LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

martedì 26 giugno 2007

Sfiga è...?

  • avere il volo anticipato
  • quando si arriva al volo anticipato, con 9 giorni a disposizione per le ferie, vederselo posticipatoo al 5° giorno a disposizione
  • tornando nella notte alla stazione, essere derubati del portafoglio una volta
  • chiamando ai numeri verdi per farsi bloccare le chiavi, essere derubati del portafoglio che non c'è più una seconda volta
  • aspettando senza soldi senza documenti che arrivi un'illuminazione nella notte torinese, essere derubati del portafoglio che non c'è più che non c'è più una terza volta
  • essere colti da raptus omicida e prendere a saccate (sacco contenente equivalente di un cadavere di uomo caucasico grasso) in faccia la terza ladra
  • Trovarsi a casa al quarto giorno di ferie.

Questa è sfiga o semplicemente si tratta di eventi casuali?

sabato 23 giugno 2007

Me ne vo a ritmo di zouk




Come avevo detto, oggi vi parlerò dello zouk.
Anzi, più che parlarvene, vi saluto a ritmo di zouk, dato che domani parto per la Sicilia e tornerò solo il due Luglio su questi schermi, a meno che non trovi qualche pc connesso in quel di Siracusa.
Buon ascolto!
http://www.zoukstation.com/index2.php

venerdì 22 giugno 2007

PIZZE VOLANTI

Ieri sera ero in giro.

Sì, sì, in giro.

Niente studio.

Solo perchè ho perso una partita a tennis.

Oh yes, ho perso, e lo declamo anche qui ai quattro venti e ai miei 40 (o meno, ultimamente perfino mio padre non fa più parte della mia audience) lettori.

Quindi ero in giro a pagare il fio della mia disfatta in termini di pizza e birra.

E intanto, come ogni blogger che si rispetti, pensavo a cosa potessi postare.

E lì, già che ero fuori, che non ero piegata in due con le ginocchia accartocciate sotto il mio corpo in una deserta cucina a studiare, di idee me ne venivano a iosa.

E allora, pensavo, domani posto questo, che uno così è troppo un grande per non essere postato, anzi no, posto questo, che stasera è la festa della musica in Francia e lì sanno cos'è, mentre qui se lo nomino tutti mi guardano come se fossi araba (o antillese, che è più calzante).

Invece, poi, ho deciso che questi post sono demandabili.





Oggi vi racconterò di un cameriere raccomandato (al giorno d'oggi c'è da farsi raccomandare per fare qualsiasi lavoro) che si aggirava tra i tavoli di una pizzeria felice e contento, ché lui mica lo faceva sempre, sto lavoro, e a farlo solo nei week end e solo per qualche mese assicura che è divertentissimo. Mentre passeggiava tra i tavoli con un sorriso smagliante durbans esplicativo della sua felicità interiore, aveva avvistato una coppia da servire. Lui, un ercolino di 1m50, lei, una super-eucsh (e, anche qui, servità un futuro post per farvi capire cos'è l'eusch, ma forse lo capite anche da soli) in monigonna bianca e top bianco scollatissimo. Il nostro baldo giovine, dopo ave raccolto le ordinazioni di una pizza margherita e di una prosciutto e wurstel, presentandosi con le due portate, non aveva potuto fare a meno di fare un piccolo piegamento in avanti per sgranchirsi la povera schiena indolenzita (guarda caso proprio buttando l'occhio sul décolleté della super-eusch). Peccato che le pizze, subendo l'azione della gravità, avessero iniziato a scivolare in avanti, insieme all'occhio del nostro incauto ma svelto personaggio, che aveva tentato un recupero in corner prendendo la pizza prosciutto e wurstel e spatagnandola de visu su quella margherita, nel tentativo di fare uno stop paninoso. Sì dà il caso, però, che i wurstel e il prosciutto non fossero rimasti incollati alla pizza, andando a spennellare tutto il candido abbigliamento della super-eusch, che, con nonchalance, dopo un'ora si era recata a pagare con il vestito a pois (o, forse, è meglio dire a puah).

giovedì 21 giugno 2007

Primo giorno d'estate



  • Oggi è il primo giorno d'estate.

