(foto di Lenette Newell)
Oggi ero lì che correvo, e mentre correvo pensavo:
- che era da tanto che non correvo,
- che mi stavo distruggendo tutte le articolazioni con tutti i kg in più che mi cagionavano ballonzolamenti mai sperimentati prima in zone del corpo che manco sapevo di avere e che probabilmente proprio non avevo prima,
- al mio passato in tutte le sue articolazioni (diverse dalle altre articolazioni),
- al mio presente disarticolato,
- al mio futuro in tutte le sue presunte disarticolazioni,
quando ecco che ad un certo punto, ad un angolo di una casa, mi sono ritrovata davanti un uomo che arrivava veloce, e io pure arrivavo veloce, e ci siamo visti proprio lì, allo spigolo, e non lo sapevamo una frazione di secondo prima, e all'improvviso tutte le paranoie, pensieri sul passato, supposizioni sul futuro, disagi per il presente sono spariti di colpo.
L'animale che c'è in me ha preso il sopravvento: il mio corpo, come il corpo del tizio, si è atteggiato automaticamente per affrontare l'improvvisa minaccia, i muscoli si sono tesi, le posture si sono predisposte in modo da renderci più stabili sulle gambe e pronti all'impatto o scontro o evitamento, i visi si sono contratti in smorfie miste di aggressività e allerta,
il tutto per un secondo,
senza predeterminazione,
senza budget previsionale,
senza manco saperlo coscientemente.
L'animale che c'è in me ha preso il sopravvento: il mio corpo, come il corpo del tizio, si è atteggiato automaticamente per affrontare l'improvvisa minaccia, i muscoli si sono tesi, le posture si sono predisposte in modo da renderci più stabili sulle gambe e pronti all'impatto o scontro o evitamento, i visi si sono contratti in smorfie miste di aggressività e allerta,
il tutto per un secondo,
senza predeterminazione,
senza budget previsionale,
senza manco saperlo coscientemente.
In quel secondo l'animale ha preso il controllo,
ha cancellato tutto il superfluo,
si è concentrato sul contingente per la sopravvivenza.
Tutto il resto è sbrodolamento.
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