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sabato 6 giugno 2009

Mare affamato


Oggi sono andata in spiaggia.

E' da una settimana che vivo al mare e ho fatto un solo bagno.

Stamattina ho deciso di bissare.

Per esagerare, ci sono andata alle 08.00 del mattino.

La spiaggia era una landa desolata.

Il cielo era anche grigio e faceva anche freddo.

C'era solo una borsa abbandonata su una stuoia.

Perfino il metal-detector-munito non c'era ancora.

Ho iniziato a guardare dove avrei potuto piazzarmi.

Attacco di panico da imbarazzo della scelta.

Si', perché se uno non ha la scelta, tipo a Rimini, non ha esitazioni: appena vede un pertugio tra una chiappa cellulitica e una panza pelosa ci si fionda.

E' quando si ha la scelta che i dubbi si moltiplicano.

E cosi', ci ho messo un quarto d'ora a sistemarmi in un punto non troppo lontano dalla doccia, ma nemmeno troppo vicino, cercando di evitare l'unica borsa sull'unica stuoia, che, guarda caso, era nel punto ideale di distanza-lontananza dalla doccia. Ho quasi avuto la tentazione di spostare la borsa e la stuoia. Poi; stUoicamente, mi sono collocata a ragionevole distanza sia dalla stuoia e dalla borsa, sia dalla doccia.

Appena ho estratto il mio libro, in attesa di digerire la colazione, ha iniziato a salire una certa brezza, che in mezz'ora si é tramutata in tramontana pungente con nuvoloni grigiastri tendenti al nero.

Noncurante del mare sempre piu' mosso, é giunto un uomo bifronte, anzi, bitorso, in quanto dotato di schiena muscolosissima e super tonica e di ventre molliccio e cadente, sovrastato da due tettine cadenti stile gelatina.

E' entrato nell'acqua scura fino alle ginocchia.


Si é umettato la schiena tonica e il petto ammollato.
Ha indossato gli occhialini da piscina.
Si é tuffato di testa.
Non é piu' riemerso.
Mi sono alzata e sono andata via.
Senza fare il bagno.

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