LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 16 settembre 2011

Lettera sulla scuola e sui precari di sostegno tecnico a Torino

In questi giorni di inizio scuola ho letto e ascoltato notizie di ogni tipo riguardanti la situazione lavorativa dei prof precari di sostegno delle superiori, nonché quella della scuola in generale.
Vorrei fare alcune puntualizzazioni su fatti che ai non addetti ai lavori possono risultare poco chiari.

Per iniziare, vorrei chiarire l'esistenza di più aree disciplinari anche nell'ambito del sostegno: la AD01, matematico-scientifica, la AD02, umanistica, la AD03, tecnica, e la AD04, motoria (aree a cui si accedeva seguendo un anno di S.I.S. in più rispetto a chi non era specializzato, dopo aver conseguito l'abilitazione sulla propria materia (due anni, concorso di accesso, esame finale, moltissimi esami disciplinari e trasversali – circa una trentina all’anno, a seconda delle discipline). Questo accade alle Superiori, mentre alle Medie esiste soltanto l'area AD00.
Nelle scuole ci sono due tipi di valutazione per i ragazzi che necessitano di sostegno: quella differenziata e quella per obiettivi minimi. La prima si prevede per i casi più gravi, che non riuscirebbero a seguire il programma della classe: alle Superiori l'alunno con programmazione differenziata matura un semplice attestato di frequenza (alle medie, invece, ottiene la licenza). La seconda valutazione, quella per obiettivi minimi, presuppone che l'alunno sia in grado di diplomarsi, seppur con obiettivi legati allo stretto indispensabile, e che sia valutato in base ai suddetti, più limitati rispetto a quelli della classe, ma in linea con il programma di studi: se li raggiunge, matura il diploma alla fine del corso di studi.
La suddivisione per aree degli insegnanti di sostegno delle Superiori è stata effettuata per fare in modo che questi non debbano essere dei "tuttologi", ma soltanto dei "quasi-tuttologi". In teoria, ogni insegnante dovrebbe seguire gli alunni con obiettivi minimi soltanto per le materie concernenti la sua area. In pratica, può capitare quanto appena detto, ma si può anche essere assegnati a un singolo alunno, da seguire per tutte le materie. In questo caso l'insegnante di sostegno deve appunto essere un "tuttologo", oltre che un pedagogo, psicologo, esperto di relazioni, punto nodale di incontro tra alunno, famiglia, scuola, specialisti.
Non bisogna dimenticare che, mentre si dedica a tutte queste attività, l'insegnante è di sostegno a tutta la classe, quindi aiuterà tutti gli alunni, coordinandosi con tutti i professori curricolari (quelli che insegnano le varie materie).
Insomma, si tratta di una professionalità molto complessa, per cui molti insegnanti di sostegno specializzati (laurea, due anni di S.I.S. curricolare, un anno di S.I.S. di sostegno e anni di esperienza sul campo con contratti annuali) ancora non si sentono né idonei né preparati, tale è la differenziazione delle casistiche a cui si può andare incontro.

