da qualche altro luogo, ma sono pronta a scommettere che non conoscano il francese, aspetto di per sé irrilevante per gestire un sito letterario italiano. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Cuneo, però, si trova pericolosamente vicino al confine francese. Ciò fa sì che molte persone parlino bene questa lingua.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Si dà il caso che, analogamente a <a href="https://spigoblog.blogspot.com/2007/08/conad-che-non-sei-altro.html">questa situazione</a>, c'è poco da fare, ma se qualcuno che bazzica spesso la Francia legge "bitta", complice il fatto che non sia una parola molto diffusa in Italia, immediatamente avverte l'assonanza con il termine "<a href="https://www.grandidizionari.it/Dizionario_Francese-Italiano/parola/b/bite-.aspx?query=bite-" target="_blank">bite</a>". </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Ma non finisce qui: se qualcuno, oltre a bazzicare il francese, ricorda questa pubblicità, l<i>es jeux sont faits, rien ve va plus:</i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjpCw4pXd_iCDnxX0BedIeIAvZaQ9J4SsaZMVcLPpllKigSvUOt59HuvR5I4MBkjoGWvdxh7qoTMthLQsMkPrvYgUKLFh2ZDdv5XpLMNjnKd2_lbwjzIic-Z2AWU86Wa1OcKlgeAiPrcqQ891NBHfD3Lo58_G_jQ3fxYTdOfz2yJTVz3a0r3Z9sdOjgg/s773/20221118_111140.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="773" data-original-width="599" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjpCw4pXd_iCDnxX0BedIeIAvZaQ9J4SsaZMVcLPpllKigSvUOt59HuvR5I4MBkjoGWvdxh7qoTMthLQsMkPrvYgUKLFh2ZDdv5XpLMNjnKd2_lbwjzIic-Z2AWU86Wa1OcKlgeAiPrcqQ891NBHfD3Lo58_G_jQ3fxYTdOfz2yJTVz3a0r3Z9sdOjgg/w310-h400/20221118_111140.jpg" width="310" /></a></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><p></p>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-43997972700055220392022-11-13T19:26:00.006+01:002022-11-13T19:26:54.389+01:00Le Madeleine di Cuneo<div style="background-color: white; line-height: 1.44; margin-bottom: 12pt; margin-top: 0pt; padding: 0pt 0pt 12pt 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; white-space: pre-wrap;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg2RL5BUC_SGGr_LZbmeFk6435XhRmgLWTxFishynhLbKZdo1r4GkTFQz3uo_eeQjAlTBPF9jG61_bOx4F02r5R_OTYNbf748pElC_2GjYKa0KkTRNidNgN9MpK724EPjhHRG8Rvy0IPgP4Qc7UBp1VWOid59YLuYO3NFf6bEaP-yoUrPhdrQqyGtTYZg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1152" data-original-width="2560" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg2RL5BUC_SGGr_LZbmeFk6435XhRmgLWTxFishynhLbKZdo1r4GkTFQz3uo_eeQjAlTBPF9jG61_bOx4F02r5R_OTYNbf748pElC_2GjYKa0KkTRNidNgN9MpK724EPjhHRG8Rvy0IPgP4Qc7UBp1VWOid59YLuYO3NFf6bEaP-yoUrPhdrQqyGtTYZg=w400-h180" width="400" /></a></div></span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; white-space: pre-wrap;">La Stracôni, più che una corsa, è un rito. </span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; white-space: pre-wrap;">Alzarsi all’alba, una volta. Adesso meno, l’hanno adattata alla mollezza dei costumi odierni e permette di indugiare un’oretta di più tra le calde coperte. </span><span style="background-color: transparent; font-family: Arial; font-size: 11pt; white-space: pre-wrap;">Correre nei primi freddi di novembre, spesso sotto la pioggia, indecisi sull’abbigliamento, in mezzo a una moltitudine di persone, con amici e familiari, per le vie del centro, il San Paolo, il Viale degli angeli e percorsi che cambiano ogni anno ma sempre finiscono in via Roma e in piazza Galimberti. Anche camminare, ché lo scopo non è vincere, ma partecipare, e quindi via libera a bimbi in carrozzina, cani, anziani. Buona parte dei cuneesi, anche quelli che con lo sport hanno un rapporto simile a quello tra due rette parallele, si riversano sul percorso, vivendolo come una festa, prima di un bel pranzo domenicale in compagnia. L’arrivo è sempre emozionante: si ritirano i premi, che cambiano nel tempo: dalle antiche medaglie, agli stagionati monumenti della città riprodotti in scala lillipuziana, ad altri gadget più attuali. Si supera lo strozzatoio dell’arrivo e ci si riversa in una piazza che diventa davvero la famosa agorà greca: si incontrano molte persone, alcune che non si vedevano da un anno – esattamente dall’ultima Stracôni. Quest’anno potrebbero essere tre, dato che l’ultima corsa del 2021 è stata fatta in modalità anticovid-asociale, ognuno per i fatti suoi, quando gli garbava, e nel 2020 non c’è stata. Il the distribuito in bicchieri di plastica e convogliato in tubature che conferiscono alla bevanda la tipica organoletticità metallica costituisce un caposaldo della Stracôni experience. Un ricordo indelebile nella mente e nelle papille gustative: altro che le madeleine di Proust, i cuneesi hanno il the all’alluminio.