LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.
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mercoledì 13 luglio 2016

Partire


Partire per lasciare la propria città per un po',
partire per lasciarla per sempre,
partire per portarsela dietro
con i suoi cibi abitudini riti,
patire per ritrovarla dove si va.

Partire per lasciarsi indietro pezzi,
la propria casa e se stessi,
oppure solo la casa,
oppure solo se stessi,
o ancora nessuno dei due,
portarsi entrambi dove si va.

Partire per lasciare dietro di sé,
partire per lasciare sé dietro.

Partire per raggiungere,
partire per lasciare.

Partire per tornare
e poi, forse, non tornare;
partire per non tornare,
e poi, forse, tornare.

Partire per perdersi,
partire per ritrovare se stessi,
magari in India,
che se uno va in New Mexico 
non lo fa per cercarsi,
anche se poi ci si ritrova
a prescindere dal luogo,
ché solo in se stessi ci si può ritrovare,
mica in un posto dove non ci si è mai persi.

(Il blog chiude per partenza per viaggio. Forse. 
Momentaneamente. Forse.)

giovedì 11 febbraio 2016

Tempo stronzo


















La libertà
è movimento.
Movimento volontario
nella direzione che si sente.
Ma la libertà
è la principale causa
di inesistenza della libertà.
Appena uno si muove
volontariamente
con direzione
con intenzione,
ecco che
si intrappola un pochettino.
Ogni volta che uno decide
quello che sente
quello che vuole
quello che deve
si intrappola un po' di più,
perché il tempo,
così come lo conosciamo noi,
è causa anch'esso di
inesistenza di libertà.
Il tempo, come lo conosciamo noi,
è un'entità
con una dimensione
con una direzione.
E questa direzione del tempo
ci incastra
in paralisi successive,
finché non ci ritroviamo
definitivamente paralizzati
invischiati
dall'esercizio
in ordine temporale
della nostra stessa libertà.
E così,
per essere almeno un po' liberi,
o perlomeno per godere
della nostra
limitatissima
libertà
in ordine sparso
in ordine causale
secondo il nostro sentire
e non secondo l'ordine
che,
appunto,
è così legato a questo tempo ordinato
da essere definito cronologico,
ma che di logico non ha nulla,
ha solo di crono,
dovremmo
essere lanciati
nello spazio siderale
a folle velocità
in un buco nero,
vorticare
vorticosamente
in concentrici
giri impazziti
andare indietro
tornare avanti
o forse
semplicemente
stare
in un altro tempo
in un altro spazio
in un tempo che non è più tempo
che non è più ordine
che non è.
Più.

venerdì 27 aprile 2012

Per il bene


Per il tuo bene,
è meglio che tu sia uno scemo che si crede intelligente,
piuttosto che uno intelligente che si crede scemo.

Per il bene di chi ti circonda,
non è meglio
nè che tu sia uno scemo che si crede intelligente,
nè che tu sia uno intelligente che si crede scemo.
Le altre due casistiche possibili
sono da escludere,
una per impossibilità ossimorica,
l'altra per irrilvenza statistica.
Infatti, se sei scemo, è difficile
che tu possa ritenerti veramente scemo,
perchè la qual cosa denoterebbe una certa
intelligenza,
il che farebbe sì che tu sia
uno scemo intelligente,
il che è un ossimoro,
una roba che esiste solo in letteratura
e non in natura.
Se invece sei intelligente,
è raro che tu sappia di esserlo,
e vorresti essere proprio tu,
tu che stai leggendo questo post,
quel fortunatone
che la statistica addirittura trascurerebbe,
che lo è e lo sa?
Quindi,
per il bene di chi ti circonda,
è meglio che
tu non sia.
Punto.

lunedì 23 aprile 2012

Vado al massimo?


Se dai il massimo di te stesso,Inserisci linka te, poi, non rimane niente.
Se non ti rimane niente,
è chiaro che ti senta portato
a prentendere il massimo dagli altri,
in modo che ti ritrovi con qualcosa,
e non con niente.

Se invece dai il giusto di te stesso,
potrai pretendere dagli altri il giusto.

mercoledì 21 marzo 2012

Ti amo sempre, anche oggi

Ti amo
Perché non riesco a dirtelo
A volte
Ma te lo vorrei dire
Sempre.

Ti amo
Pericolosamente
Perché sono invischiato
Fino al collo
E oltre
E mi piace il vischio,
Che è vischioso.

Ti amo
E poi ti odio
E poi ti amo

E non è mai indifferenza.

