LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.
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giovedì 13 marzo 2008

Chagrin d'école VI

E' uscito in Italia, con il titolo "Diario di scuola". A me non è che piaccia poi tanto, sto titolo, diario di scuola. Ma come, la parola chiave è chagrin, sofferenza, "disagio", come si direbbe ora, e tu, Yasmina Melaouah, me la togli? In effetti non è così facile tradurla. Anche disagio non va mica bene. Sarebbe tutto più semplice se si dovesse tradurre in piemontese!
In ogni caso, ho finito la versione originale, e, nonostante abbia sottomano anche la versione italiana, voglio farvi un'ultima traduzione ( mia) dell'ultima parte che mi è piaciuta.
"Il grande handicap dei professori consisterebbe nella loro incapacità ad immaginarsi senza le conoscenze che hanno. Per quante difficoltà abbiano incontrato per acquisirle, nel momento in cui le loro conoscenze sono acquisite, diventano consustanziali, sono ormai percepite come evidenze [NDR in francese, per dire facile, si dice évident -> di conseguenza l'autore gioca sul fatto che "C'est évident" voglia dire "E' facile" ] ("Ma è facile, dai!")
[...]
- Siete tutti uguali, voi professori! Quelli che vi mancano, sono dei corsi di ignoranza! Vi si fa passare ogni tipo di esame e concorso sulle vostre conoscenze acquisite, quando la vostra prima qualità dev'essere l'attitudine a concepire lo stato di cuolui che ignora quello che voi sapete!"

domenica 20 gennaio 2008

Chagrin d'école V


Un pensiero fa un sacco di rumore, e il gusto di leggerlo è un'eredità del bisogno di dire.


Il gioco è la respirazione dello sforzo, l'altro battito del cuore, non nuoce alla serietà dell'apprendimento, ne è il contrappunto. E poigiocare con la materia vuol dire allenarsi ad averne la padronanza. Non trattate come un bambino il pugile che salta la corda, è imprudente.


E' con i nostri intimi che scambiamo le storie più stupide, per rendere omaggio implicito alla loro finezza di spirito. Con gli altri, facciamo i maliziosi, ostentiamo il nostro sapere, lo esponiamo, seduciamo.

D. Pennac, "Chagrin d'école", Gallimard, 2007


giovedì 17 gennaio 2008

Chagrin d'école IV

"Ero una nullità scolastica e lo ero sempre stato. Certo, il tempo sarebbe passato, certo la crescita, certo gli avvenimenti, certo la vita, ma avrei attraversato quest'esistenza senza mai raggiungere alcun risultato. Era molto più di una certezza, ero io.Di questo, certi bambini si persuadono molto in fretta, e se non trovano nessuno che li smentisca, siccome non si può vivere senza passione, sviluppano, in mancanza di meglio, la passione dello scacco."

( D. Pennac, Chagrin d'école)

martedì 15 gennaio 2008

Chagrin d'école III

C'è questo padre, indispettito, che afferma categoricamente:
- Mio figlio manca di maturità.
Un uomo giovane, severamente seduto nel suo vestito perfettamente calzante. Dritto sulla sedia, dichiara immediatamente che suo figlio manca di maturità.
E' una constatazione. Non richiede nè domande nè commenti. Esige una soluzione, punto e basta. Chiedo in ogni caso l'età del figlio.
Risposta immediata:
- Già undici.
E' un giorno in cui non sono in forma. Ho dormito male, forse. Mi cingo la fronte con le mani, per dichiarare, infine:
- Ho la soluzione.
Alza un sopracciglio. Sguardo soddisfatto. Bene, siamo tra professionisti. Allora, questa soluzione?
- Aspetti.
Non è contento. La conversazione non continuerà per molto.
- Questo ragazzino non può passare tutto il suo tempo a giocare!
Il giorno dopo incrocio lo stesso padre in strada. Stesso vestito, stessa rigidità, stesso aplomb.
Ma si sposta in monopattino.
Giuro che è vero.

venerdì 11 gennaio 2008

Chagrin d'école II

"I professori che mi hanno salvato - e che hanno fatto di me un professore - non erano formati per questo. Non si sono preoccupati delle origini del mio disagio scolastico. Non hanno perso tempo a cercarne le cause, e neppure a farmi delle prediche. Erano degli adulti messi di fronte ad adolescenti in pericolo. Si sono detti che c'era urgenza. Si sono tuffati. Mi hanno mancato. Si sono tuffati di nuovo, goirno dopo giorno, ancora e ancora...Hanno finito con il farmi uscire di là. E con me, molti altri. Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita."
(Daniel Pennac, "Chagrin d'école", Gallimard, 2007)

mercoledì 9 gennaio 2008

Chagrins d'école 1

Quando stavo per iniziare la S.I.S. e mi ero appena licenziata dal lavoro in Banca (sì, perchè anche io faccio parte del gruppo di dimissionari dalla Banca), ero andata in un supermercato francese, e avevo comprato il libro "Chagrin d'école", di Daniel Pennac.
Innanzitutto, mi è piaciuto perchè io anche, da piccola, essendo piemontese e non francese, avevo un sacco di SAGRIN a scuola. Cioè preoccupazioni, o quello che oggi è di moda chiamare DISAGIO.
Poi, leggendolo, ho capito che tutto quello che avrei imparato in due anni di S.I.S. avrebbe potuto essere meno utile di una lettura del suddetto libro.

E così, dato che tutti quelli che mi leggono hanno passato, volenti o nolenti, almeno qualche annetto sui banchi (e forse qualcuno anche davanti ai banchi), ho pensato di iniziare oggi una saga di citazioni del libro in questione, tradotte da me dal francese (abbiate pietà!!!).

Ecco la prima:

"La nascita della delinquenza non è altro che l'investimento segreto di tutte le facoltà dell'intelligenza nell'astuzia."