LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 16 marzo 2009

Fiducia


L'altro giorno ero seduta su una panchina.

Dall'altro capo, c'era, su un'altra panchina, una donna magrebina, con tanto di saio magrebino e tatuaggio magrebino che le andava dal naso alla punta del mento. Armeggiava con un cellulare, e c'era un africano truzzissimo, con i jeans strappati, gli occhiali Ray-ban ( o Ray-pan, più probabilmente), che armeggiava anche lui con lo stesso cellulare.

Io mi stavo facendo una badilata di fattacci miei, in effetti non li avevo neppure visti, e tutta questa minuziosa descrizione è frutto della vostra immaginazione.

Ad un certo punto, i due sono arrivati davanti alla mia panchina, e la signora si è seduta vicino a me, anzi, più che vicino, in braccio a me, e l'africano mi si è piazzato davanti. Parlavano una lingua incrocio di mille lingue, e mi hanno messo davanti al naso un'agendina tutta arricciata con dei nomi e dei numeri scritti a lato in modo incomprensibile.

L'africano mi fa: "Leggi numero Malika".

Ho guardato, e c'era scritto Malika e vicino un numero.

L'ho letto ad alta voce.

Hanno fatto il numero e Malika ha veramente risposto.

Malika, mi ha detto la signora, era sua figlia, e non riusciva a trovarla, e la stava aspettando da due ore.

L'africano se n'è andato.

La signora si trovava bene, lì, in braccio a me, e si è messa a chiacchierare da sola, perchè io ero veramente troppo, ma troppo occupata a stringere la mia borsa ( contenente circa 10 € e un mare di carte indispensabili, tipo carta d'identità, bancomat, athena card, tessera arci, tessera aiace, ecc ecc) per riuscire a risponderle in altro modo che a monosillabi.

Lei mi ha comunque ringraziata, e, dopo un po' di monologo, se n'è andata.

Al che ho allentato la presa.

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