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giovedì 8 marzo 2018

Elemento acqua

Quando sei in acqua, non è come quando sei nell'aria, che sembra una cosa che non c'è e invece c'è. 

L'acqua sembra una cosa che c'è, e infatti c'è. 

Il che implica che noi umani rileviamo un sacco di differenze rispetto all'aria. 
Innanzitutto ci bagniamo, il che ci porta a una maggior consapevolezza della sua esistenza, corredata da istinto canino  di asciugatura con scrollamento di tutta la nostra mole.

Quando ci immergiamo, ci sentiamo subito più compressi, più invischiati, più schiacciati, e al tempo stesso più inseriti in qualcosa che, a sua volta, è inserito nel mondo. 

Insomma, per proprietà transitiva, tutti gli immersi si sentono più inseriti nel mondo, in un empatico gorgoglio vicendevole. 

E' vero che non possono parlare tra di loro perché altrimenti si riempirebbero polmoni e stomaco d'acqua, né, se costantemente immersi, respirare, che è un'attività assai cara agli umani. 
E' anche vero che, se non sanno nuotare, rischiano di farsi avvolgere in modo definitivo dall'acqua, diventando elemento humus organico ma morto, attività assai meno cara agli umani rispetto al respirare. 
Ma chi ha detto che la Natura sia tanto amorevole nei confronti di noi umani?

Fatto sta ed è che, immersi in acqua, mentre il fluido ci trascina giù e ci rende più difficili i movimenti che nell'aria, al tempo stesso fa diventare le nostre braccia ali di albatros
Quello che ci stringe e ci costringe è lo stesso elemento che ci permette di fluttuare librandoci in tutte le direzioni, cosa che per aria ce la sogniamo, e di sentire il contatto con il tutto che ci tocca in ogni parte della nostra superficie. 

Quando del tutto fanno parte le pellicine e unghie affettatrici dei vecchietti incartapecoriti che si ostinano a fare dorso nella tua corsia in piscina, però, ti dici che le loro ali di albatros potrebbero anche tenersele all'aria, retrocesse a semplici braccia, e accontentarsi di camminare trascinandole come se fossero remi, e lasciando a chi sa farle le nuotate pindariche. 

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