
Sabato ero qui, ed era qui anche lui.
Il sabato prima ero qui, ed era qui anche lui.
Ma la differenza è che, se il sabato prima c'era una bolgia infernale fin dall'inizio, perchè lui è ormai un'istituzione a Torino, a Cuneo, in mezzo a un popolo di bugia nen, sono arrivata che non solo non c'era quasi un cane, me c'era anche lui fuori dalla porta del centro commerciale adibito a circolo arci, con la solita sigaretta, ma un po' più smarrito del solito, e soprattutto abbastanza solo.
E così, soffrendo di un'improvvisa amnesia e scordandomi del mio autismo da vicinanza con l'artista, arrivando così, io e lui su una spianata di cemento, abituata a vederlo ai vari reading e nel mio Facebook quasi più di quanto veda i miei genitori, mi sono dimenticata e l'ho salutato come se lo conoscessi, che poi in verità lo conosco, ma quando mi autisticizzo è come se non conoscessi più nemmeno me stessa. E così ci siamo messi a chiacchierare del più e del meno, e io ero sempre autistica, ma qualche parola l'ho detta.
E poi, lì, proprio lì ho capito che io devo prendere le distanze dagli artisti per evitare di essere autistica.
E ho anche capito come mai non sono ancora famosa.
Non è che io voglia ma non possa.
Io posso ma non voglio.
Ché poi dovrei prendere le distanze da me.
... ma non è che pensi che loro siano artisti ... perchè tu ti autisticizzi?!
RispondiEliminaIo sono senpre e comunque per l'artista inconsapevole ... E' l'arte la protagonista e non il supporto!
I LOVE K1
No, no, l'arte prima di tutto.
RispondiEliminaQuindi pèrima l'arte, poi l'autismo.