Dopo questa necessaria spiegazione, vorrei affrontare gli eventi torinesi degli ultimi tempi in fatto di nomine dei professori precari.
Siccome molti docenti delle Superiori specializzati S.I.S. curricolare e S.I.S. sostegno sono precari, ogni anno a fine agosto si trovano in aule magne di scuole Superiori o Medie, previa convocazione del Provveditorato pubblicata sul sito dell'Ufficio Scolastico Provinciale, per accaparrarsi un posto di lavoro, dopo due mesi di disoccupazione nel caso in cui l'anno precedente abbiano avuto una cattedra al 30 giugno (90 %).
Quest'anno, per la AD03 la convocazione è stata fissata mercoledì 31 agosto alle ore 12,30. I posti disponibili sulla AD03, pubblicati sul sito dell'USP, erano 306 cattedre intere, 30 spezzoni da 9 ore l'uno, 2 da 13,5 ore e 1 da 4,5 ore. Ogni insegnante avrebbe potuto accorpare spezzoni da un minimo di 6 a un massimo di 18 ore. Insomma, essendoci 230 persone iscritte in graduatoria a esaurimento, sembrava che si potesse star tranquilli. Peccato che una nota di errata corrige abbia assegnato una moltitudine di cattedre intere a docenti di ruolo perdenti posto (preponderantemente tecnici di laboratorio, per la maggior parte non solo non specializzati sul sostegno, ma nemmeno laureati). Trattasi di coloro che, ritenuti inutili dalla riforma Gelmini (a cosa serve fare attività pratiche di laboratorio, in un'Italia che procede così bene basandosi esclusivamente sulla teoria? A cosa serve che in un Istituto alberghiero ci sia gente che insegna a cucinare, a gestire una sala bar, a ricevere i turisti? Perché mai un perito dovrebbe mettere le mani su strumentazioni vere prima di diplomarsi?), sono stati riciclati in un'attività affine al loro ex lavoro: quella di sostegno nell'area tecnica AD03. Un lavoro identico a quello vecchio, che li ha visti ricevere l'assegnazione con grande serenità.
In ogni caso, con l'errata corrige, i posti disponibili sulla AD03 sono diventati 93 cattedre, 20 spezzoni da 9 ore, 2 da 13,5 e 1 da 4,5. Un ridimensionamento che, considerando solo le cattedre intere per comodità di calcolo, è dell'ordine del 213 cattedre, ovvero una diminuzione delle cattedre disponibili del 70%. Insomma, a noi specializzati sono rimaste solo le briciole. 93 cattedre da suddividere tra 230 persone.
Tutto ciò è avvenuto nonostante la sentenza del Consiglio di Stato 11 ottobre 1990, n. 899, secondo cui "l'insegnamento nelle scuole secondarie ad alunni portatori di handicap deve essere affidato, a norma dell'articolo 7 della legge n. 517 del 1977 e del D.P.R. n. 970 del 31 ottobre 1975, a docenti forniti di prescritto titolo di specializzazione, pur se si tratti di insegnanti di ruolo; onde, in mancanza di detto requisito, da parte degli interessati, deve farsi ricorso a docenti non di ruolo forniti del suddetto requisito".
Il 30 agosto il Provveditore in persona si è presentato all'Istituto "Pininfarina" di Moncalieri, dove erano state fissate le nomine, riconoscendo le sue colpe, e definendosi "una persona onesta", che sa quando ha sbagliato e sa porre rimedio. Tutti gli insegnanti della AD02, ma anche delle altre classi di concorso hanno passato tutto il pomeriggio, fino alle 19 passate, nell'aula magna con un'interruzione delle assegnazioni in attesa della liberazione promessa delle cattedre assegnate ai perdenti posto.
Le nomine sono state rimandate al giorno successivo, 1 settembre, data in cui i professori avrebbero dovuto prendere servizio nelle scuole per far decorrere i contratti dal 1 settembre. Invece erano tutti al "Pininfarina", sfibrati dalla giornata precedente e anche presi in giro, in quanto le cattedre aggiunte sulla AD03 erano 7 sull’area AD03, più una quindicina di quelle avanzate dalle assegnazioni delle aree AD01 a AD04, esaurite nei giorni precedenti. La presentazione delle cattedre disponibili è stata effettuata a voce per quelle AD01 e AD04, e su fogli limitatissimi nel numero per quanto concerne le cattedre della AD03. Nessuna pubblicazione delle disponibilità sul sito dell'USP...Se questa è trasparenza!
La domanda che ha aleggiato tra i presenti è stata: sulle 213 cattedre assegnate erroneamente ai perdenti posti, se ne sarebbero recuperate solo 7? E come mai le altre 206 cattedre, ammesso e non concesso che le 7 in questione fossero state sottratte ai perdenti posto, non hanno subito lo stesso trattamento?
Per continuare le assegnazioni con la massima chiarezza, ogni candidato, chiamato a voce, avrebbe potuto consultare gli elenchi delle cattedre AD01 e AD04 soltanto davanti alla commissione. Non si avevano a disposizione elenchi scritti con tutte le cattedre.
Noi della AD03 siamo stati convocati in un'auletta al primo piano, con capienza massima 60 persone. I primi 60 dentro, tutti gli altri fuori. Sarebbe questa la trasparenza delle nomine? Questo ha fatto sì che le persone in fondo alla graduatoria arrivassero estenuate verso le 22 di sera a raschiare il fondo del barile, dopo aver tentato per ore e ore di cancellare le cattedre assegnate sulle copie non aggiornate pubblicate sull'USP origliando dalla porta, ammassati in un corridoio con 2 o 3 sedie, seduti per terra o in piedi.
Le ultime cattedre erano tutte ovviamente scomode e lontane rispetto alla città, nonché non conformi a quanto carpito con un lavoro certosino di cancellazione dagli elenchi che si avevano a disposizione, mentre tra quelle assegnate ai perdenti posto ce n'erano moltissime in centro a Torino.
Ancora una volta abbiamo piegato il capo, accettando di prendere posto su cattedre scomodissime, e che i nostri diritti imprescindibilmente sanciti dalla legge venissero calpestati.
Sono continuate proteste e presidi vari, soprattutto da parte di chi non aveva ottenuto né una cattedra né uno spezzone, finché, in data 12 settembre, dopo un presidio davanti all'USP durato tutto il pomeriggio, non sono state messe a disposizione un'altra ventina di cattedre, senza peraltro liberare quelle dei perdenti posto. Contentino ridicolo, che permetterà tra l'altro ai primi esclusi di riuscire a insegnare magari in centro invece che qualche misero spezzone a Oulx, o Susa, trascorrendo più ore in viaggio che a scuola, spendendo più soldi in trasferimenti che quelli guadagnati. Ma alla fine il contentino zittirà molti, rischiando di permettere che dall'alto ci si senta legittimati a continuare questa condotta dequalificante e frustrante per una classe lavorativa che ha fatto della vocazione la sua ormai unica motivazione. E già si parla – ma queste per ora sono voci di corridoio – di un corso abilitante sul sostegno di 30 o 50 ore per i perdenti posto di ruolo, che l’anno prossimo potrebbero vantare un’abilitazione equiparata a quella che noi abbiamo maturato con 400 o 800 ore di corso S.I.S….
Tutto ciò per non parlare del TFA, il Tirocinio Formativo Attivo, nuovo canale di reclutamento, che, contrariamente a quanto annunciato in un articolo pubblicato proprio su "La Repubblica", prima o poi partirà, e permetterà a tanti giovani freschi e motivati, dotati di Laurea triennale, biennio specialistico e un anno di tirocinio gratuito nelle scuole, di entrare subito di ruolo sorpassando le vecchie cariatidi della S.I.S., antiche, ormai demotivate, con tutti i loro 5 anni di laurea specialistica, 2 di S.I.S. curricolare e 1 di S.I.S. di sostegno, nonché anni e anni di precariato sulle spalle, insomma una classe insegnante ormai antidiluviana che osa pure chiedere di bloccare le assunzioni dei giovani, perché non sa capire il progresso.
Resta da capire come faranno a definire il numero chiuso di accesso al TFA in base ai fabbisogni reali, quando in classi di concorso come la AD03 a Torino (un esempio che si potrebbe applicare a moltissime altre classi di concorso curricolari), di questo passo, servirà un centinaio d'anni per esaurire tutti gli insegnanti specializzati ancora non di ruolo inseriti nella graudatorie a esaurimento.

