LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 20 settembre 2021

Antico flagello urbano

Da quando ho comprato il monopattino elettrico, mi sento benissimo.
Ho fatto qualcosa di socialmente utile, tanto che ho usato il bonus mobilità, e adesso mi sento parecchio figo perché sfreccio in città senza inquinare. 
In più non sudo. Finiti i tempi in cui arrivavo in ufficio madido, sia quando avevo usato una bici, sia quando ero andato a piedi, sia dopo che mi ero strofinato come in un rave berlinese contro miriadi di esseri umani sudati (e adesso forse anche covidosi) in un autobus.
Adesso arrivo bello fresco al lavoro, piego il mio monopattino e lo parcheggio non in un parcheggio carissimo in zona blu, ma direttamente nel mio ufficio. 

Il vero flagello delle città, però, sono le biciclette. 
Una volta la città era fatta per le macchine. 
Adesso è fatta per le macchine e per i monopattini. 
In mezzo, si sono infilati tutti 'sti ciclisti che pretendono di essere un po' macchine, un po' pedoni, un po' monopattinatori. Ovunque siano, su strada, su pista ciclabile, su marciapiede, sono prepotenti. Passano a folle velocità fregandosene di tutto. Poi adesso sono anche elettrici, ché il motore li spinge fino ai 25 all'ora, e poi danno due pedalate mosce e sono già ai 30. Noi, invece, oltre la velocità prevista, non andiamo. Noi siamo disciplinati. Loro sono protetti dalla bolla di anarchia in cui hanno volteggiato per decine di anni, bolla in cui quasi nessun vigile ha osato redarguirli, perché non inquinavano.

Ma adesso siamo arrivati noi: non inquiniamo nemmeno noi (soprattutto quando scendiamo dal mezzo, ché il ciclista tipo in ufficio puzza come un topo bagnato), ingombriamo meno, non andiamo troppo veloci, siamo il top. 

Secondo me, in città, dovrebbero lasciare spazio solo ai monopattinatori e ai mezzi motorizzati - magari elettrici -solo se devono trasportare oggetti pesanti o bambini o disabili. 

Le bici, le abolirei: troppo pericolose.
Del resto, lo dice anche una statistica: se non ci credete, leggetevi questo post

Nessun commento:

Posta un commento