LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 29 febbraio 2008

Ma cosa ti salta in testa?


Passavo velocemente in bici davanti a una fila di vetrine.
Ho letto le scritte che c'erano sulle vetrine.
Del resto, sono lì apposta. E io ci casco come una pera cotta.
C'era scritto: DINO AFFLITTO. E fin lì, nessun problema. E' un nome.
Poi, però, sulla prima ho notato che c'era scritto: DINO AFFLITTO. PARRUCCHIERE PER LEI. E vicino, il disegno di una donna. E fin qui, nulla di straordinario.
Vetrina dopo: DINO AFFLITTO. PARRUCCHIERE PER LUI. E vicino, il disegno di un uomo. E fin qui, nulla di straordinario. E' un parrucchiere elastico.
Vetrina dopo ancora: DINO AFFLITTO. PARRUCCHIERE PER LORO. E vicino, il disegno di due o tre cani.
Ora, non so se sono io che ho i miraggi urbani, ma mi sono vista l'immagine di questo Dino, con due forbici in mano, che con la sinsitra taglia i capelli a una donna e con la destra accorcia il pelo al suo cane. Il che spiegherebbe anche il motivo dell'Afflitto. Sperando che non si confonda, oberato com'è di lavoro.
Diciamo che per persone munite di cane potrebbe anche essere una soluzione comoda, ma mi chiedo cosa penserebbe il cane, di essere pettinato da qualcuno che pettina pure la sua padrona.

giovedì 28 febbraio 2008

Play neutron


Ma perchè i ragazzi a scuola oggi non riescono a stare attenti?
Perchè sono microcefali più di quelli di una volta?
Ebbene, no!

Non sono più microcefali, sono più eterocefali. Etero, nel senso di diverso.
E perchè?
Grazie alla play station, dice qualcuno.

Parrebbe che un fruitore abituale di play station subisca un cambiamento dell'ordine dei neuroni. In pratica, non si diventa meno intelligenti, ma lo si diventa in modo diverso. Un modo che non permette di seguire un discorso uniforme e "piatto" per più di cinque minuti.

In pratica i neuroni si disporrebbero tutti in ordine sparso, diverso da quello precedente.
Non ci credete?
  1. Scaricatevi da Internet due discorsi di Capodanno del Presidente della Repubblica.
  2. Ascoltatene uno, prendendo appunto, e poi stilate una relazione
  3. Per una settimana, giocate per un'ora al giorno alla play station.
  4. Prendete l'altro discorso del Presidente e fate la stessa cosa del punto 2.

Confrontate i due lavori e la vostra capacità di concentrazione durante le due sessioni di ascolto.

Solo così saprete se vi sto scrivendo un mare di castronerie o è tutto vero.

mercoledì 27 febbraio 2008

Buon compleanno!

Non ci posso credere!
Senza neppure un manuale di pedagogia dell'etere, senza un librone di psicologia dello sviluppo del blog, sono riuscita a crescere il mio spigoblog per ben un anno!
TANTI AUGURI, SPIGOBLOG!

martedì 26 febbraio 2008

Di nuovo alla ASL


Medico: richiesta di analisi di controllo. Mi stila un elenco che fa venire la nostalgia dei papiri egiziani.

ASL: alle 7,30, coda di vecchietti tisici che si snoda sulle scale.

Allo sportello vinco la gara di corsa su per le scale e mi classifico tra i primi, a suon di gomitate. Con il sudato biglietto accedo allo sportello di sinistra. Mi accoglie una signora con i capelli color paglia in versione punk involontario, affondata nelle sabbie mobili della scrivania. Prende in una mano i fogli con gli elenchi, e, facendo cadere il dito sulla tastiera alla velocità dello scioglimento delle calotte polari, digita con il solo indice sinistro tutti gli elenchi, sbagliando a più riprese.

Tutti i vecchiettini sgomitanti mi passano davanti allo sportello di destra.

Dopo la fila dietro i vecchiettini sgomitanti, entro a fare il prelievo del sangue, e mi rendo conto che la spesa totale per il ticket ammonta a 70 €.

Quasi svengo.