  • E' anche il solstizio d'estate, il giorno più lungo dell'anno: il sole dura 15 ore e 15 minuti.

  • Nel 1905 come fosse oggi era nato Sartre.

  • Nel 1527 come oggi era morto Machiavelli.

  • Nel 1633 era stato un brutto giorno per Galileo: aveva dovuto abiurare la sua teoria eliocentrica. Un altro che aveva ragione e se l'era presa in quel posto nonostante ciò.

  • In Francia, poi, come tutti gli anni, ci sarà la festa della musica...

E io, io che faccio in questo giorno così importante?


IO LAVORO

(come tutti gli altri giorni)



martedì 19 giugno 2007

Traiettorie


Guidavo tutta trulla dietro ad un cassone(tto) nero lucido grandioso, un fuoristrada che invece di starne fuori, dalla strada, troneggiava ben in mezzo, oscurandomi tutta la visuale.

Ad un certo punto, senza segnalarlo in nessun modo, il bestio ha scartato qualche cosa sulla destra. Quel qualche cosa era una signora con un gonnellone a fiori, proveniente da una bucolica stradina di campagna sulla sua graziella con cestino rosa. Quel qualche cosa ha deciso che dietro il malloppone su ruote non poteva esserci niente e nessuno, quindi ha proseguito la sua traiettoria fin quasi ad atterrare sul cofano della mia macchina.

Già, perchè ognuno, qui, ha la sua traiettoria.

Vai a Napoli, attraversi la strada, e devi stare bene attento a mantenere la velocità costante, perchè quello che arriva in macchina ha già calcolato tutto. Tua velocità, umidità dell'aria, direzione del vento, attrito dell'asfalto. Tutto per poterti schivare senza rallentare. Se cambi traiettoria, senso, velocità sei schiacciato.

Il fatto è che dovendo tutti seguire i propri piani, si trovano in mezzo gli altri ad intralciare. Allora, o schivi o schiacci.

Schivi il forte, schiacci il debole.

Chi si ferma è perduto.

lunedì 18 giugno 2007

Ho visto...


Di Naif super non avevo contemplato, tra la serie di elenchi individuati, uno che l'autore ha utilizzato più e più volte, ragion per cui, eccolo qui.


HO VISTO...

  1. un puntino all'orizzonte che correva all'alba delle 8; avvicinandomi è sembrata una bambina, poi una ragazzina, poi mi sono accorta che era una signora sulla cinquantina, che ondeggiava pericolosamente sull'anca destra, avvolta nei pantaloni ciclisti neri e rimbalzante nella t-shirt rossa, con i capelli che le ricadevano informi sugli occhiali neri.

  2. una signora che anche lei correva, sul Viale, nei pressi dell'Oasi LIPU, appoggiando una punta del piede inanzi all'altra, alla velocità con cui io ho capito dov'ero stamattina al risveglio. Aveva i capelli raccolti in uno chignon, e teneva la testa alta come se avesse una pericolosa lordosi alla cervicale. Sembrava presenziasse a un ballo in gala.

  3. un losco individuo su una Fiesta nera tutta sbergnoccolata, con i capelli boccoluti raccolti in una coda di cavallo lunghissima, gli occhiali neri grandi come due fari di automobile e il bordo laccato arancione, un pelouche Chicco inserito sulla cintura di sicurezza, e le mani su un coprivolante tedesco da 1 € in finta radica per il 50% e plastica puntinata da fachiro per il restante 50%.

sabato 16 giugno 2007

STRI, SGIAI E SGREIS


Buongiorno a tutti,

in questa sfavillante giornata di quasi estate vi propongo una lezione oltremodo utile a livello nazionale. Trattasi di sviscerare la sottile linea di demarcazione esistente tra tre termini di uso comunissimo presso tutta l'italica popolazione, derivanti probabilmente dal fondamentale ceppo piemontese, che, come si sa, è alla base di tutte le lingue neolatine nonchè anglosassoni (si vedano i numerosi dizionari di corrispondenze disponibili nella rete).

Iniziamo dalla prima parola.

