Al Valentino una volta, prima dell'ultima inondazione, c'era sto barcone di cui ho parlato, un barcone ancorato su cui si facevano feste e che aveva una scritta appesa, "Buona giornata anche a te".
Ogni volta che c'era un'inondazione veniva risistemato.
Dopo l'ultima, invece, non più.
Semplicemente, al posto suo c'è il Po come in qualsiasi altro punto.
Adesso si passa da lì e a malapena ci si ricorda che c'era il barcone.
Ma quando lo si ricorda, allora viene in mente il "Buona giornata", e ci si dice da soli "Buona giornata", come quando ce lo diceva il barcone, e si rimane contenti uguale.
A volte ci si concede licenza poetica e ci si dice anche, a seconda del momento in cui vi si passa, "Buon pomeriggio", o "Buona serata", e via ad essere tutti contenti.
Poi si pensa che c'era tanta gente che passava di lì e leggeva, e allora si inizia a dire agli altri buona giornata, o buon qualcosa, magari anche non proprio in quel punto, magari non proprio in quel momento.
Ma lo si fa.
E tutti rimangono più contenti,
anche se il barcone non c'è più.
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