Non per i quarantacinque boccettini di sangue prelevati.

Per la notizia.

Citiamo anche l'esame delle urine. Stamattina, furbescamente, avevo riempito un'intera BRRNIA (trattasi di contenitore in vetro con chiusura ermetica, nella calzante espressione piemontese). Me la fanno travasare in bagno. Il bagno dove tutti hanno travasato la loro urina. Ottantacinque vecchietti tisici e tremolanti hanno versato la loro urina da una BRRNIA a una provetta microscopica in quel bagno. E ovviamente, in quel bagno non ci sono nè sapone nè asciugamani di alcuna sorta.

Poi, in farmacia, presento i fogli del medico per prendere i medicinali.

30 €.

E l'esenzione dal ticket?

C'è, infatti "avrebbe pagato 31,50 €, se non l'avesse avuta."

Aspettate, io NON HO REDDITO, mi faccio le analisi, pago 70 + 30 = 100 €, e la mitica esenzione mi permette di evitare di pagare 1,50 €?

Merita proprio tutto questo!

lunedì 25 febbraio 2008

Birra ed effetti collaterali


Vi è mai capitato di dover andare in bagno ed essere in giro in una città?

Vi è mai capitato di prendere un caffè in un bar solo per poter usare le toilettes?

Oppure di intrufolarvici di straforo con il sorriso del gatto di Alice nel paese delle meraviglie e la vegogna dello scroccone?

Ebbene, se non volete più patire queste pene fisiche e psichiche, andate solo più a Londra.

Qui, infatti, viste le necessità di evacuazione post-birra, molti ristoratori, intascando un incentivo di 800 € al mese, permettono anche ai non avventori di usare il loro bagno.

Anche se a me piaceva più l'idea di vedere l'intera città tappezzata di questi.

sabato 23 febbraio 2008

Perdenti vincenti

"Un vero perdente è qualcuno che ha talmente paura di provare che non prova neanche".

venerdì 22 febbraio 2008

3 desideri



C'era un uomo molto ma molto saggio, intelligente e altruista. Era conosciuto e rispettato da tutti per questo motivo, e aveva un'ottima posizione nella società.

Un giorno, trovò una lampada magica e, sfregandola, ne uscì un genio, che gli chiese di esprimere tre desideri.

I suoi tre desideri furono:

  1. Diventare intellettualmente limitatissimo;
  2. Diventare egocentrico;
  3. Diventare poco, ma molto poco intuitivo.

Da quel giorno l'uomo visse felice e contento per tutta la vita.

martedì 19 febbraio 2008

Jogging in the city


E' dura fare jogging in città.
Ma io ce l'ho fatta.
Ho trovato il mio angolo di isola pedonale, quei quaranta metri quadri davanti al Politecnico, e vado lì, a girare in tondo in mezzo alle case.
Gli studenti del Poli, che seguono un moto rettilineo uniforme per raggiungere l'Università, li incrocio intorno alle 7-8 volte ciascuno.

Poi ci sono i cani con i padroni.
Quelli sì, che mi somigliano.
I padrono portano a passeggio i cani.
Io porto a passeggio me stessa.

I cani sono lì per liberarsi l'intestino da un guazzabuglio di elementi solidi e liquidi, volgarmente detto cacca e pipì. (Ndr: volgarmente nel senso che se Dante, nell'Inferno, si permetteva, parlando di un diavolo, di dire "che fece del cul trombetta", allora mi sento autorizzata, in questa vita reale, parlando di cani, a dire "cacca e pipì").
Io sono lì per liberarmi la testa da un guazzabuglio di elementi intangibili, volgarmente detti seghe mentali (ma diciamo pure pensieri).

Qual è poi il risultato?

Che il cane torna a casa con l'intestino svuotato.
E che io torno a casa con la testa sempre piena di pensieri e le scarpe piene di quello di cui si è svuotato il cane.
De resto, nulla si crea e nulla si distrugge.

lunedì 18 febbraio 2008

Piccoli momenti di estasi


C'era il maitre chocolatier (che a dire mastro cioccolataio non è mica la stessa cosa) della Perugina del film "Lezioni di cioccolato" che diceva: "Questi non sono cioccolatini, sono piccoli momenti di estasi".

