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lunedì 9 giugno 2014

Perchè corre?

 
 C'è una domanda che uno che fa jogging all'aperto, sempre che non si dedichi a quest'attività in un luogo isolato e totalmente epurato dalla seppur minima presenza di esseri umani al di sotto dei quindici anni, sente porre continuamente.

PERCHE' CORRE?

Di solito il quesito proviene da un bambino rivolto ai genitori o nonni o accompagnatori, che si chiede che senso possa avere mettersi lì e correre come dei cani gonfi (così si dice qui in Piemonte, curi ma 'd can gunfi) senza che nessuno ti insegua, senza che tu debba inseguire nessuno, senza che tu stia giocando a qualcosa.

Il bambino segue il suo istinto, che lo fa correre solo se la cosa ha un qualche senso. Correre così, tanto per affaticarsi gratuitamente, è assurdo. Almeno ci si potrebbe mettere in una ruota generatrice di energia elettrica. 

In quel frangente, tu, che corri per tenerti in forma, per allenarti, per sentirti leggero quando arrivi a casa e scaricare le tensioni, per fare il pieno di adrenalina, forse anche per partecipare a una gara, ci rifletti, e ti dici che, in effetti, correre così non ha alcun senso.

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