LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
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mercoledì 10 marzo 2010

Il vuoto

Ad un certo punto, com'è, come non è, mentre si sta vivendo, prima o poi, per una qualche ragione, o forse per nessuna ragione, si ha a che fare con il vuoto.

Prima si era tutti d'un pezzo, peso specifico uniformemente distribuito in tutte le parti del corpo, e, tutto d'un tratto, arriva il vuoto.


Il vuoto è un qualcosa di subdolo, perchè non si capisce se si piazza in gola, impedendoti di deglutire, o all'imboccatura dello stomaco, impedendoti di mangiare, o nei condotti respiratori, impedendoti di respirare, o nel cervello, impedendoti di pensare, o in contemporanea in tutti i luoghi succitati e anche in altri, a seconda di dove vi può condurre l'immaginazione.


Ma come, direte voi, se c'è il vuoto incastrato in gola o all'imboccatura dello stomaco o nei condotti respiratori o nel cervello, non sarà un problema far passare cibo , saliva, aria, pensieri nel vuoto. Tanto è vuoto.


E invece no.


Qui casca l'asino.


Il vuoto è pieno di vuoto sotto pressione.


E' come se fosse il negativo di un buco nero.

Non potete riempirlo.


Altrimenti non sarebbe un vuoto preoccupante.


Il vuoto sta lì, gironzola come in voi, e ci si trova talmente bene che si installa.


Tanto vale imparare a conviverci finchè non morirà di vecchiaia.


O di qualche malattia.

1 commento:

  1. bellissimo! ma cambia il finale. la soluzione non può essere così banale, altrimenti tutto il tuo sarcasmo e la tua arguzia muoiono....

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