LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

domenica 1 maggio 2022

Divertirsi è una questione seria!


Maksim Cristan parlava con una classe, e tra le altre cose diceva che nella sua famiglia d'origine c'era l'idea di sacrificarsi per i figli, che si sarebbero sacrificati per i figli, che si sarebbero sacrificati per i figli, e avanti così all'infinito. Dopo una bella pausa scenica, ecco nascere la domanda: "E il divertimento dov'è?"
 
Qui, l'adulto potrebbe dire: "Beh, il divertimento è per i bambini, al massimo per i giovani, la persona matura non pensa più a divertirsi ma a essere seria". 
 
Pascoli diceva di conservare il fanciullino che c'è in ognuno di noi, e il fanciullino, oltre ad essere curioso, vuole divertirsi. E non parliamo di uno scrittore a cui la vita abbia sorriso di continuo.

C'era anche Pascal che ne parlava, ma il divertissement alla francese ha già un'accezione troppo filosofica per questo discorso. Qui divertirsi si riferisce solo al termine attuale, non a quello arcaico che si avvicinava di più a quello pascaliano nel suo riferirsi a un allontanamento da qualcosa, uno sviare l'attenzione da ciò che è davvero importante. Invece il passare dei bei momenti, sorridendo esteriormente ma soprattutto dentro, spassandosela nel modo che si preferisce, purché non leda l'altrui libertà di spasso, è un moto verso, non una fuga da.

Si è arrivati a demonizzare così tanto il divertimento, che a volte capita di sentirsi a disagio al fianco a una persona allegra. Meglio uno triste, che si lamenta sempre, da consolare, piuttosto che uno contento, che si diverte. L'ultimo fa paura (oltre che invidia): ci si chiede come faccia ad essere così in questa vita di stenti e privazioni. 
Ma a volte gli stenti e privazioni sono non una casualità, ma proprio una scelta di vita. Qualcuno ha messo in testa a qualcun altro che essere maturi voglia dire sacrificarsi e soffrire. Ma tutto si può fare divertendosi un po'. Dipende, come direbbe Marco Aurelio, da come si interpretano le cose che accadono, più che dalle cose in sé.

E poi, c'è spesso confusione interpretativa: serio, a mio parere, è colui che fa le cose per bene, mica quello che non ride mai, si lamenta di tutto e si palesa triste. 

Insomma, il divertimento è una questione seria! 

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