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lunedì 13 giugno 2022

Gli Arseni Bravuomini

(quest'immagine l'ho presa da qui, non essendo un'amica 
né una conoscente ma solo una riconoscente)

Un giorno ero in un posto nel profondo sud di Torino, davanti a un cancello di un immobile, quando ho visto una macchinina appropinquarsi al cancello dell'immobile vicino, e dentro la macchinina c'era lui, ne ero sicura, era proprio lui, Arsenio Bravuomo. L'ho anche detto alla persona con cui ero, un'abitante dell'immobile davanti a cui mi trovavo: "Quello lì è il poeta Arsenio Bravuomo, è proprio lui". Non che a lei interessasse o sapesse chi è Arsenio Bravuomo, ma fa lo stesso. Ora, non è che io sia una sua amica, e nemmeno quello che si potrebbe dire una conoscente, perché non lo conosco per nulla, ma si può dire che mi ritenga una sua riconoscente, non tanto nel senso di gratitudine per quello che produce (tra le sue produzioni ci sono cose che mi divertono o interessano o tutti e due), quanto nel senso di riconoscerlo dalla sua fisionomia peraltro abbastanza originale. L'ho salutato, in qualità di riconoscitrice, non conoscente e nemmeno amica, e lui mi ha risposto, immagino nella stessa qualità, un po' come una volta che ero in un posto in Crocetta a vedere uno strano saggio di pianoforte in cui mia cugina liceale, di notevole stazza in confronto ai bambini delle elementari che si esibivano, suonava il pianoforte e faceva un balletto agitando nastri colorati. Anche in quel frangente il riconosciuto e riconoscitore Arsenio Bravuomo mi aveva salutata.
L'altra sera, poi, sono andata a un poetry slam, in un parco della profonda Mirafiori, e nel parco c'era un bar, e nel bar c'era un bancone, e appoggiato al bancone c'era Arsenio Bravuomo, e c'ero pure io.  Mi sono girata e gli ho detto "Ciao". Lui mi ha detto: "Ciao". Io gli ho chiesto se abitasse in un cancelletto di una via precisa del profondo sud di Torino, e guidasse una piccola macchinina di una nota fabbrica italiana di automobili di Torino, e lui mi ha detto no, poi ha aggiunto: "non vado mai in quel posto e non entro mai in cancelli in quella via rinchiuso in una piccola macchinina". 
Ci sono rimasta un po' male, perchè ho capito che di Arseni Bravuomini in Torino ce ne sono due o forse più, e poi non ho osato nemmeno chiedergli se era quello che credevo o uno che non credevo, e poi non sapevo nemmeno più se l'Arsenio del saggio di pianoforte fosse il primo o il secondo Arsenio o ancora un terzo. 
E niente, non sono poi così brava a riconoscere gli Arseni Bravuomini, ma nemmeno loro sono così bravi a riconoscere me, oppure uno o due di loro sono molto educati e salutano sempre tutti, anche i non riconosciuti. 

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