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sabato 8 luglio 2023

Maturità canaglia

Come tutte le Maturità, anche quella del 2023 è deputata a segnare il passaggio dall’età acerba a quella, come dice il nome stesso, matura. Viene discussa davanti a una commissione di docenti che hanno raggiunto la Maturità, nella maggior parte dei casi, anni e anni prima. Si fronteggiano due falangi di persone di cui la prima è matura da così tanto tempo da far sorgere il dubbio di esserlo quasi troppo, la seconda potrebbe essere ancora acerba. Tutte e due sono bombardate: le prime da verbali, PTOF, PDP, PFI, PEI, relazioni del 15 maggio e burocrazia varia, le seconde da ogni tipo di stimolo passi attraverso il monitor di uno smartphone.  

I ragazzi arrivano alla prova visibilmente emozionati, il che vuol dire che la fama dell’Esame è un baluardo rimasto miracolosamente in piedi dopo il bombardamento che ha subito la scuola a cura dei vari Ministeri. Sudorazione eccesiva anche per i 30 gradi, gambe che frullano l’aria, visi chiazzati, piedi inquieti parlano da soli. Il look? L’abito fa il monaco, ma è anche importante comunicare il proprio stile, e così molti oscillano tra la tenuta da cerimonia e quella rischiosamente improntata al Cobainiano “come as you are”.  


I docenti hanno la via rischiarata da griglie di valutazione che li guidano minuziosamente - e vanamente 

Che fare se un candidato si presenta con i jeans strappati e gli orecchini? Gli si decurtano dei punti o lo si premia per il coraggio di essere sé stesso? E D’Annunzio estetista, non lo merita qualche punto ilarità? Ché poi, era talmente fashion victim, che un po’ estetista lo era. Confondere i nomi delle sue amanti è un merito o un demerito? Non è forse un modo per entrare in empatia con il vate, dato che è commettere il suo stesso errore? Senz’altro è un lapsus dannunziano dire che una delle frodi alimentari è l’adulterio. In ogni caso non c’è alcun dubbio, il voto della maturità è una roulotte russa.  

Pesa di più il senso di colpa dell’aver promosso qualcuno che non lo meritava o quello dell’averlo bocciato? La bilancia pende quasi sempre dalla parte della mole burocratica aggiuntiva in caso di non superamento: lo dicono i dati.  


C’è ingiustizia implicita nell’esame di maturità? Certo, come ovunque, e in questo prepara al mondo crudele che c’è fuori dalla scuola (come se quest’ultima non lo fosse). Basti pensare che i docenti, con il passare dei giorni, sono sempre più stanchi, annoiati e distratti, mentre ogni alunno vive ciascun istante dell’Esame per la prima e ultima volta, nel 99,9% dei casi.