LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
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mercoledì 20 ottobre 2010

Come il jogging ti diventa un attimo di pura poesia

Ero in palestra a scuola, circondata da un branco di adolescenti pieni di ormoni che rimbalzavano su e giù per lo spazio circostante (gli adolescenti, non gli ormoni, anzi sia gli adolescenti sia gli ormoni).

La prof di ginnastica ha fatto sedere tutti e si è messa a spiegare come si corre.

Io corro da anni, ma uno spiegone così sul come si corre non l'avevo mai sentito.
Da farsi venire le paturnie sul proprio modo di correre.
In ogni caso, tra una potenziale paturnia e l'altra, ad un certo punto la prof ha detto:

"Tra la camminata e la corsa c'è la sostanziale differenza che quando si cammina si è sempre a terra, mentre quando si corre c'è un istante di volo".

E allora lì, in quella palestra buia e tempestosa, anzi tempestosa no, ma buia sì, anzi a dire il vero anche un po' tempestosa, considerata la tempesta di ormoni, mi sono proiettata nell'istante del volo, e mi sono cullata in quell'attimo di pura poesia.

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