ECCO LA RICETTA DEL PICCOLO MOMENTO DI ESTASI SPIGOBLOG:
Ingredienti:
  • acqua calda
  • bustina di tisana fragola e mango
  • gianduiotto

Svolgimento:

Creare una tisana con l'acqua calda e la bustina. Spezzettare il gianduiotto e mettersene un pezzettino sulla lingua. Bere un po' di tisana facendo fondere il gianduiotto. Ripetere l'operazione fino a esaurimento ingredienti.

Provare per credere!

domenica 17 febbraio 2008

PETIZIONE

Sapete cos'è la S.I.S.?
Se non lo sapete ve lo dico io: è la scuola di specializzazione per insegnanti, che FINO ALLO SCORSO CICLO abilitava a entrare in prima fascia nelle graduatorie per insegnanti. Si faceva un concorso per entrare (prevedendo il numero di insegnanti necessari per due anni dopo), si frequentava la scuola per due anni, si faceva un esame di Stato e si diventava insegnanti.
Con la nuova Finanziaria, questo non è più concesso.
Il risultato? DUE anni di lavoro pesantissimo, dedizione, esclusione dall'ottenere uno stipendio (la frequenza è obbligatoria, tutti i giorni), spese (tasse universitarie molto alte) per non ottenere nulla, mentre tutti quelli degli altri 8 cicli ora insegnano.

Per questo vi chiedo di aderire alla petizione per chiedere al Ministero di rivedere la legge, in modo che i sissini possano avere il trattamento paritario che spetta loro, come chi chi ha frequentato gli altri 8 cicli S.I.S..
Per aderire potete scrivere in un commento a questo post NOME, COGNOME, NUMERO DI UN DOCUMENTO, o inviarmi una mail con queste informazioni all'indirizzo mattearolfo(et)theboz.it.

Grazie.

sabato 16 febbraio 2008

Imperativi categorici


L'altro giorno mi è squillato il cellulare: era il famosissimo signor X.

Mi fa: "Senti, il tuo blog è un vero schianto. Ho quindi deciso di assumerti nella mia fantasmagorica agenzia di pubblicità con il fantasmagorico stipendio di xyz €, come mia copy writer di punta".

Io ho risposto: "No, grazie".

Perchè?

Per l'imperativo categorico: "Considera sempre il tuo stesso blog e i blog di tutta l'umanità come fini, mai come mezzi".

E poi, a dirla tutta, ormai sono troppo presa a fare questo.

E poi, a dirla proprio tutta tutta, mi sono molto ispirata al finale di questo, per scrivere questo blog.

mercoledì 13 febbraio 2008

Metodologie vincenti di frode sui mezzi pubblici


METODOLOGIA N. 1 (ovvero, la frode involontaria)
  1. Salire sul bus armati di biglietto con l'intenzione di obliterarlo;
  2. postilla al numero 1: "salire" è una parola molto semplificata. Sarebbe meglio dire incastrarsi faticosamente con l'occhio intorno al gomito di una massaia piena di borse e il ginocchio tra una barra e un mastodonte a sua volta appiattito contro il vetro del pullman, con incastonato nel fianco destro un vecchietto seduto, a suo volta sommerso nella calca;
  3. vista la situazione del punto 2, non riuscire a raggiungere l'obliteratrice;
  4. guardare con una fifa blu tutte le fermate per scovare dei controllori in borghese, dimenticando che gli stessi MAI salirebbero su un simile traghetto di anime;
  5. disincastrarsi dal proprio giaciglio faticosamente scavato nei corpi umani e scendere, finalmente sopravvissuti al viaggio e con la frode involontaria riuscita pienamente;
  6. mentre Caronte porta via il traghetto di anime, BUTTARE VIA il biglietto non obliterato.

Morale dela metodologia n. 1: la forza dell'abitudine è più forte della forza della frode.