</span></div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-62724607644621532402022-11-07T21:20:00.005+01:002022-11-07T21:30:02.769+01:00L'assassinio della lingua italiana<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBVJs0AOS_-Q70_WoMc92flI9z6RqmkJOeWqf3QX_hqkNo6EO7oeF9PPEQwNWpfoNTu299t5ewV0AxI5Ll21MPszl_5rDPOrCss6S5YhZRs7RSdY8WejTcZTL8HuxHoBFx86aqhS3cVrJQxmbqTyXNy-HQSSpfcl0-r27po3oHjKNFq9KOd2VCUL-pFg/s600/depositi_apr12.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="600" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBVJs0AOS_-Q70_WoMc92flI9z6RqmkJOeWqf3QX_hqkNo6EO7oeF9PPEQwNWpfoNTu299t5ewV0AxI5Ll21MPszl_5rDPOrCss6S5YhZRs7RSdY8WejTcZTL8HuxHoBFx86aqhS3cVrJQxmbqTyXNy-HQSSpfcl0-r27po3oHjKNFq9KOd2VCUL-pFg/s320/depositi_apr12.gif" width="320" /></a></div><div style="text-align: left;">Di solito vi parlo di uno, uno che può essere me, o voi. Invece oggi parlo proprio di me. Di cose che mi sono successe. </div><div style="text-align: left;">Sono una prof, insegno una materia di quelle per cui si ha la tacita licenza di sbagliare la sintassi e la grammatica. Capita però che, a me, sintassi e grammatica facciano un effetto strano. Da sempre, riconoscere un complemento di specificazione, uno di termine, scoprire un mio tipico errore di grammatica o un piemontesismo che uso in modo improprio e correggerli mi dà una vertigine che manco l'<a href="https://www.mirabilandia.it/attivita/attrazioni/oil-towers-1" target="_blank">Oil tower</a>. Una frase scritta bene che crei un'immagine nitida di un'emozione o di una situazione mi fa un effetto quasi orgasmico. Insomma, il linguaggio mi piace proprio, in modo entusiastico. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Nell'ultimo mese sono entrata in contatto, seduta in un pubblico ascoltante, con almeno due docenti di lettere di Liceo. Di quelli che non hanno la licenza di sbagliare le frasi. Ammirata a priori, mi sono seduta e li ho ascoltati parlare sia di contenuti, sia di questioni relative a come i giovani liceali recepiscano la lingua italiana e a come reagiscano spesso male alle lezioni sulla lingua volgare o sul latino. Ebbene, dopo circa 15 minuti di attento ascolto, io, maniaca della grammatica, umanisticosapiosessuale, stavo per crollare dalla sedia direttamente al suolo, sprofondata in un sonno in cui nemmeno un pacchetto intero di<a href="https://www.farmae.it/novanight-30cpr-ril-rapido-pro-982984864.html?gclid=CjwKCAiA9qKbBhAzEiwAS4yeDZLrCd6U1HtowwnYJ3qIIFkCW4twtvcRhLFrjMd2jqjfE15GmhWYoRoCMzIQAvD_BwE"> Novanight</a> mi avrebbe spedita così rapidamente. Eppure, la lingua usata era italiano, mica latino o volgare, e usciva dalla bocca di prof, quelli che stanno con i giovani, i giovani che dovrebbero appassionarsi alle lettere, invece di mandarsi messaggini da semianalfabeti pieni di errori e smiley. Strano, che non si appassionino...molto strano. Decisamente, una generazione degenere. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">La lingua, bisogna ricordarlo a qualcuno, è emozione, divertimento, gioco, scambio. Non un fiume di ridondanti parole a senso unico, che si arrotolano su sé stesse, per approdare nel nulla cosmico dell'autocompiacimento intellettual-nombrilista, o nell'espressione di un concetto ogni mezz'ora. Il linguaggio, qualsiasi linguaggio, è scambio e confronto. Richiede un controllo sul feed-back. </div><div style="text-align: left;">Spero di essere incappata in casi strani, isolati. </div><div style="text-align: left;">Per me, quella con le lettere, non può che essere una storia seria divertente, perché, senza divertimento e coinvolgimento, non si va da nessuna parte.</div><div style="text-align: left;">Anzi, si va, si va nella noia totale e nel disgusto per un strumento che racchiude in sé tutte le possibilità del mondo, se si impara ad utilizzarlo senza odiarlo. