LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

martedì 28 aprile 2009

Unità di misura


Ma voi quando aspettate un evento brutto, o uno bello, o uno che volete togliervi di torno, come contate il passare del tempo? In giorni? Minuti? Ore?

Io, quando l'evento bello o brutto è ragionevolmente lontano, conto i week end, e man mano che si avvicina inizio a contare quante notti mancano, poi quanti pasti, poi quanti respiri, anzi no, i respiri no, perchè poi diventa troppo complesso il calcolo.

E per i prezzi? Beh, le mie unità di misura preferite sono i gelati. Anche se la cosa si fa complicata al crescere del numero di cifre. Allora ogni tanto ragiono in termini di quanti soldi mi servirebbero per arrivare da qui alla morte tardiva senza dover più lavorare nemmeno un giorno. Però sono calcoli complicati. Allora mi limito a guardare se i soldi che ho sul conto corrente bastano a sostenere la spesa. Poi la sostengo. E, se è una spesa per relaizzare un evento bello, quando sono in pieno eventi, uso le modalità di cui sopra per contare il passare del tempo.

Ora dite la vostra.


E, già che ci siamo, sempre in campo sociologico, scrivetemi tre canzoni significative per voi, e la data relativa. Poi vi spiegherò perchè.


Questo post dovrebbe continuare nei commenti, se no, invece di diventare un fighissimo post, rimarrà un post da 4 soldi. Anzi, da 4 gelati mignon.

4 commenti:

  1. Io facevo un piccolo calendario e crocettavo i giorni che passavano...
    Per quanto riguarda i soldi, ti consiglio di andare LONG su un future sui gelati (pensa quanto varranno quando i ghiacciai si scioglieranno ;-)).
    PFM

    RispondiElimina
  2. Tipo carcerato.
    I future li lascio agli sfigati :D

    RispondiElimina
  3. Io mi segno la data sul calendario e poi non ci penso più fino al giorno prima. Niente count down. L'unico conto alla rovescia che ho fatto è stato per quando il mio amore doveva tornare da un lungo viaggio. Entrambi ci mandavamo le mail con il conto alla rovescia, prima in giorni, poi in ore.
    I soldi li tramuto, anzichè in gelati, in fumetti. Ma il concetto è lo stesso.
    Tre canzoni:
    La canzone riempitiva, dei Farinej dla Brigna, anno 2004 (l'anno della mia laurea)
    La canzone del sole, di Battisti, primi anni novanta (le mie medie)
    Velha infancia, dei Tribalistas, anno 2006

    FireW

    RispondiElimina
  4. Hum bella la teoria del non pensarci più...però per alcune cose se non ci pensi ti rovini (vedi esami...se non ci pensi non studi!!).

    per la classifica, una teoria di una mia amica faceva di noi dei nostalgici proiettati nel passato perchè in un programma si sceglievano tutte canzoni datate: dai tu ti salvi quasi, ne hai una del 2006!!

    RispondiElimina