Dicesi STRI quel sentimento di disgusto misto a vomito incipiente che si crea in voi nel momento in cui guardate qualcosa di veramente disgustoso, tipo voi stessi allo specchio prima di andare a lavorare (se avete la fortuna di andarci).

Dicesi invece SGIAI quella sensazione spiacevole, anche fisicamente provata per il tramite di brividi lungo la colonna vertebrale, che si prova nel momento in cui si vede una scena più raccapricciante che schifosa, o quando si sentono le unghie stridere su una lavagna o fenomeni similari.

L'ultimo termine, poi, detto SGREIS, rimane per me un'incognita. Ricorrerei per la sua definizione all'intervento di un'esperta in campo, la nostra Dottoressa Erica, che invito a dare definizione in apposito commento.


Grazie.


Driiiiiiiiinnnnnnnnnn




Concorso "Cosa scrivereste sulla vostra maglietta?"

Io, sulla mia, scriverei:
"LUI E' MIO FRATELLO"

E voi?

venerdì 15 giugno 2007

VINCI UN LAST MINUTE TOUR NEL MEDITERRANEO


Partecipa anche tu all'estrazione di un fantastico viaggio!



Sarai immerso nel calore mediterraneo






Non ne puoi più della tua vita frenetica?



Sei insoddisfatto del tuo lavoro?






VINCI ANCHE TU UN VIAGGIO IN CUI DIMENTICHERAI LO STRESS DEL TUO QUOTIDIANO!





Devi perdere kg?






VINCI ANCHE TU UN VIAGGIO CON PROPOSTE GINNICHE CHE TI AIUTERANNO A PERDERE I KG IN ECCESSO!






Attenzione: SPECIALI CONVENZIONI INPDAP per chi prolunga il soggiorno!








giovedì 14 giugno 2007

Colleghe disperse


Avevo una collega.

Di questo fatto non ve ne può fregar di meno, immagino.

Tutti quelli che lavorano hanno dei colleghi, a meno di non essere preposti all'analisi climatica sul cucuzzolo di una montagna.

Comunque, avevo una collega, e questa collega era uno dei motivi per cui ero contenta di andare a lavorare.

Uno dei per utilizzare un eufemismo.

Aveva un sacco di caratteristiche positive: era solare, sorridente, disponibile, simpatica, e molte altre.

E poi era lunatica.

Non un lunatico di quelli che rompono il vicino.

Un lunatico che la faceva passare da tutte le caratteristiche positive ad una specie di stato di trance.

D'un colpo, passavi davanti al suo sgabbiotto 1 m x 1 m, che di certo non conciliava il buonumore, e non la vedevi più. Cosa strana, perchè era bella alta. Poi guardavi meglio e notavi un fagotto molliccio, ribassato di circa 30 cm, ringobbito come il gobbo di Notre Dame, con gli occhi da bracco bastonato e le falde di capelli che ricadevano mollicce come le orecchie di un terrier ai lati della faccia.

E allora, ti dimenticavi che eri incazzato, che eri irrealizzato, che eri frustrato, perchè in quel momento l'unico tuo pensiero era rianimare quel sacchetto del pane sgonfio e stropicciato, rallegrarlo un po'.

Andavi là e dicevi: "Ma guarda che bello, c'è il sole, gli uccellini cinguettano, sei viva, respiri, finchè c'è vita c'è speranza". Evitavi di dirle un consolesco arrenditi alla speranza, ma alla fine quello che si arrendeva alla speranza eri proprio tu, e proprio grazie a lei.
E così miglioravi il suo umore. E anche il tuo.
Poi, tutto d'un tratto, le colleghe ingobbite spariscono, inghiottite da un'altra vita, o forse sei tu che sei inghiottito da un'altra vita, e magari ti ritrovi ad essere tu l'ingobbito, e non c'è nessuno che ti viene a dire di arrenderti alla speranza, allora è meglio che te lo dica da solo.

mercoledì 13 giugno 2007

Una settimana per cambiare vita...o punto di vista


Una settimana basta e avanza per i grandi cambiamenti della vita, dice Cohelo, ne "Il diavolo e la signorina Prym".

Ora, non che trovi che Cohelo dica sempre cose vere, ma sono d'accordo sul fatto dell'avanzare.

