LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 17 ottobre 2016

In gorgo



Uno dei momenti più umanamente provanti della vita del cittadino medio sottoposto alla tortura di un impiego con orari banalmente impiegatizi è l'andata al lavoro al mattino nella giornata di pioggia. Quando scendono due gocce, in una città, il traffico si paralizza manco piovessero molotov.

Prima cosa, quelli che generalmente si spostano in bici o scooter decidono di prendere la macchina. E in una città pianeggiante e predisposta con bici gialle del Tobike come Torino vuol dire che sempre più gente si inscatoletta solo con la pioggia. Poi, si sa, senza pratica la gente si arrugginisce. Non si ha mica la dimestichezza dell'habitué. E ci si ritrova subito in situazioni estreme: sanpietrini scivolosi, tantissimi ciclisti in macchina rimbecilliti dall'assenza di pratica, tetris di automobili colorate che può essere bello solo visto da un sorvolatore mattutino.

L'automobilista medio, con la pioggia, si caratterizza per affrontare le curve come se dovesse manovrare un TIR con rimorchio anche se ha una Smart. Dato che non tutti sono medi, c'è chi approfitta della pachidermia di costoro per zigzagare acquaplanando a folle velocità tra le auto finché non accade, prima o poi, almeno per qualcuno, il tipico incidente da giornata piovosa, che lo rende candidato per la tassidermia, ma soprattutto crea ancora più caos per gli altri ignari guidatori tutti protesi verso il posto di lavoro.

In tutti questi modi lo stress nella popolazione incastonata aumenta, e più aumenta lo stress più le manovre si fanno isterico- imprevedibili, con fuoriuscite dalle auto sullo stile giorno di ordinaria follia . Dato che piove, al minimo si rileva umidificazione del cranio e delle spalle e delle ginocchia che sono scomodissime quando poi si è al lavoro presumibilmente seduti, al massimo si subisce un totale annacquamento dell'intero corpo. Capita non di rado che ci si metta a dare pugni sui tettini altrui, o che si incorra nella casistica di chi indirizza urla utilissime dal chiuso stagno del proprio abitacolo. Lo strombazzamento è un optional di cui quasi tutti sono dotati se non rientrano nella casistica dei gridatori sottovuoto.

Tutto ciò caratterizza gli ingorghi del mattino piovoso da quando l'automobile è diventata un bene di prima necessità financo per ogni tapino travet.

Adesso, però, c'è un nuovo fenomeno che, ben al di là di quanto suddetto, cagiona la totale paralisi del traffico: il fatto che pure lo smartphone sia diventato per tutti un bene di prima necessità. Quanto più il traffico è intenso, tanto più la gente, invece di incavolarsi, tende ad astrarsi immergendosi in dialoghi whatsapp pieni filmati di gattini peluchosi, botte e risposte così coinvolgenti da rendere totalmente dimentichi che si sta andando al lavoro, si è in macchina, si stanno impiegando due ore a fare cinque chilometri e probabilmente si verrà licenziati per assenteismo sul posto di lavoro. I semafori rossi sono la manna per l'astrazione. E quando ci si astrae ci si astrae, mica pizza e fichi. Il che significa che quando diventa verde si è così astratti che si crede di starsi rotolando in una piscina di gattini morbidosi pieni di fiocchetti rosa, e si permane con lo sguardo fisso sul monitor, senza azzardarsi a lanciare anche solo una minima occhiata al semaforo. Poi, magari, ci si accorge che sarebbe il caso di farlo dalle clacsonate distoglienti, si emerge dal torpore e si parte, magari quando il semaforo è già di nuovo rosso (si prende probabilmente anche una multa grazie alla telecamera della polizia municipale). Ciò fa sì che ad ogni verde passi una, se non nessuna, macchina.

Insomma, se piove andate a piedi, con l'ombrello.
Fate prima.
Ma non whatsappate troppo, se no rischiate di finire sotto una macchina auspicotassidermicamente zigzagante nel traffico.

7 commenti:

  1. E tu come ci vai in una giornata di pioggia al lavoro ?

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  2. In macchina ovviamente, se no come farei a scrivere ste robe?

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  3. ammetto , che in un giorno di pioggia ,di avere pure messo un porno sul telefono, ed averlo ascoltato a pieno volume sulle casse delle macchine tramite il blue tooth.

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  4. ...immagino le difficoltà di ripartenza con il verde...

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  5. Complimenti...

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  6. Cloniche scosse di risa prossime al vomito....audio-intellettuale...

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