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domenica 13 novembre 2022

Le Madeleine di Cuneo

La Stracôni, più che una corsa, è un rito. Alzarsi all’alba, una volta. Adesso meno, l’hanno adattata alla mollezza dei costumi odierni e permette di indugiare un’oretta di più tra le calde coperte. Correre nei primi freddi di novembre, spesso sotto la pioggia, indecisi sull’abbigliamento, in mezzo a una moltitudine di persone, con amici e familiari, per le vie del centro, il San Paolo, il Viale degli angeli e percorsi che cambiano ogni anno ma sempre finiscono in via Roma e in piazza Galimberti. Anche camminare, ché lo scopo non è vincere, ma partecipare, e quindi via libera a bimbi in carrozzina, cani, anziani. Buona parte dei cuneesi, anche quelli che con lo sport hanno un rapporto simile a quello tra due rette parallele, si riversano sul percorso, vivendolo come una festa, prima di un bel pranzo domenicale in compagnia. L’arrivo è sempre emozionante: si ritirano i premi, che cambiano nel tempo: dalle antiche medaglie, agli stagionati monumenti della città riprodotti in scala lillipuziana, ad altri gadget più attuali. Si supera lo strozzatoio dell’arrivo e ci si riversa in una piazza che diventa davvero la famosa agorà greca: si incontrano molte persone, alcune che non si vedevano da un anno – esattamente dall’ultima Stracôni. Quest’anno potrebbero essere tre, dato che l’ultima corsa del 2021 è stata fatta in modalità anticovid-asociale, ognuno per i fatti suoi, quando gli garbava, e nel 2020 non c’è stata. Il the distribuito in bicchieri di plastica e convogliato in tubature che conferiscono alla bevanda la tipica organoletticità metallica costituisce un caposaldo della Stracôni experience. Un ricordo indelebile nella mente e nelle papille gustative: altro che le madeleine di Proust, i cuneesi hanno il the all’alluminio.

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