Ti amo perché
Non so i perché
Ti amo
E basta.

mercoledì 9 novembre 2011

Ero Baudelaire















Io nella mia vita precedente ero Baudelaire.
Ero Baudelaire perchè me ne sto qui a crogiuolarmi nell'ideal
e subito ecco che arriva lo spleen.

Ed ecco Baudelaire che, non appena si sente nominato,
arriva da me
e mentre io ancora mi crogiuolo nell'idea
di essere stata Baudelaire mi dice
Tu non sei stata me
primo, perchè io sono ancora qui e tu sei già lì
e quindi tu non sei me e io non sono te
ma soprattutto, se tu fossi stata Baudelaire,
con tutta la tua esperienza ora avresti pubblicato grandi cose
e invece te ne stai lì a scribacchiare su questo blog marginalissimo
e i libri non te li pubblicano gli altri
te li pubblichi tu qui a destra, in questa colonna qui del blog marginalissimo.

A questo punto davvero non ero Baudelaire.
Oppure, se fossi stata Baudelaire, mi starei abbastanza antipatica.

domenica 9 maggio 2010

Buttati

Buttati
giù da un monte correndo sui sassi sull'erba sulla neve scivolosa
buttati
giù da un dirupo nell'aria
magari con un deltaplano o un aliante o un parapendio
se prendi le correnti ascensionali
ributtati giù dalle correnti ascensionali
se prendi quelle discensionali
risali sul monte e ributtati
buttati da un trampolino in una piscina
buttati di piedi
dal bordo
poi dal trampolino elastico di un metro
che se sbagli rimbalzi sul trampolino
con le parti del corpo
procurandoti un sacco di ematomi
ma comunque poi ributtati
buttati dal trampolino di cinque metri di cemento
buttati di testa
dal bordo
poi dal trampolino di un metro elastico
poi dal trampolino di cinque metri di cemento
se ti butti di testa
i pensieri arrivano prima
buttati
nella mischia
buttati nel vuoto
buttati da una roccia
nel mare limpido
se ti butti di testa
i pensieri arrivano prima
e se per caso ti succede come a Ramon,
non smettere comunque di buttarti
non so, prendi la tua carrozzina
e buttati comunque
e se ti piaceva tuffarti di testa
buttati di testa con la carrozzina e tutto nel mare
stavolta però scegli un mare un po' profondo
e se ti butti con la carrozzina forse di testa il tuffo benissimo non viene
ma quando sarai in fondo al mare con la carrozzina
potrai
pensare
che
comunque
sarà
stata
un'emozione
fortissima.

martedì 24 novembre 2009

Autunno


Tutto quel foglieggiare
giallo
vivo
non era altro
che il
preludio
di questi
scheletri
neri
che
implorano
la
muta
cupola del cielo.

domenica 28 dicembre 2008

Ho un padre poeta 2



Ieri mio padre ha fatto un'altra poesia, degna ( secondo LUI) di Guido Catalano.
Eccola:


UNTITLED


Sono entrato nel bar.

Avevo il casco e gli occhiali da sci.

La signorina mi ha detto: "Ciao!".

Io le ho risposto: "Ciao!".

Poi ho tolto il casco e gli occhiali da sci.

Lei mi ha detto: "Buongiorno".

Io le ho risposto: "Ciao".


Il poeta: Riki


NDR: mio padre si proclama un uomo al di sopra della mezz'età.

martedì 20 marzo 2007

IDI

Oggi è una giornata troppo grigia.
Iniziata con un vecchietto incartapecorito con tanto di cappello su una Punto che, in arrivo a 30 km/h sullo stradone, ha iniziato a strombazzarmi furiosamente in quanto gli attraversavo la strada all'incirca 800 m di distanza, per poi mandarmi a quel paese con un ampio gesto del braccio, per quanto consentito dall'abitacolo.
Dato l'esordio, direi che posso azzardarmi a incollare qui sotto una mia poesia scritta in un giorno più plumbeo di questo.

Il titolo è: IDI

Toccami
Sono pelle liscia
Pelle fredda di cadavere

Annusami
Sono profumo inebriante
Profumo di benzina
Che ti brucia i polmoni

Guardami
Sono luce del sole
Che ti abbaglia ed acceca

Ascoltami
Sono canto di sirena
Ultrasuono che ti assorda

Assaggiami
Sono nettare d’uva
Rosso sangue
Sgorgante da taglio vivo

Prendimi
Mondo
Remoto
OffuscatoIgnoto