LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
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lunedì 6 ottobre 2008

La macchina della poesia



L'altro giorno ero lì che mi facevo un giro al festival del libro di Mouans Sartoux.

Ho girato l'angolo, e mi sono ritrovata di fronte a una grandissima macchina in cui c'era uno spazio concavo.

In questo spazio concavo bisognava infilare la testa, e si vedeva proprio, perchè c'era un poggiatesta egizio, insomma, si capiva davvero che lì ci poteva solo stare la tua testa.

Ecco il poggiatesta, per chi non credesse all'ineluttabilità dell'appoggiarci comodamente la testa. --------->


In ogni caso,ci ho appoggiato la testa.

E la macchina si è messa a girare girare e girare.

E zacchete.

Da una fessura sul lato è uscito un foglio con delle poesie bellissime, messe insieme dalla macchina attingendo da quello che di buono c'era nel mio cervello.

Che figata, mi sono detta, ma poi mi sono detta anche che così tutti sarebbero diventati poeti.

E se tutti fossero diventati poeti, non ci aarebbe più stato in realtà nessun poeta.

Così, dato che nessuno l'aveva ancora vista, dato che era lì in un angolino, ho preso un piede di porco che guarda caso mi sporgeva dalla tasca e l'ho distrutta, riducendola in pezzettini minuscoli.


Le poesie, però le ho ancora.


Vorreste leggerle?


Eh, no.

3 commenti:

  1. dato che non esiste nessuna macchina che riesce a leggere nel pensiero mi sa che le poesie le formulava la macchina in base a qualche algoritmo predefinito.

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  2. A Anonimo!Sta a scherzà!Algoritmo predefinito?Ma che ti sei fumato?
    La macchina nun esiste..poi ti do un'altra brutta notizia: anche Babbo Natale non esiste,hehe
    Devi essere un ingengnere...

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