LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
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mercoledì 21 maggio 2008

Lo stanzino


Ieri stavo camminando per strada, in una via piena di macchine, come quasi tutte le vie di Torino. C'erano anche vari semafori, così le macchine andavano più o meno alla mia velocità, solo che loro fumavano attivamente e io, invece, passivamente. Poi, c'era un SUV grandissimo nero. E sopra questo SUV fumante c'era un essere indefinibile, fumante anche lui, ma non di sigaretta, di rabbia. Non ho capito bene se fosse un uomo o una donna. Se ne stava abbrancato/a al volante, e lo scuoteva come se fosse stato un melo da cui far cadere le mele. Aveva tutti i capelli schiacciati sulla testa e sulle orecchie, tipo me quando esco dalla doccia tutta felice e qualcosa di brutto mi fa diventare un chien mouillé ( ndr, cane bagnato, cioè con tutti i capelli schiacciati sulla testa e sulle orecchie) in un batter d'occhio.

Questo essere, con lo spirto guerrier ch'entro gli ruggiva, accelerava come un pazzo sul selciato scivoloso, con il suo missile nero, e poi inchiodava a un millimetro dalla Panda che aveva davanti, agitando tutte le braccia nell'abitacolo e strabuzzando gli occhi dietro le spesse lenti degli occhiali.

Per circa un chilometro siamo andati alla stessa velocità, lei/lui e io.


Ma perchè quando si è così arrabbiati non si evita di guidare?

Anzi, perchè non ci si chiude in uno stanzino?

Calcolate quante volte avete ospiti a casa in un anno.

Ora, calcolate quante volte vi arrabbiate in un anno.

Quindi, valutate se non convenga reimpiegare la vostra stanza degli ospiti in stanzino dell'arrabbiatura. Dove chiudersi ogni volta che si è iracondi.

E se siete in ufficio, c'è sempre lo stanzino della donna delle pulizie.

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