LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
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martedì 18 dicembre 2007

Sedie d'epoca


Avevo tanti pensieri per la testa. Ma proprio tanti.

Uno di questi era quella sedia d'epoca. Non pensavo che costasse cara così, o perlomeno, che avesse quel valore.

Poi, l'avevo vista simile in una vetrina: 265 €. Alla faccia!

[Per inciso, mi rendo conto ora che anche il proprietario della sedia in questione legge questo blog, ragion per cui lo scoprirà forse qui dentro prima che dalla mia vivavoce, trovandosi in Argentina].

Beh, ma chi lo sapeva che una sedia d'epoca rimasta chiusa in una casa disabitata per 7 anni, non appena le si fosse appoggiato un asciugamano sullo schienale, si sarebbe sfogliata peggio di un millefoglie? Eppure, è accaduto. Le ho messo su un asciugamano e lei si è divisa in tre pezzi, con tagli drittissimi orizzontali netti nel legno.

Allora mi sono detta: vado da quell'antiquario, quello che gliel'ha restaurata, in modo che la reincolli di nuovo. Magari AGGRATIS (non sono avara, ma oculata, non avida ma previdente, e soprattutto sono squattrinatissima da quando ho deciso di lavorare un sacco pagando, invece di continuare a lavorare relativamente poco essendo pagata).

Esco in un risicato ritaglio di tempo, arrivo in loco, dove il proprietario del negozio campeggia rubicondo in jeans e camicia all'ingresso del negozio. "Urfantà" come una pazza (ndr, in piemontese vuol dire rapida e ingarbugliata), in 10 minuti, gli spiego tutto quello che avete letto qui dentro finora (non in tutti i post da febbraio 2007, eh! Solo in questo!).

Lui mi guarda.

Sorride quando gli chiedo se posso portargli la sedia.

Poi, serafico, mi chiede: "Perchè è venuta da me?".

Io non capisco.

Lo guardo interdetta.

Faccio 4 passi indietro.

Leggo l'insegna del negozio.

LATTERIA.

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