Un giorno lo zio di mio padre tornò dal Caucaso.
Non tornò solo. Aveva con sè una scatoletta piena di strani grumi.
Dopo qualche giorno, in TUTTE le case di TUTTI i parenti c'era un barattolone trasparente pieno d'acqua frizzante, con in fondo fettine di limone e globuli gelatinosi trasparenti dall'apparenza alquanto splatter.
Vedendoli, questi barattoloni, di certo non mi venne in mente che si trattasse di qualcosa di decorativo, ma ancor meno che fosse commestibile. E invece sì.
Si trattava del famigerato KEFIR.
Su indicazione dello zio caucasico, bisognava berne a profusione, in ogni momento della giornata, e se ne sarebbero tratti benefici incommensurabili.
Da canto mio, però, sono felice che dopo qualche mese i globuli gelatinosi siano misteriosamente finiti nella pattumiera, perlomeno a casa mia.
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