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lunedì 16 maggio 2011

Inno necrofilo (in ottave siciliane)


Per iniziare bene la settimana, vi propongo il seguente componimento poetico. E' stato concepito da un'autrice anonima che ha composto tutte le prime due righe in seguito a gara metanagrammatica, e, in seguito, galvanizzata dal risultato, ha partorito tutto ciò che segue:

Tu ama, ama, AMA!
quel corpo ormai smembrato
che un tempo fu una dama,
un uomo od un soldato,
ucciso da una lama,
da un truce trucidato,
che non fu il panorama
a render senza fiato.

Con animo giulivo
tu ama, ed ama adesso
quel corpo che da vivo
non ti era amar concesso.
Diranno che è abusivo,
necrofilo l'amplesso.
Diran che è trasgressivo,
ma tu amalo lo stesso.

Sai, provoca terrore
e orrore nella gente
chi adora l'empio odore
di un corpo putrescente,
chi ama ancora il core
che non è più battente
e ignora ogni clamore
del popol diffidente.

"Carogna!" urlan con sdegno
con i forconi appresso
per inforcar chi ha il segno
di un animo complesso.
Ma entrati un dì nel regno
che il fato t'ha concesso
ne pagheranno il pegno
a te, che attendi adesso.

Ama, quel dì vicino
il corpo un tempo odiato,
quel corpo che un giardino
sarà, senza peccato.
Scortato oltre i confini
dell'ultimo selciato
tu ama, AMA! persino
il corpo lor smembrato.

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