LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

domenica 28 marzo 2021

Lo spettacolo della nonna

C'è questa nonna che ricorre nel blog da circa 14 anni (già, perché un mese fa Spigoblog ha compiuto gli anni e non mi sono nemmeno ricordata di fargli gli auguri). Nel tempo, mentre io le dedicavo questo, questo, questo, questo, questo e questo, e anche altro, lei è invecchiata.

Prima aveva 77 anni, poi uno in più, poi ancora altri in più, e siamo arrivati ad ora che ha 91 anni e rotola soavemente verso il decollo finale. 
Considerati il tempo covid da dedicare alla meditazione sul trapasso e il suo modo di essere, ne ha studiate già di tutti i colori. 
L'altro giorno mi ha detto che avrei dovuto ricordarmi io di lei, perché da morta non era sicura che si sarebbe potuta ricordare lei di me (breve divagazione verso l'ateismo). 
Un'altra volta mi ha detto viaggia solo, che io ho viaggiato poco e adesso non posso più fare viaggi se non il grande viaggio finale (breve divagazione verso "Final destination 91"). 

Quando riesce ad alzarsi dal letto, la prima cosa a cui si dedica sono le pulizie. 
La sua vita è pulire la casa tuti i giorni. 
Se le telefoni dice che è così stanca e prossima alla morte che non riesce a parlare al telefono. Poi le chiedi cosa stia facendo e ti dice che sta lavando a mano tutte le tende. 
Se ieri è venuta la donna delle pulizie, e la nonna è stata a letto tutto il tempo, oggi si alza solo per ripulire da capo, perché ieri era un altro giorno. 

La cosa incredibile è la lentezza con cui si appende al manico della scopa, che non si capisce se è lei a sorreggere lui o viceversa, si tira su tutta storta, una spalla su, una giù, e inizia a muovere lo strumento in modo del tutto impercettibile. 
Anche la parlata è resa lentissima dalla vecchiaia e dai numerosi acciacchi, e si manifesta in modo reattivo solo con dei NO improvvisi e disperati quando il suo occhio catarattico ma acuto osserva che stai facendo qualcosa di inaudito, tipo cercare di scopare tu al posto suo, o aprire un'anta toccandola per la maniglia dalla parte visibile ("Le maniglie si toccano da dietro, così non rimangono le ditate!").
L'udito, praticamente del tutto assente, la immerge in un mondo fatato, in cui è lei che crea quello che le viene detto e i motivi per cui non lo sente davvero ("Io l'educazione te l'avevo insegnata, ma niente da fare: non si parla con cose davanti alla bocca, e tu ti presenti qui con sto pannolino bianco in faccia e non te lo togli! Vergogna! Così non sento niente!" ). 
Tu, adulto in salute, davanti a questo piccolo e fagottoso concentrato di testardaggine e autodeterminazione, non puoi fare altro che stare a guardare, assecondando i ritmi, stupendoti con lei per il fatto che, muovendo faticosamente le setole della scopa in uno spazio un po' più largo tra due listelli di parquet, estragga polvere che nessuna donna delle pulizie avrebbe individuato. "Hai visto tua nonna, cosa scova? E che lavoro fatto con i piedi dal parchettista?"
In un tempo che non è più tempo, la segui nelle sue faccende, la vedi stendere una gonna resa pesantissima dall'acqua che la intride perché ha voluto lavarla a mano e stenderla così, "almeno poi non devi stirare", allungando il corpo osteoporotico verso l'angolo più lontano della ringhiera, "lì c'è il sole". 
La vedi mettere un piatto di ceramica in forno a 250 gradi, ma non puoi fermarla, dicendole che se lo dimentica esplode. "Sono 80 anni che lo faccio e sono ancora viva, anche se per poco". Dimenticherà la porta del forno aperta, e si ferirà lo stinco passando. Del resto, sono 10 anni che lo fa ed è ancora viva, anche se per poco. 

E così, stai lì, assisti, rallenti, assecondi, taci.
Anche se parli è come se tacessi. 
Assisti allo spettacolo della nonna, anche se per poco. 

3 commenti:

  1. È inequivicabile da dove derivi la tua genetica di autodeterminazione. E goditi lo spettacolo♡

    RispondiElimina
  2. E forse lo spettacolo deve ancora cominciare

    RispondiElimina