
"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo insieme. Due modi ci sono per non soffrirne.
- Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
- Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio"
Italo Calvino
...ritagliarsi un angolo dell'inferno con un'altra persona per trasformarlo insieme in un proprio paradiso è difficile, ma se c'è una forte volontà di entrambi ci si può riuscire... i momenti di crisi sono il banco di prova di tale volontà e talvolta possono trasformarsi nell'occasione per cementare ulteriormente il rapporto! ...io ci credo!
RispondiEliminaIl fatto è che se si è creato l'Inferno con un'altra persona si è nell'Inferno. Non si può trasformare l'Inferno in Paradiso, si può solo uscire dall'Inferno con questa persona e trovare un angolo di non-inferno in cui stare con lei. Ovviamente è necessario che le due persone non siano loro stesse inferno.
RispondiEliminaIn ogni caso creare momenti di crisi non è terapeutico per la coppia, fa male e lascia cicatrici. E' vero che si può trattare di un banco di prova della volontà di stare insieme, ma le prove sarebbe meglio darle senza comportarsi in modo scorretto creando e forse essendo inferno.
Vorrei porre l'attenzione sul "RICONOSCERE CHI E CHE COSA". Non si tratta di trasformare, lavorare, eccetera. Si tratta di avere quella rara capacità di RICONOSCERE. Poi, da lì, una volta che si è riconosciuto chi e ciò che non è inferno, si può FARLO DURARE, E DARGLI SPAZIO.
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