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martedì 11 ottobre 2022

La sindrome dell'eroe (con la goccia)


La Pandemia di covid ha segnato un punto di discontinuità tra due situazioni molto diverse: la sindrome dell'eroe con la goccia al naso c'era prima, la sindrome dell'eroe con la goccia al naso c'è di nuovo adesso.
Non è una novità, è la semplice teoria dell'elastico
Ma cosa sarebbe questa sindrome? Quando uno si ammala, viene colpito da una serie di malesseri, oggettivi e soggettivi, fisici e mentali. Quando si tratta di raffreddamento, da una vita si è soliti fare gli eroi, sia nel caso in cui si vadano a fare cose per i più spiacevoli, tipo lavorare o seguire lezioni scolastiche, sia che si vada a divertirsi. Nella prima situazione, anni di cattolicesimo ci portano a soffrire pur di non sentirci in colpa, senza considerare che forse la colpa è più andare a contagiare colleghi e compagni. Nella seconda, si tratta di un mix tra sindrome dell'eroe ed egoismo: "Tu sano ti diverti e io no? Non ci sto!" Cavalcando questi pensieri di grande profondità, l'insano si reca sul luogo del presunto divertimento, solitamente accalcato tra una miriade di persone. La proporzione tra eroismo ed egoismo varia con il variare del malessere: peggio si sta, più, con il passare del tempo, si transita dall'egoismo all'eroismo, con un vago senso di aver fatto una stupidaggine pazzesca, in qualsiasi momento sia avvenuto il cambio di consonante. Per fortuna, soffrire, per l'educazione permeata di cattolicesimo che abbiamo subito in gran massa, è sempre segno di eroismo e aiuta a sopportare il cattolico senso di colpa che ribolle in profondità, quello che ci porta per un attimo a pensare che si stia contagiando l'intero luogo deputato al divertimento. 
Con il covid, tutto sembrava cambiato: ogni persona che osava starnutire o tossire, anche solo perché le era andato di traverso il chewing-gum, veniva quasi lapidata sulla pubblica piazza, anche se all'aperto, sempre con sguardi di disapprovazione e commenti poco carini, a volte anche sputi o peggio. Si è arrivati all'estremo opposto di non poter nemmeno fare jogging all'aperto, nemmeno da sanissimi. La sindrome dell'eroe è diventata la sindrome della demenza, da qualsiasi punto di vista la si guardasse. 
E ora? Ora, il covid c'è ancora, ma la popolazione ha esaurito la dose di elasticità media. Con un rapidissimo ritorno alla sindrome pre-esistente, molti si sono rimessi a fare gli eroi, transitando smoccolanti, tossenti e maldigolanti in luoghi affollatissimi e sostandovi per ore, senza mascherina, che, dopo due anni di utilizzo e abitudine, è diventata così scomoda da essere ritenuta del tutto insopportabile. 
Del resto, la storia è piena di cicli e ricicli storici, e noi siamo animali, evoluti, ma nemmeno troppo. 

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