LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 30 novembre 2011

Telefonata inattesa

Bighellonavo per casa, quando ecco udirsi un suono che non avevo mai sentito.
Più che un suono, una suoneria, ed ero certa che in casa ci fosse solo il mio cellulare, e che il mio cellulare non avesse quella suoneria. Eppure quella suoneria venive ben dal mio unico cellulare. Basita, ho risposto.
IO: Pronto?
LUI: Pronto, parlo con Amauroto?
IO: Sì sì, sono io. E tu chi sei?
LUI: Sono Dio.
IO: Ah, ecco perchè hai una suoneria diversa. Eppure non ti avevo messo nel gruppo "Divinità". A dire il vero il gruppo "Divinità" manco ce l'ho nel cellulare, ché di numeri di divinità non ne ho molti, anzi non ne ho nemmeno uno.
LUI: Beh, io sono Dio, e come tale posso far suonare tutti i cellulari del mondo in tutti i modi del mondo senza nemmeno avere il numero.
IO: Certo che hai un bel potere. Io non potrei mai. Ma a parte queste discussioni, perchè mi hai telefonato?
LUI: Beh. volevo sapere come stai.
IO: Volevi sapere come sto? Io? Ma perchè io con tutti i miliardi di persone che ci sono sulla Terra?
LUI: Beh, tu hai un cellulare, e non è che ce l'abbiano tutti sulla Terra. In ogni caso è un po' come quando i tecnici informatici di una grande azienda devono monitorare l'attività sul computer dei dipendenti. Ogni mese ne pescano uno a caso e lo mettono sotto controllo. Se poi quello va sui siti porno, lo fanno licenziare.
IO: C'è crisi davvero se perfino tu fai questo lavoro di persona senza assumere nessuno. Ma scusa, sono andata sui siti porno?
LUI: Ma no, che c'entra! Mica ti devo licenziare, e tu mica lavori per una grande ditta. Te ti licenzia il precariato, non c'è bisogno di altri interventi. E poi devi prendre la metafora come tale, usare il secondo grado, insomma, uso la stessa metodologia ma con finalità diverse.
IO: e quali sarebbero ste finalità?
LUI: Te l'ho detto, vorrei sapere come stai.
IO: Ma scusa, ma se sei Dio non puoi saperlo senza telefonarmi?
LUI: Sì, certo che io so come stai. Ma io non voglio sapere davvero come stai, ma come tu pensi di stare. In realtà so anche come pensi di stare, solo che voi umani cambiate idea tante di quelle volte che preferisco farlo dal vivo, una tantum, su una persona a caso, in modo più umano, per fare una statistica necessariamente e umanamente imprecisa di quanto la gente creda di stare in un modo invece che nel modo in cui effettivamente sta. Ho già predisposto un sacco di file in Excel e mi stanno uscendo dei grafici bellissimi!
IO: Va beh, a sto punto ti risponderò. Come sto? Sto male.
LUI: Anche io sto male.
IO: Che hai?
LUI: Sono influenzato.
IO: Ma come, controlli tutti i cellulari del mondo e poi ti becchi l'influenza come un comune mortale con le difese immunitarie scariche?
LUI: Ma no, sono influenzato da voi.
IO: Ma come, non dovresti essere l'essere più elevato dell'Universo? Com'è che ti fai influenzare dalle tue creazioni?
LUI: Perchè, tu non ti fai influenzare dai tuoi alunni, o dalle cose che scrivi?
IO: No, sono io che influenzo loro.
LUI: Ma no, è una cosa reciproca. Se tu li influenzi, loro ti influenzano almeno altrettanto. Lo stesso vale per me e le mie creature.
IO: Quindi questa è una specie di seduta dallo psicologo per te?
LUI: Diciamo di sì.
IO: Beh, allora farebbero 50 €, proprio perchè sei tu.
LUI: Ma come, non sei una psicologa, tu, sei una prof precaria e per di più di sostegno.
IO: Sì, ma tu mi usi come tale. Caccia i 50 €, che sono precaria e in bolletta.
LUI: Non li ho, ora come ora.
IO: Ma non puoi crearli dal nulla?
LUI: Non vorrei mai alterare la finanza mondiale immettendo sul mercato denaro non coniato dalle Banche centrali.
IO: Certo che con sto libero arbitrio degli umani ti sei proprio legato le mani.
LUI: Già, già, a volte si diventa schiavi dei propri passatempo.
IO: Va beh, senti, se non hai i soldi, almeno fammi una ricarica sul cellulare. Puoi?
LUI: Sì, quello posso farlo.
IO: Allora va bene.
LUI: Ti saluto. Ti arriverà il messaggino della ricarica effettuata.
IO: Ok, grazie. Ciao e stammi bene.
LUI: Grazie, mi prenderò una tachipirina, magari mi sentirò meno influenzato.
Il cellulare, dopo tutto questa conversazione, era un po' caldo, il mio orecchio era un po' grigliato.
La ricarica, poi, non mi è mai arrivata.
Ora mi tocca aspettare di essere ripescata per un'altra telefonata, per avvertire Dio che l'ha scordata.
E già che ci sono, per ricordarmi di chiedergli un po' di altre cose che, presa alla sprovvista, ho dimenticato di domandargli.

4 commenti:

  1. ...dialogo surreale molto ben riuscito... in verità il "come ci si sente" è ben più importante di come si sta realmente! Spesso capita di avere tutte le carte per essere felici e ciononostante si vive una realtà negativa perché ci si concentra solo sugli inevitabili problemi! ...viene da pensare che in questo periodo di crisi economica anche la fabbrica di "bicchieri mezzi pieni" stia navigando in brutte acque!

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  2. Hum..a me sembra che il "come ci si sente" e il "come si sta realmente" coincidano. Semmai i due non coincidono su come si dice di stare o come ci si illude di stare. Certo però che se si è bugiardi con se stessi si può arrivare anche a non far coincidere il "come ci si sente" e il "come si sta realmente".

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  3. Sei fortunata, con me (anzi, col PuroNanoVergine) Dio è decisamente più birbantello:

    http://puronanovergine.blogspot.com/2011/11/mamma-jolie.html

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  4. Dev'essere che mi sono comportata meglio io di te :D

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