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">E concluderei con: 🙆🙊🙉🙈👂👄👄👄👄👄👄👄👄👊👾</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">E riconcluderei, tanto per accapponarmi un po' la pelle, con:</div><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.comune.torino.it/circ1/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4354" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="600" data-original-width="800" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg-2NEpZLtQpZi2qfxVf7z9KpOTL73UmAeroebvSLMb9-9cei6LRzk38xnp-JImZNrbZzzJATXPXQ3RZTzMHsfpQW4acCI3cuyadXgWHYUq8ue6FpjBSyhu40-UQgNbIKZj0BQkVpsOAYwcq35akPsjjUM95IPPhiqpLLRZkYIdvhECNiL9g-PRNf32TA=w400-h300" width="400" /></a></div><br /><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4776211033614770902.post-29111960019474434882022-11-06T10:59:00.000+01:002022-11-06T10:59:59.072+01:00L'incoraggiatore<div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh5RPsDctjD1bsUrMF9ksUHtGW-_urrQfFmb1tdKlzbCNuMOz2UxkE4_AT58d7JkCAFj_FD_OkTIsNYEYZ8jniiR6PUFSod-Mz9896ZgZsR6BmSebgG3sn1LYGXRHP67KC7u7Sy_PGKYpQutc0O2gwG6aKDSI93lBmap7d3b1PW-GdyxAb4C-CZ3lK8cw" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1200" data-original-width="1797" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh5RPsDctjD1bsUrMF9ksUHtGW-_urrQfFmb1tdKlzbCNuMOz2UxkE4_AT58d7JkCAFj_FD_OkTIsNYEYZ8jniiR6PUFSod-Mz9896ZgZsR6BmSebgG3sn1LYGXRHP67KC7u7Sy_PGKYpQutc0O2gwG6aKDSI93lBmap7d3b1PW-GdyxAb4C-CZ3lK8cw" width="320" /></a></div>A Torino, oggi, c'è fervore sportivo. La città dorme, ma appena si raggiungono i punti di passaggio della <a href="https://www.marathonworld.it/strade-chiuse-torino-6-novembre-2022">maratona</a> o il Po, con <a href="https://www.coni.it/images/1-Primo-Piano-2021/FIC___calendario_Remiero_2022.pdf" target="_blank">la Kinderskiff e la Silverskiff</a>, c'è una discreta quantità di persone che, sveglia probabilmente dall'alba, rema o corre. </div><div style="text-align: left;">L'ignaro corridore della domenica, complice il temporale di pochi giorni fa, svegliatosi anche lui presto per evitare l'effetto coda delle ore di tarda mattinata, arriva, verso le otto del mattino, in un parco con una luce particolare, un cielo insolitamente azzurro e la sensazione di essere immerso in una natura lussureggiante ed incontaminata, invece che nel cuore della città più inquinata d'Europa. </div><div style="text-align: left;">L'inizio della corsa è tranquillo, in un isolamento da domenica qualunque alle 8 del mattino, anche se qua e là fanno già capolino improbabili personaggi infagottati in giubbotti gialli catarifrangenti che dovrebbero destare il dubbio. Ma sono le 8 del mattino, appunto. Il dubbio dorme. </div><div style="text-align: left;">Se il corridore in questione ha una certa resistenza e permane nei sentierini lungo il Po per un bel po' di tempo, inizia a notare il passaggio folle e sconsiderato di personaggi di ogni età, aspetto e mezzo ciclistico cavalcato, aventi in comune solo due aspetti: la velocità con cui pedalano, noncuranti delle forme di vita sul loro passaggio, e il rapporto direttamente proporzionale di volume e aggressività delle loro urla. </div><div style="text-align: left;">Chi sono costoro, legittimati a perturbare l'idillio della domenica? Sono gli INCORAGGIATORI, e probabilmente allenatori, di coloro che remano, laggiù nel Po. </div><div style="text-align: left;">E così, tornano alla mente del mediamente sportivo corridore mattutino competizioni infantil-adolescenziali, durante le quali, mentre la sua prestazione sportiva avanzerebbe con placida serenità, sente l'allenatore gridare il suo nome, affiancato da parole vacue, tipo VAI DI PIU', STRINGI LA CURVA, FORZA CHE SEI INDIETRO DI 2 SECONDI. </div><div style="text-align: left;">Roba da buttare i remi in barca, o anche fuori dalla barca, scendere dalla canoa, guadare il Po e andarsene a fare due passi nella parte più silente del bosco. </div><div style="text-align: left;">Se esiste. </div><div style="text-align: left;">Se si sopravvive al contatto con le acque del fiume. </div><div style="text-align: left;">E soprattutto se si è Silver, che quando si è Kinder si tollera meglio la follia che ci circonda. </div>Amaurotohttp://www.blogger.com/profile/05870627384158506099noreply@blogger.com1