LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 27 aprile 2011

Ascese e discese

Una volta andavo a correre vicino a dove vivevo, che era a Nizza, in un quartiere non dei più belli, ma attaccato a un quartiere dei più belli, Nice Cimiez, che uno passava d'un colpo da stradine straripanti di kebabbari, negozi di prodotti arabi, casoni pieni di gente piena di figli di tutti i colori stipata dentro, a una strada in salita, elegante tra due varchi di case nobili, torri avvolte di edera, attici da mille e una notte con vista su tutta la città coricata e sul mare in cui Nizza tiene a mollo i piedi. Insomma, dal basso ventre della città, inerpicandomi per una gradinata, arrivavo nel paese dei balocchi, e si sa, il Paese dei balocchi è in salita, tanto in salita, e pochi ci arrivavano a piedi, tipo quel barbone che andava davanti allo Schlecker di classe a far finta di suonare una chitarra, e anche quella era classe, perchè almeno faceva qualcosa, tremendo, perchè uscivano suoni assurdi, ma era comunque di classe dedicarsi a un'attività e non starsene mollemente allungato a terra tendendo la mano.
E io anche mi sentivo all'improvviso di classe a salire così tanto i ranghi sociali in mezz'ora, solo che poi, come ero salita, dovevo scendere, e scendere era una cosa tremenda, perchè si scendeva tanto quanto si era salito, e, anche se era faticoso, io preferivo sempre salire che scendere.
Quando uno scende di corsa capita che la discesa abbia la meglio su di lui, e che non sia più lui a correre la discesa, ma la discesa a correre lui. E così, si perde un po' il controllo, e si scende incontrollatamente, e quelli di Cimiez lo sapevano, che quelli del sotto prima o poi dovevano tornare sotto, e che la discesa avrebbe avuto la meglio su di loro, e così avevano costellato i marciapiedi di paletti appuntiti, che tutte le volte che io scendevo da lì mi dicevo che prima o poi avrei inciampato e sarei finita di pancia prima su quelle punte, e che se fosse accaduto ad altri, quelli di Cimiez avrebbero potuto sfoggiare una palizzata con i corpi esangui di quelli dal basso che avevano osato l'ascesa.

Come monito.

2 commenti:

  1. ... Certo il tuo viaggio è metaforicamente assimilabile a tante stradine che ci sono a Genova ...

    Dipende però da dove parti e dove arrivi ...

    A volte arrivi nei quartieri "bene" di Castelletto ... Altre volte parti dai quartieri bassi e borghesi di Albaro e arrivi nel quartiere (Pinko palla)dove vogliono costruire la Moschea ...

    La vita è un continuo andare e venire ...

    I LOVE K1

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  2. L'importante è finire da qualche parte!

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