LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

domenica 3 giugno 2018

Videogiocare la vita


C'è un giochino su internet che facevo circa vent'anni fa che consisteva nel fare delle cose della vita quotidiana, in cui c'era tutto un giorno accelerato, poi una notte accelerata, e avanti così.
C'era una città, c'erano dei negozi, dei luoghi di lavoro, la casa del tuo personaggio, e tu dovevi fargli fare cose che aumentavano i tuoi punti cultura, bellezza, socievolezza, ecc. Potevi anche farne che li diminuivano, tipo strafogarti di hamburger, insultare la gente, ecc.
Era una diavoleria giapponese, come solo i giapponesi sanno fare.
Non lo trovo più, perché era, appunto, una diavoleria tale che anche i giapponesi l'hanno trovata diabolica e devono averla tolta.

Mi ero messa a giocare, ed era proprio come la vita reale: avevi quelle cose da fare, se non le facevi perdevi punti, se le facevi ti smaronavi alla grande, il tutto a velocità accelerata. Non che lo smaronamento accelerato lo sia meno, anzi, è peggio, perché finisce subito e ne arriva subito un altro, e non hai nemmeno il tempo di prenderti un attimo per rilassarti, anzi, lo prendi, ma anche il rilassamento è velocissimo, e rilassarsi velocemente è addirittura peggio che smaronarsi velocemente, perché è un ossimoro in termini e fatti.
Poi c'erano i premi quando si raggiungeva un obiettivo, ché poi il protagonista voleva ingraziarsi anche una ragazza, ma i premi erano velocissime musichette con su scritta la frase. Insomma, il susseguirsi di operazioni era finalizzato a qualcosa che poi, quando c'era, te ne accorgevi appena che non c'era già più ed eri di nuovo catapultato in quel susseguirsi di operazioni, che dopo un po' diventavano ripetitive,
ti facevano sentire
un topo in gabbia.

Allora chiudevi la finestra del pc
e tornavi alla tua vita.

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