La corsa cuneese riserva continue sorprese.
Dopo la reversicorridrice, ecco che incrocio una coppia che chiacchiera a proposito di due fratelli. Colgo lo stralcio di conversazione in cui lei dice a lui: "Uno dei due HA SPOSATO BENE".
Ha sposato bene? Ma che è?
Intanto proseguo e i miei pensieri, che si risolvono in un puntiforme attimo, si potrebbero snodare più o meno così:
- bene forse è Bene, e si tratta di una tal Benedetta;
- bene come avverbio potrebbe voler dire che è convolato a giuste nozze con la donna della sua vita e saranno sempre felici e contenti finchè morte non li separi (e nota bene, felici & contenti; non avevo notato fino ad oggi quanto, perfino nelle fiabe, sia necessario iterare il concetto bisfumandolo). Certo, avrebbe potuto dire "si è" invece che "ha", ma qui siamo a Cuneo, la gente dice cose strane.
Aggiungendo dati intercettati poliziescamente alla frase prima carpita ladrescamente, scopro cosa s'intendeva per bene: sostantivo indicante oggetto disponibile in quantità limitata, reperibile per localizzazione e soprattutto per prezzo, e utile, cioè idoneo a soddisfare un bisogno, una domanda.
Anche a Cuneo si ha una ben chiara idea delle basi del matrimonio.
ah sposarsi bene. Cosa vuole dire sposarsi bene ?
RispondiEliminaBisognerebbe chiedere alla tizia che lo diceva...
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