LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 5 settembre 2018

Psicopedalologo


Quando sei in bici in città, non puoi limitarti a rispettare le leggi della strada.
E' insufficiente. E a volte pure superfluo o dannoso.
Quello che è importante è capire cosa sta pensando la gente intorno, soprattutto se corazzata.
Quando arrivi a un incrocio con lo stop per l'automobile e sei in bici con precedenza, non è come quando sei in automobile, che mal che vada si fa un incidente con un sacco di soldi da pagare e via.
Tu sei morbido e l'automobile dura.
Tu sei open space, l'automobilista inscatolettated space.
Devi cogliere ogni possibile intento dell'inscatolettato, in modo da prevenirne qualsiasi mossa imprevista (e quindi, appunto, difficile da prevedere/nire).
E' cruciale guardare cosa accade nell'abitacolo, il tutto spesso sfrecciando con scarse possibilità di frenare in tempo nel caso in cui là dentro succedesse qualcosa di contrario alla fermata allo stop.
Se, ad esempio, c'è un conducente solo che ti dà la nuca, anche analizzata l'inclinazione dell'auto e del volante, nonché l'andatura, ti conviene rallentare progressivamente rimanendo in campana; nel caso in cui non sia possibile perché sei troppo lanciato, puoi inchiodare rischiando lo sbandamento, oppure descrivere con il manubrio una nuova traiettoria che eviti il prevedibile avanzamento dell'auto in caso di non-stop, il tutto girandoti indietro per un nanosecondo per controllare che non ci siano automobili che arrivano.
Se il conducente ha la faccia girata verso te, la situazione, che potrebbe apparire semplice e lineare, è ancora più complessa. Dovrai individuare segnali di intelligenza nel viso, nonché barlumi di presenza, dato che magari sta pensando ai fatti suoi e guarda verso di te, ma nel vuoto.
Spesso, comunque, i guidatori solitari allo stop sono impegnati nella consultazione del cellulare, e, a meno che non decidano di partire aleatoriamente senza tirare su la faccia, staranno fermi immobili, creando code lunghissime di gente che non suona nemmeno più il clacson, presa com'è dalla consultazione dello smartphone.
Quelli accompagnati, controlla che non litighino, caso in cui potrebbero prendere la mira per centrarti in modo da sfogare l'ira, che non siano innamorati tra di loro, ché quelli non capiscono più niente di quello che c'è intorno, e cose del genere.
Detto questo, buona pedalata in città a tutti (se vi volete ancora cimentare)!

2 commenti:

  1. La lotta quotidiana fra morbidi e duri :-) in questo brano, mi hai ricordato la prosa di Foster Wallace :-)

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  2. Il bello é che si può passare da uno stato all'altro facilmente.

    Non facciamo paragoni azzardati

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