
Quando uno va nel bagno di un ristorante, la leggenda metropolitana dice che possa capire tutto del tipo di cucina che consumerà.
Bagno sporco, cucina sporca, bagno puzzolente, cucina puzzolente, bagno curato, cucina curata e avanti così.
Ma io ho scoperto che ci sono anche altri componenti determinanti nei bagni.
Una è la
chiave del bagno. Ultimamente capito spessissimo in bagni senza la chiave. Il che è piuttosto impegnativo, perchè devi cercare di centrare il vater, possibilmente in piedi perchè non si sa mai, anche se sei una donna è meglio che tu non ti sieda, e intanto di tenere chiusa la porta.
Se la porta non è vicinissima, si tratta di una seduta di stretching, solitamente asimmetrico, sanissimo per una sola parte del tuo corpo e deleterio per l'altra. E poi, vuoi mettere lo stress? Con uno stress così c'è pure il rischio che si blocchi l'intero sistema evacuatorio. Inoltre, in un bagno senza la chiave sarai ineluttabilmente costretto a toccare la porta, a volte anche i muri per mantenere l'equilibrio. Caso mai non lo mantenessi, toccheresti proprio tutto il pavimento con tutto il corpo, ma non occupiamoci dei casi limite.
Quando si esce, la speranza accecante è che ci sia il
sapone. Uno esce dal bagno senza chiavi con le mani che hanno toccato di tutto, e prega che ci sia il sapone. Se il sapone non c'è, inizia a preoccuparsi, e magari torna al tavolo con arrotolato alla mano sinistra mezzo rotolo di carta igienica e alla destra l'altro mezzo. Tanto per non far entrare le proprie mani fetide a contatto con il cibo. Non è molto fine, soprattutto nel caso in cui si tratti della
prima, e irrimediabilmente ultima, uscita con una persona che ci piace.
Se poi, a prescindere dal sapone, manca l'
acqua calda, la situazione si fa calda, anzi fredda. Solitamente nei bagni dei ristoranti si mettono i pedali per accendere i rubinetti, e, di già che si fa quell'intervento, si pensa bene di togliere l'acqua calda. Magari vai in un posto che ha l'insegna al neon, con mille luci sempre accese, e altre fonti di consumo energetico da mille e un watt. Magari nella cucina ci sono quaranta forni a microonde con il grill, che consumano come le luci dello Stadio di San Siro, ma in bagno risparmiano sull'acqua calda. E così tu accendi il rubinetto, e ti scende giù un'acqua ghiacciata che ti causa un inizio di congelamento alle dita con rischio di amputazione e conseguente impossibilità di tenere in mano la forchetta in modo consono. Le conseguenze, nel caso tu sia in dolce compagnia, si riconducono al precedente paragrafo.
Nel caso in cia siano assenti carta igienica, fazzolettini e anche asciugamani ad aria, frequentare il bagno del ristorante diventa veramente impervio. A volte ci si accorge della mancanza quando ormai è troppo tardi. Anche nel caso in cui ci sia solo l'asciugamani ad aria, potrebbe essere complicato spiegare ad altri avventori cosa si stia facendo a chiappe all'aria sotto il getto. Per non parlare dell'inutilità di lavarsi le mani, anche accuratamente, e poi dover toccare la maniglia della porta con le mani bagnate, vettori di microbi assicurate.
Immaginatevi come potreste uscire da un bagno dopo aver mancato il water a causa di un crampo provocato dallo stretching asimmetrico dovuto alla tensione del tenere chiusa una porta senza chiave, dopo essere caduti per terra dopo l'insopportabile sforzo di equilibrio, dopo aver scoperto l'assenza di qualsiasi carta igienica, salviettina o asciugatutto ad aria, dopo esservi lavati le mani e le parti del corpo entrate a contatto con il pavimento sotto un getto d'acqua gelido e senza sapone. Roba da farsi passare la fame.
Per sicurezza, è meglio munirsi di un
tubetto di disinfettante da applicare seduti al tavolo, che fa figo e non impegna, e soprattutto non fa passare la fame prima ancora dell'antipasto.
Un ultimo consiglio, non bevete: potreste dover andare ugualmente in bagno.