4 commenti:

  1. L'articolo è molto bello e puntuale ...E visto che si parla di cose serie ...per una volta lo sarò anch'io:

    che questo governo sta facendo più danni della grandine ormai è sotto gli occhi di tutti ...ma ahimè è 20 anni che continuamo a votarlo ...Ma qui il problema è che appena si approfondisce un tema che "ci appartiene" ci si rende conto nn solo dell'ingiustizia sociale di ogni loro "manovra" o "disegno" ...ma della loro TOTALE INCOMPETENZA NEL FARLO che va oltre al loro obiettivo finale!

    Insomma il danno e la beffa !!!

    Per questo bisogna che ci rendiamo conto che il vento sta cambiando in Tutta Europa e noi nn possiamo esimerci di stare a guardare ...I nsotri interessi li possiamo solo tutelare da soli con la vita di tutti i giorni ...Ormai la "politica istituzionale" è solo uno specchietto pet le allodole per mantenere lo status quo del potere dominante !!!

    Attenzione nn si può diventare collaborazionisti di un SISTEMA AUTOREFERENZIALE messo lì solo per autoconservarsi !!!

    SVEGLIA !!!


    I LOVE K1

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  2. E io aggiungerei: http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/09/15/news/la_vittoria_dei_precari_di_sostegno_a_loro_le_cattedre_dei_soprannumerari-21680110/

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  3. Che dire! Solo bravo a chi ha saputo puntualmente descrivere la situazione che oggi vivono gli ultimi dei precari della scuola a Torino.
    Da anni dimenticati dai sindacati confederali, i quali mercanteggiano con UST i nostri posti di lavoro.

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  4. Il punto è che qui più che assistere e descrivere non si riesce...per fortuna questa volta qualcosa abbiamo ottenuto...ma non abbastanza!

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