mercoledì 27 agosto 2014
Felicità in scatola
Di questi tempi la gente ama la felicità in scatola.
Va al supermercato e chiede se ci sono lineari con scatole di felicità, ma piccole, non troppo grandi, e soprattutto usa e getta.
Non sia mai che uno compri una felicità per scartarla e tenersela lì, con sè, a lungo.
Ormai è démodé.
Va di moda l'usa e getta.
Rapido, semplice, indolore.
In mezzo un po' di infelicità, e poi, via, un altro pacchetto, basta che sia piccolo e gettabile.
La commessa del supermercato indica dove si trovano le felicità.
Uno arriva davanti alla stenderia di felicità, e se le guarda, con tutte quelle confezioni colorate, di varie dimensioni.
Poi cerca il 3 x 2. Ma che 3 x 2? Con 'sta crisi, a mettersi felicità di riserva in casa, finisce che scadono e non le si capitalizza più. Ormai non ci sono più offerte simili. Ce ne sono alcune scontate all'unità. Sono quelle che scadono il giorno dopo. Vanno bene anche quelle, purchè il prezzo sia ragionevole.
Commessa, questa felicità quanto viene?
10 g di speranza, 10 di fiducia, 10 di impegno.
Azz, ma io ho solo euro. Mi fa la conversione?
No, mi dispiace. No è possibile pagare la felicità in euro. Nè in altra valuta.
Ma io non ho altro, nè speranza, nè felicità, nè impegno, soprattutto quello.
E allora vada, vada pure. Avanti il prossimo.
Questa qui piccola piccola?
1 g di investimento, ma scade domani.
Va beh, dai, un g di investimento lo posso anche trovare, tant'è poco. La uso e poi la getto.
Occhio eh a come la getta! Sa che ormai c'è il porta a porta. Quando getta mi raccomando, separi tutto, lavi la plastica e rispetti le date di raccolta.
Va bene, grazie.
Arrivederci.
Torni a trovarci.
Ci conti.
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