LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 31 marzo 2014

La libertà non esiste, e, se esiste, ha un prezzo così caro che nessuno può pagarlo

[li-ber-tà] s.f. inv. = condizione di chi può agire senza costrizioni di qualsiasi genere.
Ma CHI può agire senza costrizioni di qualsiasi genere?

Prima cosa, nell'educazione civica ti avranno insegnati fin dalla tenera età che LA TUA LIBERTA' FINISCE DOVE INIZIA QUELLA DELL'ALTRO. Questo significa anche che inizia dove finisce quella dell'altro. Dato che al mondo siamo circondati da altri, è tutt'una libertà che inizia e finisce, in spazi vitruviani quando va bene, più angusti quando va peggio. Ma che assenza di costrizioni di qualsiasi genere è avere una possibilità di agire finchè non cozza contro quella di qualcun altro? Decisamente, basta vivere in un luogo dove oltre a te c'è un'altra persona, e la tua libertà già non esiste più.
Il fatto è che, se non c'è un'altra persona, magari di sesso opposto, puoi essere libero finchè vuoi, ma in breve ti estinguerai. E vienimi a dire che ti estingui perchè è una tua libera decisione.

Inoltre, anche se fossi solo al mondo, quindi senza libertà che si interrompono quando iniziano libertà altrui, come uomo, limitato in sè, non puoi essere libero, perchè hai tutti i condizionamenti del tuo corpo, che sono senz'altro costrizioni. Devi dormire, mangiare, eccetera.

Considerato che siamo in tanti e viviamo in comunità culturali, la libertà davvero non sappiamo cosa sia, nemmeno in formato ombra di se stessa.
Oltre ai vincoli del nostro corpo umano,  a quelli degli altri esseri che ci circondano, ci sono anche quelli culturali. Uno potrebbe essere libero di fare certe cose, ma se la cultura non le contempla, ci sentiremmo in colpa nel profondo. Potremmo farle, ok, ma non staremmo mica tanto bene.
Già solo la ceretta, noi donne siamo liberissime di non farcela e di andare in giro come scimmie (o come uomini), ma mi piacerebbe fare un sondaggio per vedere quale donna andrebbe in piscina o al mare con il ciuffo di pelame ispido che le spunta dal bikini e le gambe nere non di abbronzatura ma di peli. La percentuale di donne libere dalla schiavitù della depilazione sarebbe statisticamente irrilevante.

Anche a proclamarsi anarchici, si rimane pieni di vincoli, non ultimo l'insieme di quelli che ci definiscono tali. Se non rispettiamo tutti i dettami dell'impalpabile "manuale dell'anarchico", che anarchici siamo?

Lasciamo perdere, poi, se si decide di costruire una coppia o una famiglia. "Io voglio sentirmi libero!". E' pieno di gente che vuole sentirsi libera anche in coppia o in famiglia. Ma se siamo schiavi di noi stessi, come pretendiamo che costruendo un legame saremo liberi? Non lo siamo mai stati! Ogni cosa che si costruisce (lavoro, cinvolgimenti sentimentali, famiglia, casa,...) è un condizionamento in più che ci rende sempre meno liberi.

Alla fin fine la libertà è una moneta di scambio, che diminuisce mano a mano che acquistiamo qualcosa per noi molto più indispensabile della libertà stessa. Possiamo sempre cambiare tipo di assenza di libertà nel tempo, ma non illudiamoci di vivere in uno stato di libertà.



Ovviamente, SIETE LIBERI di condividere o meno le mie opinioni.

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