martedì 14 ottobre 2014
Non vedo, non guardo, non noto
Quando uno fa una cosa come un'escursione guidata in una città in cui vive da anni alla scoperta delle curiosità e delle particolarità, nota che in posti dove passa magari tutti i santi giorni ci sono cose che non hai mai e poi mai visto.
Forse le ha guardate, ma mica le ha viste.
E così il suo cervello non ha registrato.
O magari non le ha nemmeno guardate.
Il che significa che quando uno passa con gli occhi sulle cose mica le guarda, e ancor meno le vede.
Sarà una selezione del cervello, che se dovesse ricordare tutto scoppierebbe. Ché, tra l'altro, mica usa solo il 10 % delle sue potenzialità, le usa tutte e non gliela fa ugualmente.
Sarà una selezione naturale, ché magari, fosse stato un po' più giovane, entusiasta, un po' meno assuefatto alla vita le avrebbe notate.
Ma invece, quando è lì a fare l'escursione, alla sua età, con il suo entusiasmo, con la sua assuefazione alla vita, si sente un vero fesso, un accecato, uno che ha gli occhi nella testa solo per tenere separati il naso e la fronte e per dare un po' di colore alla faccia.
Siamo limitati.
A volte, anzi, quasi sempre, abbiamo le cose davanti agli occhi e non le vediamo.
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Condivido la riflessione ...E aggiungo ...Io mi stupisco invece di non aver ancora visto da desto alcuni luoghi di Genova dove, probabilmente, sono passato accanto migliaia di volte. Ma in quel preciso posto o luogo no. Non ci sono mai passato. Eppure magari ho passato tutta la mia vita a 100 metri da lì...
RispondiElimina...se invece di andare al mare il giorno del G8, ad esempio, fossi stato lì, alcuni posti li ricorderesti di sicuro!
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