LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 16 aprile 2021

Perché i perché?

Vorrei condividere con voi altri attimi di gioiosa (nemmeno troppo) stupidità vissuti nell'ospedale del post precedente.

Avevo prenotato una visita per una mia malattia che da anni tutti i medici mi dicono di curare con medicinali XY che non fanno proprio benissimo per altri 345 aspetti e hanno come controindicazioni comuni il peggioramento della malattia stessa che dovrebbero curare. 
Insomma, medicinali  che garantiscono di avere clienti fidelizzati a vita. 

La prenotazione risaliva a circa un anno prima, con i tempi del SSN, ed era dettata dalla curiosità destata da alcuni articoli su trattamenti nuovi meno dannosi. 
Trattandosi di prima visita con SSN, dopo avermi pesata e misurata in altezza con giaccone, stivali con i tacchi e faldone pieno di fogli e cartelline in braccio, dopo una coda di due ore e mezza per accedere a una rilevazione con un macchinario che...ops, ci siamo sbagliati, sulla sua impegnativa non c'è il codice, assurgo finalmente all'agognato studio medico dove mi riceve una giovanissimissima dottoressa (o specializzanda). Raccoglie il mio racconto della malattia dalla nascita ad oggi, quindi le si imballa tutto e riraccoglie il mio racconto della malattia dalla nascita ad oggi, chiedendomi di parlare lentamente e fare lunghe pause se no non riesce a scrivere.

Permango nell'ospedale da circa 5 ore. 

Alla sesta ora, credo di avere il miraggio di un'altra giovanissima dottoressa (o specializzanda) che si unisce all'altra. Non è un miraggio. Esiste. Confabulano.

Io, arrivata alla fine della storia, fiduciosa nella giovinezza  e presunta innovatività delle dottoresse, pongo la mia domanda: "Vorrei sapere quali sono le cause della mia malattia, e in più vorrei evitare il medicinale XY, che prendo in quantità bassa o nulla e che mi fa effetto ma è dannoso. Ho letto gli articoli t, z, e q che parlano di...".
Le giovanissimissima e giovanissima mi fermano e mi dicono: "Ok, allora prenda massicce quantità del farmaco XY per tutta la vita, più massicce quantità del farmaco ZT contenente massicce quantità di principio attivo dell'XY, e aggiunga questo altro medicinale ][ndr: sempre avente come controindicazione il peggioramento della malattia che dovrebbero curare] una volta al giorno".
Io ribatto che ho prenotato la visita per cambiare cura, per capire da dove abbia origine la malattia, dato che in famiglia nessuno ce l'ha e non ho fattori che la predispongono. Accenno che magari potrebbe essere psicosomatica. 
Risposta: "Prenda questi medicinali e torni tra 3 mesi".
Noto, nel frattempo, che non mi hanno nemmeno visitata: "Ma non mi visitate nemmeno?"
La giovanissimissima mi fa una superficiale indagine e poi dice: "Mah, io qui non rilevo le caratteristiche della malattia".
Io rispondo che però me la sento in quel momento, e che se loro non la rilevano, mi sembra strano che mi diano la cura per una cosa che non rilevano.
Risposta: "Prenda questi medicinali e torni tra 3 mesi".
Ribatto: "Ma scusi, questo medicinale spegne i sintomi, ma non cura le cause".
Risposta: "Prenda questi medicinali e torni tra 3 mesi".

Ok. Quindi continuo a curare sintomi di una malattia che non so da dove provenga e di cui non conosco le cause, di cui i medici non sanno da dove venga e non ne conoscono le cause, ma vivono sereni lo stesso, appioppando medicinali anche senza visitare le persone. 

I medici sono le persone che studiano più anni in Italia. 
A 30 anni ancora sono lì che studiano.

Poi penso alla scuola.
A come funzionano i programmi scolastici.
A come si insegna nella scuola. 
All'amore della maggior parte degli studenti per l'apprendimento di meccanismi, di cose da memorizzare, e soprattutto per l'evitamento del pensiero, del ragionamento, dei collegamenti e del chiedersi il perché delle cose. 

Il perché delle cose non è indispensabile, nella vita. 
I meccanismi invece sì. 
Fondamentali, nella nostra società. 

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