
Tratto da "Comme un roman" di Pennac:
LES DROITS IMPRESCRITIBLES DU LECTEUR
- Le droit de ne pas lire. Il diritto di non leggere: i blog, se li volete leggere, li leggete. Se non volete, non li leggete. E costa anche meno non leggere un blog rispetto a non leggere un libro che si è comprato.
- Le droit de sauter des pages. Beh, saltare le pagine è il concetto stesso di blog...Anche se sarebbe bello se qualcuno si mettesse a leggere tutto un blog in modo sequenziale(penso ci metterebbe due settimane, in media, e ne uscirebbe senza occhi)
- Le droit de ne pas finir un livre. Un blog, poi, non finisce mai, o quasi.
- Le droit de relire. Rileggere gente, rileggete. Anche se qualcuno potrebbe dire che sto ammasso di ******* è già tanto leggerlo una volta.
- Le droit de lire n'importe quoi. Del resto, è ovvio che si può leggere qualsiasi cosa, con i blogger d'oggigiorno...
- Le droit au bovarysme (maladie textuellement transmissible). Se qualcuno non sapesse cos'è il bovarismo, clicchi qui...
- Le droit de lire n'importe où. E ora, con il wi-fi, potrete leggere i blog comodamente distesi in un prato (beh, nel parco del Municipio di Cannes si può!), con il teporino del pc sul petto.
- Le droit de grappiller. Spizzicare è un termine che, oltre a portare molti googolatori in ricerca di pizze sul mio blog, è il significato ultimo del blog.
- Le droit de lire à haute voix. Vero, vero, leggeteli ad alta voce, magari non mentre siete in ufficio, con il capo di fianco e un cliente davanti.
- Le droit de nous taire. Ecco, questo comportamento è più adatto nella situazione di cui sopra. Tacete. In quel caso non è un diritto, è un dovere. A meno che non si voglia essere licenziati. Del resto, essere licenziati è un vostro diritto.
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