LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 30 novembre 2009

Il dialogo sfuggente


Quando uno corre, un po' che buona parte del suo sangue è impegnata ad andare ai muscoli e non al cervello, un po' che quel poco sangue che arriva al cervello lo usa per pensare ai fatti propri, non è che stia proprio attentissimo ai pontenziali interlocutori, che sfrecciano ai lati del suo campo visivo a velocità corrispondente alla somma della propria e altrui velocità.
Se l'uno che corre sono io, poi, la situazione peggiora. Il poco sangue rimasto va al cervello per ideare post (ecco il perchè di certi post), e potrei essere in una mega-ruota da criceto obeso o in un bucolico campo di grano, ma cambierebbe ben poco. Io corro nel mio mondo mentale, onn in un luogo fisico.

Quando qualche vecchietto con cane o senza cane mi parla di qualche banalità mentre corro, tipo del freddo che fa, o dell'ideoneità di quel momento della giornata per correre, il mio sangue non ce la fa più a far elaborare al mio cervello una risposta decente, nemmeno banale. Al massimo, inizio a rispondere con un "sì", e, quando arrivo a circa tre isolati dal vecchietto, continuo la risposta, con un "è vero", oppure "si sta proprio bene a correre nella nebbia alle 7,30 del mattino".
Spesso la dico a qualche altro vecchietto.
Con cane o senza cane che sia, mi guarda invariabilmente come se fossi una pazza.

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