I vecchi, perché
così vanno chiamati, sia per evitare facili ipocrisie, sia per significato etimologico, si lamentano sempre dei giovani, della degenerazione della loro generazione. Loro sì, che sono cresciuti con sani principi, i giovani no.
Leopardi, da canto suo, diceva che la misantropia si prova solo quando si vive in mezzo agli esseri umani, mentre un eremita, che non ne vede mai, difficilmente può essere misantropo.
Ecco, io credo che si potrebbe pensare che la sua osservazione possa essere traslata parlando di misefebia e misgerontitudine (scusate i termini coniati sul momento).
Ma invece no.
Una persona a caso, ad esempio un prof, abituato a stare sempre in mezzo ai giovani, se si sposta in città e incontra dei vecchi, che frequenta poco, difficilmente li apprezzerà.
Non è sicuramente il caso di generalizzare, ma è statisticamente rilevante il loro comportamento indisponente e di intolleranza e supponenza a volte apocalittiche.
Un esempio per tutti: il vecchio che attraversa la strada.
Arrivi e hai il semaforo verde, il vecchio che deve attraversare la strada ha il rosso. Attraversa lo stesso. Se non ti fermi ti dà una bastonata sul cofano, o addosso se sei in bici. E ti insulta, perché lui è anziano saggio e degno di rispetto.
Arrivi e hai il semaforo rosso, il vecchio che deve attraversare la strada ha il verde.
Se non ti fermi sei un assassino di vecchi, il che potrebbe anche avere qualche giustificazione di riequilibrio dell'età media mondiale e anche della saccenza e presunzione altrui. Ma non puoi. Riequilibrare così, non puoi. Non sta a te decidere degli equilibri del globo.
Se ti fermi e lo fai passare, la strada è deserta, e, quando lui è già a 100 m, passi con il rosso (fatti tuoi se poi ti prendi una multa), lui rotea il bastone per aria e grida: "Non devi passare con il rosso!", aggiungendo una serie di parolacce e bestemmie che un giovane non direbbe, ma tanto il vecchio ormai ha raggiunto la soglia del menefreghismo totale per il giudizio degli altri, tutto concentrato su quello divino che lo attende a poca distanza. Forse. E qui uno pensa spontaneamente: "Ma cantieri non ce ne sono abbastanza, che viviamo in una città colabrodo piena di allettantissimi cartelli e recinzioni drappeggiati di rosso e bianco?"
Insomma, il vecchio qualsiasi cosa faccia, ha sempre ragione. Se tu fai qualcosa che non corrisponde al suo sistema di valori, ti insulta. Anche se non gli arrechi alcun danno.
Il giovane, invece, tollera.
Prova a contare quanti vecchi ti insultano al semaforo e quanti giovani lo fanno.
Che dici? Il giovane sfreccia in monopattino lo insulti tu?
E' perché sei vecchio.