LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
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mercoledì 27 marzo 2019

I'm very happy because...

C'è questo libro che ha giaciuto nella mia libreria per un bel po', nell'area in cui metto saggi, manuali, eccetera.
Un giorno l'ho estratto e ho guardato la copertina: sembrava proprio un manuale di self help.
L'ho messo via.
Poi però l'ho ripreso, dandogli il beneficio del dubbio, e ho iniziato a leggere.
Sorpresa delle sorprese, c'erano dentro interessanti informazioni sul cervello, su come la neuroscienziata autrice del best seller ritiene (anche con dati dedotti da ricerche) si possa potenziare e usare al meglio.
Per un po' uno dice apperò, figo sto libro, molto interessante, una specie di "manuale delle neuroscienze per negati".

Insomma, i sentimenti per il libro sono molto altalenanti.

Ma l'altalena non finisce qui.

Probabilmente per essere più accattivante agli occhi dei lettori americani, il tutto si presenta come lo sviluppo della vita di questa Wendy Suzuki, che parte come una grassa e sfigata neuroscienziata americana di origini orientali, per poi finire dipingendosi come una superdonna che ha tutto nella vita.

Che già lì, uno dice: ma non poteva darmi le informazioni senza erigersi a modello assoluto?

Ma c'è una cosa che mi sfugge.
Per tutto il libro, lei cerca un uomo.
Tra l'altro sempre con siti di incontri.
Pur avendo una vita sociale pazzesca.
Per tutto il libro non trova un uomo.
Non uno che le vada bene. Così dice.
Nessuno va bene.
Nemmeno quelli fighissimi, intelligenti, siprituali, artistici.
Non vanno bene.

Conclude il libro scrivendo che adesso è il massimo dei massimi che poteva desiderare nella vita.
Che il suo cervello è al top e influenza l'altissima qualità della sua vita.

Ora, però, l'uomo mica l'ha trovato.

Le opzioni sono:

  1. ha tenuto l'uomo da parte perché deve scrivere il best seller continuazione del primo, magari una roba intitolata "Happy heart"
  2. ha capito che l'uomo avrebbe cagionato un raggrinzimento del suo cervello, fino a raggiungere le dimensioni di un'uvetta secca
  3. non ha capito niente. Il che fa venire nuovi dubbi sulla qualità del suo libro e sull'evoluzione reale del suo cervello (sempre che per tutto basti il cervello). E così il cerchio si chiude. 

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