Penso che i grandi cambiamenti avvengano in ben meno che in una settimana, perchè probabilmente il cambiamento è portato da un diverso punto di vista.

E, a meno che la vostra voglia di cambiare punto di vista non vi porti sull'Himalaya, cosa che richiede un po' più di tempo, se non altro per acclimatarsi all'altitudine, in un secondo si può cambiare punto di vista. Magari ci vuole un sacco di tempo per la preparazione, ma quando ci sei è un attimo.

E' come la mosca nella bottiglia di La Capria. Se sei la mosca dentro, vedi in un certo modo. Sempre che non tappino la bottglia, perchè, a meno che il vetro non sia traspirante, muori soffocata. Se sei la mosca fuori, vedi diverso, e soprattutto, puoi andare in giro per tutto lo spazio che non è nella bottiglia.
La settimana di Cohelo è quel giorno in cui tu mosca decidi di prendere la via del collo della bottiglia e uscire.

Un secondo.

Ma chissà quante mosche lo fanno.

martedì 12 giugno 2007

Concorso one-day per blogger altruisti

Siccome oggi sono veramente ma veramente incapace di scrivere, ingolfata da kg di gelato mg di frustrazione dag di acidità, e siccome mi accorgo del notevole privilegio di essere on line, collegata quindi con il mondo, chiedo a qualcuno di farmi un post.
Me li guarderò tutti e pubblicherò quello che mi piacerà di più.
CON L'INDIRIZZO DEL BLOG o il nome dell'eventuale non-blogger ben in vista.
A voi!

lunedì 11 giugno 2007

La ragazza sul ponte


Dal fondo converrà scavare per un km e trovare un nuovo emisfero o risalire per 12.741 km?

venerdì 8 giugno 2007

Dieta

Per la primavera 2007 seguo una dieta (neppure tanto nuova).

Mangio la polvere.

Non la digerisco molto bene, però, e ingrasso sia per questo motivo che per le grosse quantità ingerite.

martedì 5 giugno 2007

Nuvolari




I miei pranzi si devono svolgere nella totale astinenza da svago.
Mi sono impegnata.
Ho abbandonato tutti i colleghi.
Ho scelto posti con tavoli per scrivere gli schemi.

Mi sono isolata.

Poi mi sono messa a frequentare il Circolo ACLI più vicino al posto di lavoro.
Perchè spreco poco tempo ad andarci.
E anche perchè mi piace un sacco.

Ed ora, un po' di pubblicità per nulla occulta: andate a "Il Circolo", a Cuneo, in via dei Sette Assedi!

Comunque, vado là perchè il posto mi piace, con i suoi muri gialli, con le musiche di De Andrè ecc ecc, con i suoi tavolini di legno colorato , con i gestori che mi sono anche simpatici.


E qui inizia la grana.

All'inizio era un'ora di studio.

Poi 50 minuti di studio e 10 di chiacchiere.

Per fortuna chiacchieravo solo con una o due persone.

Poi, si è messa ad arrivare una banda di pittoreschi figuri.

Gli organizzatori del Nuvolari. Il pizzaiolo. Quelli che montano tutta la struttura.

Tutti lì, dietro di me a parlare e a fumazzarsi sigarette (quello è il neo, ahò so' asmatica e poi non vengo da voi a scorreggiarvi in faccia dato che immagino patiate le mie scorregge; io patisco il vostro fumo molto di più di quanto voi potreste patire le mie scorregge).

E io al mio tavolino, china sui miei libri concentratissima, tra le parole delle canzoni di De Andrè e quelle sull'organizzazione del Nuvolari.
Come, giovedì sera ci sono i LN Ripley? Naaaaaaa! Che figata!
Come, i readings dei nostri racconti non sono in programma? Uff.

Però non bastava.

No.
Mi sono pure messa a chiacchierare con gli individui.

