LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 26 maggio 2010

Discese sindoniche (in visione su questi schermi solo fino al 23 maggio 2010)


Qui a Torino, quando uno scendeva in bici la china che da piazza Castello porta in Corso San Maurizio, nei passati mesi di folle Sindone (ndr folle=sostantivo di genere femminile numero plurale), si viveva sempre un momento caratterizzato da un rischio pari alla cavalcata della Valchiria. Il ciclista era la Valchiria, la bici il cavallo, la gente il suolo. Sì, perchè non c'era suolo asfaltato non ricoperto da gente, e se suolo c'era per un istante, veniva immediatamente ricoperto da una moltitudine di persone di vario colore, varia foggia, vari usi, vari costumi, ma uniforme rincoglionimento.
La moltitudine ha l'abitudine di muoversi seguendo random i suoni del sottobosco che la circonda, senza mai girarsi indietro.
Se Orfeo fosse stato di rincoglionimento pari a quello della moltitudine sindonica, ora sarebbe felice con la sua Euridice.
Il che può far pensare che il rincoglionimento paghi.
Infatti paga, e procura anche numerosi souvenir.
Tipo il tatuaggio delle ruote del ciclista in fronte.
O in altre parti del corpo.

4 commenti:

  1. secondo me si dovrebbe scrivere "folle sindoniche".

    RispondiElimina
  2. E no...perchè folle, mentre uno legge, è un aggettivo qualificativo singolare femminile, che accompagna Sindone, sostantivo a sua volta femminile singolare, ma, dopo, leggendo la parentesi, ci si accorge che folle vuol anche dire moltitudine di gente.

    Certo che però spiegare i giochi di parole è un po' come spiegare le barzellette.

    RispondiElimina
  3. Tira di più un lenzuolo sporco che una coppia di buoi..

    RispondiElimina
  4. Il tutto sta a vedere CHI l'ha sporcato :)

    RispondiElimina