Un adulto, ad esempio un prof, guarda i suoi alunni e se li immagina tutti sulla riva dell'Acheronte, a sospirare e soffrire sotto un cielo che non è cielo. Non che cambi molto rispetto alla realtà, a vederli stravaccati sui banchi, così molli e indolenti che se viene loro chiesto un libro, o non lo hanno perché era troppo faticoso prenderlo dalla libreria, oppure è improba l'idea di mettere un braccio nello zaino, frugare, addirittura dare una sbirciata dentro, con dispendioso movimento del collo, e porgerlo al docente.
Poi lo stesso adulto se ne torna a casa, si mette la tuta di pile che a furia di lavarla ha messo su tutti i pallini, vi si imbozzola, e quando vede che la pattumiera dell'umido gli straripa di vermi la lascia lì perché non ha voglia di scendere a buttarla (per fare il figo dirà che ha il compost). Si accorge di dover fare la spesa ma ormai si è intutato? Pazienza. Manca la carta igienica? Si pulisce con lo Scottex per la cucina pur di non scendere al supermercato sotto casa. E' finito pure quello? Usa i fazzoletti di carta. Son finiti pure loro? Si lava e si asciuga con il phon, pur di non uscire.
Non parliamo di altre attività, tipo acquisto di oggetti non di prima sussistenza, partecipazione a convegni, corsi, bricolage, attività straordinarie tipo pulizia del frigo, depiccionificazione del balcone, cambio delle ruote della mtb, ecc.
Ma la domanda è: perché si è così? Agli alunni davvero non interessa un tubo di quello che si fa a scuola? L'adulto avvolto nel suo consolante pile casalingo davvero fatica così tanto a fare qualsiasi minima attività che gli richieda di alzarsi dalla sedia?
Per due ultime domande la risposta è NO.
Il punto è che è molto più faticoso essere ignavi
piuttosto che avere voglia di faticare.
Il problema è che la voglia di faticare nasce da una motivazione tale che faticare non è più faticare, e rende possibile fare cose pazzesche senza quasi accorgersene.
E' lì che uno si sente vivo,
che il tempo si moltiplica,
che si arriva a fine giornata stanchi ma felici,
che si ha già voglia di ricominciare.
Ma come si fa a passare dal circolo vizioso dell'ignavia
a quello virtuoso dell'aver voglia di faticare?
Boh.
Ognuno ha il suo metodo.
Che bello, un caro vecchio blog old style! Non se ne trovano più molti :)Il mio olmai è più fermo che in movimento...
RispondiEliminaUn saluto,
Aila (una delle lunatiche)
Sono vintage, lo so, ma spigoblog ha 10 anni, mica posso abbandonarlo minorenne!
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