METODOLOGIA 2 (ovvero la frode volontaria)

  1. Salire sul bus armati di biglietto con l'intenzione di NON obliterarlo;
  2. avvicinarsi furtivamente all'obliteratrice;
  3. farsi venire un'ulcera per tutto il viaggio cercando di scovare i controllori in borghese dai loro tipici comportamenti: cappellino, insieme alla fermata e separati quando salgono, ecc;
  4. girarsi e vedere che dietro di te, salito chi sa come, c'è un controllore inusulamente vestito in uniforme, con su scritto GTT in giallo, e, già che ci siamo, anche con un cappello con su scritto GTTin giallo;
  5. con un ghigno satanico, obliterare il biglietto sotto il suo naso;
  6. scoprire che l'obliteratrice è stata bloccata in virtù della presenza dei controllori;
  7. pagare una multa corrispondente a 75 biglietti del bus.
  8. N.B.: su 75 volte che hai preso il bus, questa è stata l'unica in cui non hai obliterato il biglietto.

Morale della metodologia n. 2: a volte le cose più evidenti ci sfuggono.

martedì 12 febbraio 2008

Caos calmo, il film


Certo, un film deve tagliare da qualche parte il libro da cui è tratto.
Deve tagliare quello che "non serve" per non ottenere un film che dura come la lettura del libro. chiaro.
Deve tagliare l'inesprimibile tramite immagini e suoni, per sostituirlo con scelte più cinematografiche.
Ma ora, voi che avete visto solo il film (e non trassate eh!), SPIEGATEMI COS'E' IL CAOS CALMO.

lunedì 11 febbraio 2008

Placebo


Non so come mi sia venuta, ma ormai vi tocca sorbirla, questa saga familiare di:
  1. figlia/nipote che cade senza sfigurarsi;

  2. nonna che cade sfigurandosi;

  3. madre che si sfigura senza cadere.
Ciò che può consolarvi, è che questa dovrebbe essere l'ultima puntata della saga. L'ultima, ma la più subdola e inquietante, contenendo anche una pubblicità neppure troppo occulta.

Ma veniamo al dunque.

Ieri sera sono riuscita, non so nemmeno io come, a portare i miei genitori al ristorante indiano. Che è poi già tutto un programma, 'sto ristorante. Prima di tutto, all'inizio si chiamava "Assaggio d'India", poi, già che nessuno lo considerava di striscio, ha deciso di cambiare nome, e di chiamarsi "Taj Mahal", anche se il problema rimane poi sempre che si trova nella parte buia di via Michele Coppino, e per di più a Cuneo, la città dei bougia nen, bougia nen nel senso che non si muovono poi tanto volentieri dalla bagna caouda al cibo indiano. Mi piace andare e portare gente al ristorante indiano, perchè ci sono tante cose da fare: studiare le tre salsine, mangiare il pasto, piluccare i frisulin indiani digestivi ( pa'an), e poi, in questo, ci sono le mitiche sigarettine indiane!

E via, tutti e tre a fumare sigarette indiane davanti all'uscita del ristorante.

E ho avuto un bello spiegare a mia madre che la sigarettina che si era fumata era una foglia arrotolata e nient'altro

Che era ad anni luce dall'essere una canna.

Che non aveva nessun effetto allucinogeno.

Lei ormai si era convinta.

E ha riso come una forsennata per circa due ore.

sabato 9 febbraio 2008

Il richiamo della pulizia


Oggi sono andata a trovare mia nonna.

Insomma, più che mia nonna ho avuto l'impressione di essere andata a trovare il corpo di mia nonna con incesellato al posto della testa l'intero mostro di Loch Ness.

Mi ha detto che si è spalmata sulla ghiaia a faccia in giù, nel tentativo di salvare la spesa dal suo inciampo in una scabrosità del terreno. Così, invece di essere la scabrosità a rendere scabrosa la sua spesa, è stata la spesa a rendere scabrosa la sua faccia.

