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venerdì 1 gennaio 2010

La magia delle Festività natalizie

Quando ero piccola, le festività natalizie avevano un che di magico.
Non che sapessi bene il significato di "magico", però sentivo quella magia che era presente.

La vigilia di natale tutto era magico, anche il pane, anche la tv, anche il letto dove dormivo.

Il giorno di natale l'aria era magica, i cassonetti pieni di scatoloni di giochi vuoti erano magici, la neve era magica, se nevicava, se pioveva era magica la pioggia, e se c'era sole era magico il sole.

Era magico vedere nelle chiese i presepe, il loro muschio era magico, e mi sembrava sempre che dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro, anche se poi non succedeva quasi mai nulla.

Poi, la magia continuava fino a Capodanno. La notte di Capodanno era magicissima, perchè di solito un bambino nato negli anni '70-'80 non era mica come i bambini moderni, che vanno sempre a dormire a mezzanotte. Un bambino di quegli anni, se gli andava bene bene poteva andare a dormire dopo la sigla di chiusura del tiggì, se gli andava male, dopo quyella di aprtura, e se gli andava proprio di lusso una volta a settimana poteva vedersi la prima parte del film di Walt Disney. La seconda poteva anche inventarsela, ché la poteva vedere solo se era proprio un bambino viziato. E così, a Capodanno, stare svegli fino a mezzanotte era una cosa dell'altro mondo. Sembrava quasi un'impresa fisica, degna di grande preparazione, di sforzo nel fare un tentativo di sonnellino pomeridiano. E poi, l'attesa della mezzanotte sembrava eterna. Mezzanotte non arrivava mai, e quando arrivava si avevano gli occhi a fessura, si vedeva solo più il mondo in 13/9, ma anche vedere il mondo in 13/9 era magico.


Da adulti, invece, si conosce chiaramente il significato di "magia". Se non si conosce, è facile andare su google e trovarlo. Su wikipedia si trova che con il termine magia si indica una tecnica che si prefigge lo scopo di influenzare gli eventi e dominare i fenomeni fisici, nonché l'essere umano, servendosi di gesti, atti e formule verbali e rituali appropriati. L'etimologia del vocabolo "magia" (in greco Μαγεία) deriva dal termine con cui venivano indicati i "magi" (Μάγοι), antichi sacerdoti Zoroastriani.

Però non è mica tanto facile sentirla davvero.

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