LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

domenica 21 febbraio 2016

Il venditore di libri che non voleva vendere


C'era una bancarella al mercato.
Era coperta di libri, con le copertine in su, uno a fianco dell'altro.
Ce ne stavano meno che nelle altre, dove erano accatastati di profilo, porgevano tutti il dorso, e per vedere la copertina uno doveva sbattersi. Già doveva essere incuriosito dal titolo letto a testa inclinata, e poi investire energie per farlo scivolare tra gli altri, tirarlo su, finalmente vedere la copertina, aprirlo, leggere l'abstract, la prima pagina, una in mezzo, decidere se potesse meritare.
Invece, lì, in quella bancarella, già c'erano le copertine in vista. Tutti quegli Adelphi uno vicino all'altro, nelle tonalità dell'azzurro e verde. Una meraviglia per gli occhi.
E infatti, il negoziante se ne stava in piedi dietro alla bancarella, a contemplarli tutti, spostando uno sguardo amorevole da uno all'altro.
Ho provato a prenderne uno.
Lui mi ha bloccata, con la mano di piatto sulla piatta copertina.
"NO! E' mio!"
"Ma scusi, non sono in vendita?"
"Questo no, è troppo bello".
"E questo quanto costa?"
"Mah, direi 25 €".
"Un po' caro rispetto agli standard del Balon, non crede?"
"Eh, non lo vede che qui c'è una S?"
"Che è, la S di Superlibro?"
"E' la S di Simona, è il nome di quella a cui è appartenuto. Insomma, questo libro ha tutta una sua storia, mica pizza e fichi" e continuava a tirare a sé anche il secondo volume.
"Cioè, mi dice che per averlo devo comprarmi anche quel pezzo di valore sentimentale che lei attribuisce alla S?".
"Esattamente".
Poi lo ha rimesso a posto, dopo aver lisciato ben bene la copertina.
"Veramente vorrei prenderlo".
"No, guardi, troppo caro, vada alla bancarella vicina, magari lo trova anche lì. A 1 €".

2 commenti:


  1. Frammento di commento derivante da esiti di terapia contro 'allarghite' (un commento ipertrofico alla poetica 'ansia da postscenico' è stato rotto come vetro contro il muro, e i frammenti vanno un po' ovunque).
    Poniamo che un post si materializzi. I colori risplenderebbero intensi, altro che edizioni Adelphi. Colori puri. Diamo per assunto che la materializzazione non sarebbe mai completa ('post svolazzanti' nelle loro ispirazione), risulterebbe opportuno impilare i post in cassette della frutta, come facevano i poeti beat (e par di capire la bancarella antagonista al venditore insensato o sensato truffaldino). E così i personaggi lettori,'circondati da teologia in cassette da frutta', mancherebbero il posto per la frutta e verdura da lanciare. Con ferrea logica, tutto ciò dovrebbe ridurre l'ansia del creatore – blogger. Nessuno lancerà nulla. Se non commenti.

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  2. Avevo pensato che i frammenti andassero a spargersi anche nei post linkati. Il lettore si è contenuto più di quanto credessi/temessi/sperassi (contraddittoriamente). Forse non è affetto da allarghite così cronica e irrimediabile...ma ciò non vuol dire che sia automaticamente al riparo da ogni malattia.

    Un commento lanciato in faccia con mira studiata può far male più di mille uova marce dai gusci affilati.

    PS Ma gli hipster esistevano già nel '56? E io che credevo fossero di recente conio!

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