Indicative, però, sono state le osservazioni con cui ha colorito il raccontino:


  1. "Avevo sangue che mi colava dappertutto, sulla giacca, sulla gonna, e ho subito pensato a come avrei dovuto lavarli per togliere le macchie" > certo, anche io quando ho un fiume di sangue che esce dalla mia faccia squarciata penso a come pulire i miei indumenti, e, già che ci sono, anche a come farà la nettezza urbana a salvare la città dal mio attacco chimico;

  2. "Il signore che mi ha aiutata mi ha proposto di salire in macchina con lui, ma non ho voluto perchè se no gli sporcavo la macchina di sangue" > anche io solitamente preferisco dissanguarmi per strada piuttosto che danneggiare il prossimo e la pulizia del suo interno-auto;

  3. "Alla fine mi ha portata alla fontana per tamponarmi il sangue, e l'acqua buttava così forte che ci siamo riempiti tutte le scarpe di gocce" > la priorità di quando la mia faccia è una fontana di sangue è preservare le mie calzature dall'attacco della fontana e delle sue mefitiche gocce.

Conclusione: la nostra è la generazione dell'incuria.

venerdì 8 febbraio 2008

Alla ASL


Dialogo allo sportello per l'esenzione del ticket sui medicinali:


  • "Buongiorno, presento il modulo per l'esenzione del ticket. Nel mio nucleo familiare ci sono solo io e non ho reddito".

  • "Buongiorno. [...]. Che lavoro fa?"

  • "Non lavoro, sarebbe bella lavorare senza reddito...".

  • "Ma scusi, lei non è monoreddito?"

  • "No, non ho reddito".

  • "Appunto, monoreddito".

  • "No, N-O-N H-O REDDITO".

  • "Ma come parla? Ha una patata in bocca?"

  • "No, abbiamo un vetro in mezzo."

  • "E cosa fa?"

  • "Studio".

  • "E come fa a sopravvivere?"

  • "Uso le ingenti somme accatastate nel mio conto in Banca con l'impiego precedente".

giovedì 7 febbraio 2008

Caos calmo


La mia vita, ultimamente, è molto caos e poca calma.

Ragion per cui, appena mi sveglio, la prima cosa a cui penso è andare a correre. Tanto per mettere un po' di calma nel caos.

L'altra mattina, poi, dopo la nevicata di lunedì, c'era un sole e tutto era sclent e lusent, come diciamo noi piemonesi.

Non avevo ancora aperto gli occhi che già correvo. Il giro corto, quello in mezzo ai palazzi del centro, nell'isola pedonale, che per raggiungerla bisogna fare tre minuti di corsa in mezzo al caos disumano (e agitatissimo) di quelli che vanno a lavorare per le 8,30 o giù di lì.

Faceva un freddo pazzesco, ed ero in maniche corte: meglio un po' di freddo che sudare. Decisione: correre più veloce possibile per riscaldarsi.

Al secondo minuto di corsa, giro a tutta birra su una curva a gomito del marciapiedi, e mi accorgo che il cemento è un lastrone di ghiaccio. Mi ritrovo in volo neppure troppo pindarico, e atterro sui palmi delle mani e un ginocchio. Mentre rifletto sulla possibilità di alzarmi o meno, vedo un tipo immobilizzato, che mi osserva da lontano.

Sto un po' accucciata sul lastrone, poi mi alzo e noto con sorpresa che sono tutta intera.

Riparto di corsa.

Passo davanti alla statua di sale, che nel frattempo si è destatuificata e se ne sta tornando nella routine quotidiana.

Oltre, c'è un tipo brizzolato, che ride, ma ride, e soprattutto MI ride in faccia, con gli angoli della bocca nelle orecchie.


Stamattina ri-esco più o meno alla stessa ora.

Ripasso sull'angolo di marciapiedi incriminato.

Lo osservo.

Corro un po' oltre.

Nello stesso punto dell'altra volta, c'è di nuovo il tipo brizzolato.

Ride, ma ride, e soprattutto MI ride in faccia.


mercoledì 6 febbraio 2008

Pictionary

Oggi non ho mica voglia di scrivere un post...
Ho voglia di giocare a pictionary!
Cliccate qui, non serve neppure l'iscrizione, basta entrare e giocare, e, se volete, potete mettervi d'accordo con il vostro collega dell'ufficio accanto e gareggiare anche con lui!
http://www.isketch.net/isketch.shtml

martedì 5 febbraio 2008

Viva gli sposi!


