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domenica 6 novembre 2022

L'incoraggiatore

A Torino, oggi, c'è fervore sportivo. La città dorme, ma appena si raggiungono i punti di passaggio della maratona o il Po, con la Kinderskiff e la Silverskiff, c'è una discreta quantità di persone che, sveglia probabilmente dall'alba, rema o corre. 
L'ignaro corridore della domenica, complice il temporale di pochi giorni fa, svegliatosi anche lui presto per evitare l'effetto coda delle ore di tarda mattinata, arriva, verso le otto del mattino, in un parco con una luce particolare, un cielo insolitamente azzurro e la sensazione di essere immerso in una natura lussureggiante ed incontaminata, invece che nel cuore della città più inquinata d'Europa. 
L'inizio della corsa è tranquillo, in un isolamento da domenica qualunque alle 8 del mattino, anche se qua e là fanno già capolino improbabili personaggi infagottati in giubbotti gialli catarifrangenti che dovrebbero destare il dubbio. Ma sono le 8 del mattino, appunto. Il dubbio dorme. 
Se il corridore in questione ha una certa resistenza e permane nei sentierini lungo il Po per un bel po' di tempo, inizia a notare il passaggio folle e sconsiderato di personaggi di ogni età, aspetto e mezzo ciclistico cavalcato, aventi in comune solo due aspetti: la velocità con cui pedalano, noncuranti delle forme di vita sul loro passaggio, e il rapporto direttamente proporzionale di volume e aggressività delle loro urla. 
Chi sono costoro, legittimati a perturbare l'idillio della domenica? Sono gli INCORAGGIATORI, e probabilmente allenatori, di coloro che remano, laggiù nel Po. 
E così, tornano alla mente del mediamente sportivo corridore mattutino competizioni infantil-adolescenziali, durante le quali, mentre la sua prestazione sportiva avanzerebbe con placida serenità, sente l'allenatore gridare il suo nome, affiancato da parole vacue, tipo VAI DI PIU', STRINGI LA CURVA, FORZA CHE SEI INDIETRO DI 2 SECONDI. 
Roba da buttare i remi in barca, o anche fuori dalla barca, scendere dalla canoa, guadare il Po e andarsene a fare due passi nella parte più silente del bosco. 
Se esiste. 
Se si sopravvive al contatto con le acque del fiume. 
E soprattutto se si è Silver, che quando si è Kinder si tollera meglio la follia che ci circonda. 

1 commento:

  1. Se come me tu facessi ogni anno il silverskiff capiresti la gioia di ascoltare una voce di incoraggiamento agli ultimi due km.

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