Ricapitolando, quando vado là ho il seguente planning:
  • 10 minuti introduttivi a parlare con il ragazzo che mi serve (i piatti)
  • 10 minuti a mangiare in fretta e furia perchè così poi studio
  • 5 minuti ad allargare tutti i libri sul tavolo
  • 15 minuti ad ascoltare i discorsi di quelli del Nuvo
  • 10 minuti a riparlare con il ragazzo che mi serve e che nel frattempo si è fatto un piatto di pasta e se lo viene a mangiare da me
  • 10 minuti a parlare con quelli del Nuvo che se ne vanno e fanno 4 chiacchiere anche loro con me ché ormai ci si conosce
  • 10 minuti a bearmi perchè c'è sempre qualche canzone che devo ascolare in un posto così
  • 5 minuti per mettere via i libri
  • 3 minuti per pagare alla velocità della luce
  • 2 minuti per correre come una pazza sconsiderata per i viottoli fino a buttarmi sul badge per badgeare.

In ritardo.

Tempo di studio: 0 minuti
Però so tutto il programma del Nuvo!
Veh che figata!

Mosca


C'è una mosca.

Mi ronza intorno.

Si appoggia sulle mie gambe, si accanisce a passeggiarvi su con i suoi peduncoli appiccicosi, con il suo corpo sporco che striscia sulla mia pelle. La scaccio con le mani, e lei ritorna in un attimo. Come se avesse una calamita ed io fossi il frigo che la attira.

Mi vola intorno.

Il suo ronzio mi entra nella testa.

Ho il picchiatello a portata di mano.

Non serve.

Mi capisce.

Si appoggia sugli spigoli, sui fazzoletti, dove non posso schiacciarla.

La colpisco e ogni volta rinasce e vola via.

E mi torna addosso.

L'avevo ammazzata.

Ne ero sicura.

L'ho vista, schiacciata tra le trame del piacchiatello e il cuscino arancione.

Poi, ho cercato il suo cadavere.

Sul cuscino.

Sulla fodera del divano.

Nella piega tra lo schienale e la base.

Nella borsa.

L'ho svuotata.

L'ho scrollata.

Niente.

Mi sono riseduta.

Ho ripreso le mie attività.

E lei era di nuovo lì.

Lì, a ronzare intorno alla mia testa.

Lì, a ronzare NELLA mia testa.

venerdì 1 giugno 2007

Amauroto

Molti mi chiedono cosa sia questo benedetto Amauroto.

Io in genere rispondo: andate su google e lo vedrete.

Ma...ma...ma...attenzione attenzione...ho surclassato l'originaria definizione, e ora, se andate su google e scrivete Amauroto cosa trovate in prima fila, come un abbonato RAI?

Il mio blog!

Ho quindi deciso di utilizzare questo tramite per farvi comunque sapere di cosa si tratta.

No, non ero così invaghita di un certo Mauro di Torino da dedicargli il mio pseudonimo.

La vera origine ha le sue radici nientepopodimeno che nel nome della città di Utopia di Tommaso Moro. Ragion per cui, in calce a questa pagina web, troverete il pezzo che ne parla, e potrete consultarlo per sempre.

Ad onor del vero, però, riconosco che l'idea di usare il nome per un'iniziativa cultural-artistica non è mia. E' di due miei compagni di classe del Liceo Scientifico Gippeano, Alessio Forlani e Gianluca Delfino, che nomino e ringrazio (dopo averli derubati spiritualmente dieci anni fa) pubblicamente. Amauroto era il loro gruppo musicale, ormai sciolto. Penso che dopo 10 anni si possa parlare di occupazione appropriativa e non espropriativa...

Odori


E' un po di tempo che odoro gli odori in modo strano.

Sento un profumo di profumo e non c'è nessuno intorno.

Mi giro e vedo una donna tutta infighettata che passa dall'altra aprte della strada.

Sento il profumo di una rosa in un parco ma di rose nemmeno l'ombra.

Mi giro e vedo una rosa striminzita dall'altro capo del pergolato, sola soletta, a 200 m di distanza.


E già questo è strano.


Ma ultimamente sento odore di canna.

Mentre corro, una zaffata.

Mentre sono seduta al tavolo di casa, un'altra zaffata.

Mentre studio al parco.

Di nuovo.


A questo punto, prospetto diverse opzioni:


  • ho un ammiratore cannato che mi segue di nascosto ovunque vada;

  • autoproduco marijuana con qualche ghiandola;

  • c'è qualcosa nell'aria.