Sì, sì, parlo proprio della coppia Nicolas Sarkozy e Carla Bruni.

Si sono sposati!

Incredibile notizia!


Sì, incredibile PER ME!


Già, infatti le sorti del mio blog, a partire dal giorno in cui sono entrata in quella biblioteca, ho preso quel libro e mi è venuto questo post, sono indissolubilmente legate a Carla Bruni.


Quando sarò una famosissima blogger, più famosa di Carla Bruni, anche senza essermi sposata un primo ministro, le chiederò udienza e la ringrazierò per tutto quello che ha fatto per me.


Guardate qui, tenendo conto che Justine Lévy, Raphael Enthoven e Nicolas Sarkozy sono tutti legati a Carla Bruni:


FEBBBRAIO 2008




GENNAIO 2008


DICEMBRE 2007

Non posso che concludere con un caloroso e disinteressato: viva gli sposi!

lunedì 4 febbraio 2008

INDOVINATE DOV'ERO

Bene, questo week end ho fatto una cosa.

Non vi dico cosa, ché se no a che serve il titolo del post?


In sintesi, però, vi spiego in cosa consisteva questa cosa:


  • camminare in mezzo a una folla disumana accalcata con in testa una specie di profilattico rosso che faceva da laccio emostatico;


  • avere il terrore di ferirsi gravemente con oggetti contundenti che volavano nel cielo;


  • essere immersi fino ai polpacci in una melma rossastra e marroncina e scivolosa;


  • vedere intorno a sè persone sanguinanti e con gli occhi tumefatti;


  • sapere che le persone suddette hanno pagato fior di quattrini per poter essere così tumefatte;


  • chiedersi cosa avrebbero pensato degli extra-terrestri atterrati lì in mezzo a proposito della civiltà abitante sulla Terra.


Allora, ci siete?


O cedete?


Beh, in tal caso cliccate sull'arancia, e i vostri interrogativi saranno soddisfatti:




Potete anche cliccare qui, per avere un'idea più chiara:


sabato 2 febbraio 2008

PREZZI SPECIALI PER DONNE MOLTO SPECIALI

PREZZI SPECIALI PER DONNE MOLTO SPECIALI
L'altro giorno, anzi, gli altri giorni, perchè ci passo spesso, passavo per una viuzza secondaria.
Su una vetrina c'era uno striscione che recava la scritta che vi ho scritto nel titolo e anche in rosso qui sopra.
Ma cosa vuol dire prezzi speciali per donne molto speciali?
Che se entro e dico: "Buongiorno, sono una donna ordinaria" mi fanno un prezzo ordinario?
E soprattutto, i prezzi sono speciali, ma le donne sono addirittura MOLTO speciali.
Ma quante donne molto speciali ci saranno?
Già essere speciali è una cosa da élite, se no che specialità sarebbe?
Ma poi, il molto implica proprio l'eccellenza della specialità.
Invece ho come una strana sensazione che, qualsiasi donna entri lì dentro, si beccherà il prezzo speciale. E forse anche un uomo.
A meno che i venditori non volessero risparmiare sui saldi.
"No, mi spiace, lei non è MOLTO speciale, prezzo ordinario".
"Sì, è vero, lei è obesa, il che potrebbe catalogarsi come specialità, ma qui i prezzi speciali si fanno solo per le GRANDI obese. Siete troppe ad essere obese. Mica è più speciale".

Ma soprattutto, chissà cosa vendono in quel negozio.

Ché c'è sto striscione che copre tutto, e uno si mette a pensare tutte ste cose e poi non sa nemmeno che negozio è.

Magari è una falegnameria.

venerdì 1 febbraio 2008

Circolo dei lettori


Siete per caso di Torino?

Girate a volte per Torino senza meta?

Vi piace leggere?

Non vi piace leggere, ma vi piace scoprire posti nuovi?

Allora andate almeno una volta al Circolo dei lettori, in via Bogino 9, a Torino.

Vorreste sapere cos'è, com'è, come si entra (beh, quello sì: bisogna suonare e poi digitare 11111 sul codice)?

E IO NON VE LO DICO.

Andate e poi mi direte.

Commentando questo post, ovviamente.